lunedì 29 giugno 2009

Italia dall'Estero - Perché Silvio Berlusconi è a prova di scandalo in Italia

Pubblico un articolo del Guardian del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Perché Silvio Berlusconi è a prova di scandalo in Italia

La cosa intrigante non è Silvio Berlusconi, ma il popolo italiano. Si afferma che il Presidente del Consiglio abbia pagato delle escort per farle partecipare alle sue feste. Ci sono dei nastri e delle foto. Silvio interrompe una sessione con una ragazza per congratularsi al telefono con il neo-eletto Obama.

Qualcuno è sorpreso da queste affermazioni? No. Esiste la possibilità che Berlusconi possa inciampare in questa vicenda, come suggerito e auspicato dalla stampa britannica? Certamente no. Questa non è la Gran Bretagna. Questo non è Gordon Brown. L’Europa può avere una sola moneta, ma ha molte mentalità e non è che si stiano avvicinando. Devo ancora incontrare un italiano che pensi che Berlusconi debba dimettersi per queste vicende. La giustizia ha dichiarato colpevole l’avvocato inglese David Mills perché aveva accettato di ricevere dei soldi da Berlusconi in cambio della sua falsa testimonianza, tuttavia il Premier non si è dimesso. E’ difficile immaginarsi quale reato potrebbe costringerlo ad andarsene.

Nessuno nel partito di Berlusconi vuole che se ne vada. Lui l’ha fondato. Tutti sono debitori nei suoi confronti per la propria posizione e scomparirebbero, così come il partito stesso, se lui dovesse andarsene. La carta stampata è contenta per due motivi: prima pagine piene di dettagli piccanti, seguite da editoriali in cui si parla di come sia di cattivo gusto ridurre la politica al pettegolezzo. I media controllati da Berlusconi si lamentano di un complotto organizzato. Il concetto di opposizione leale non esiste in Italia. Ci sono i sostenitori, come l’ex ministro Vittorio Sgarbi (“Se Berlusconi non è soddisfatto sessualmente governa male”), e ci sono i cospiratori.

La Chiesa, che ha espresso opinioni forti su questioni come la contraccezione, l’eutanasia e l’aborto, ora tace. Berlusconi viene considerato come un politico più a favore delle famiglie e contro l’aborto dell’opposizione. Una famiglia rimane sempre una famiglia anche quando il marito è sul divano e promette di dare una mano a una escort per una sua richiesta di autorizzazione edilizia.

Si parla di “opposizione”, ma questa è inesistente. Sin dal collasso della coalizione profondamente frammentata di Romano Prodi, la sinistra è evaporata, non solo in Parlamento, ma nella testa della gente. Berlusconi ha raggiunto lo status di un signore Rinascimentale. Più che essere popolare, è inevitabile. Non ci sono eredi, non c’è un avversario credibile. La democrazia non è stata sospesa, ma Berlusconi vincerà tutte le elezioni e non solo perché è il proprietario di metà delle emittenti televisive. Il Paese è avvolto da un profondo fatalismo. Il 72enne Berlusconi non se ne andrà finchè il Signore non se lo porterà via. Dopo di che, gli italiani tireranno un grande sospiro di sollievo, proprio come fa la gente quando il capo se ne va.

(Articolo originale di Tim Parks)

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