venerdì 31 ottobre 2008

Carta canta - Lo spirito guida

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 31 ottobre 2008:

Lo spirito guida

"Andate tutti in vacanza in Kazakhstan: lì c'è un signore che è mio amico, non a caso ha il 91% dei voti e ha fatto cose straordinarie".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di ritorno dalla Cina, racconta la sua visita ad Astana, intervento alla Confcommercio, Agi, 29 ottobre 2008)

"In Kazakhstan siti web chiusi per faida familiare del leader. Questa settimana, i siti internet che fanno capo all'opposizione, secondo gli attivisti, sono stati temporaneamente chiusi per aver pubblicato materiale relativo alla pubblica diatriba che oppone l'autoritario leader del paese [il presidente Nursultan Nazarbayev, ndr] al proprio ex-genero... Funzionari governativi negano di aver avuto qualsiasi ruolo nel blocco del sito... KazakhTelecom, il principale internet provider del paese, non ha risposto a ripetute richieste di commento".
(The New York Times on line, 28 ottobre 2007).

mercoledì 29 ottobre 2008

Carta canta - Barack Gelmini

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 29 ottobre 2008:

Barack Gelmini

"Il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America".
(Maria Stella Gelmini, Ministro dell'Istruzione, Corriere della sera, 27 ottobre 2008)

"Questo è il momento di affrontare il nostro obbligo morale di garantire a ogni bambino un'educazione di primo livello, perché questo è il minimo che serve per competere in un'economia globale... Recluterò un esercito di nuovi insegnanti, pagherò loro retribuzioni più alte e darò loro maggiore supporto".
(Barack Obama, discorso di accettazione della candidatura alla Casa Bianca, 9 settembre 2008).

sabato 25 ottobre 2008

Previti revisionato

Forse qualcuno se ne accorgerà, ma dubito che i più ne verranno informati. Ecco perché riporto questo articoletto comparso in Internet.

"La Cassazione ha detto 'no' alla richiesta dell'ex ministro della Difesa Cesare Previti di revisione della condanna per il processo Imi-Sir. L'ex ministro era stato condannato a 6 anni, ma chiedeva di scontare la sola condanna a un anno e mezzo per il procedimento 'lodo Mondadori', in base al principio che, in caso di doppia condanna per un medesimo illecito, si debba applicare la pena più lieve. Gli ermellini hanno invece ritenuto che gli episodi di corruzione fossero diversi e non uno solo".
(Ansa.it, 24 ottobre 2008).

venerdì 24 ottobre 2008

Prego, cortesemente, uscire...

Vorrei invitare il senatore Francesco Cossiga a togliere letteralmente il disturbo dal Parlamento. Non è possibile che un Presidente emerito della Repubblica Italiana rilasci queste interviste, come può pensare di rappresentare così la Democrazia?

"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
(Francesco Cossiga - Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita, QN - Quotidiano Nazionale, 23 ottobre 2008).

giovedì 23 ottobre 2008

Avviso ai naviganti

"Vorrei dare un avviso ai naviganti, molto semplice: non permetteremo che vengano occupate scuole e università. Perché l'occupazione di posti pubblici non è una dimostrazione, un'applicazione di libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti, nei confronti delle famiglie, nei confronti delle istituzioni e nei confronti dello Stato. Convocherò oggi il Ministro degli Interni e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le Forze dell'Ordine per evitare che questo possa succedere".
(Silvio Berlusconi, 22 ottobre 2008)

"Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà".
(Silvio Berlusconi, La Repubblica.it, 23 ottobre 2008)

"Quando leggo i giornali non riesco a riconoscermi negli eventi di cui sono stato spesso pratotagonista. Questo è sempre accaduto e continua ad accadere: non mi riconosco nelle situazioni raccontate dai giornali, c'è un divorzio tra l'informazione e la realtà".
(Silvio Berlusconi, La Repubblica.it, 23 ottobre 2008)

"Io non penso che ci sarà mai un seguito a queste parole, ci starei male se ci fosse. Io ho inteso le parole di Berlusconi come una condanna della violenza".
(Ignazio La Russa, La Repubblica.it, 23 ottobre 2008).

martedì 21 ottobre 2008

Carta canta - Traduzioni creative

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 20 ottobre 2008:

Traduzioni creative

"Il piano di riforma del sistema scolastico italiano suscita critiche".
("Plans to reform the Italian school system run into criticism", The Economist, 16 ottobre 2008)

"The Economist, bocciate le scuole superiori in Italia".
(ilsole24ore.com, 16 ottobre 2008)

"Ancora proteste ma l'Economist promuove il ministro. Scuola, all'estero la Gelmini piace".
(Il Tempo.it, 17 ottobre 2008)

"Riforma scuola Gelmini cosa cambia e le novità. Intanto The Economist la boccia".
(businessonline.it, 17 ottobre 2008)

"Decreto Gelmini: La difesa dell'Economist".
(votaberlusconi.it, 17 ottobre 2008)

"Gli studenti delle superiori italiane sono tra i meno preparati dei paesi Ocse, un'inchiesta dell'Economist".
(rainews24.rai.it, 17 ottobre 2008)

"Giacomo Vaciago, professore di economia all'Università Cattolica di Milano dice che 'sebbene, al momento attuale, il dibattito si incentri sui tagli, il vero problema é la qualità, che non é la stessa ovunque'... Ma il piano (Gelmini sulla riforma dell'istruzione, ndr) non convince Vaciago: 'L'attuale governo sta facendo dei tagli e spera che, come risultato, ne derivi la qualità. Non vi é garanzia certa che ciò si verifichi', é il suo commento".
("Giacomo Vaciago, an economics professor at the Catholic University of Milan, says that 'although for the time being the debate is about cuts, the big problem is quality, which is random'... But Mr Vaciago is unconvinced by the plans. 'The present government is making cuts and hoping that the quality comes through as a result. There is no obvious guarantee it will', he comments" - The Economist, 16 ottobre 2008)

"Il governo sta tagliando i fondi e spera che la qualità migliori di conseguenza. Ma il meccanismo non è affatto automatico', scrive l'Economist citando l'economista Giacomo Vaciago".
(ilsole24ore.com, 16 ottobre 2008)

"Sebbene al momento attuale - ha affermato l'economista Giacomo Vaciago - il dibattito politico è incentrato sui tagli al settore, il vero problema della scuola è la qualità che è ormai sparita. L'attuale governo sta facendo tagli e puntando contemporaneamente ad ottenere un risultato di qualità. Adesso è una linea che sembra non pagare, ma in futuro sì".
(votaberlusconi.it, 17 ottobre 2008).

martedì 14 ottobre 2008

Carta canta - Dov'era Uòlter?

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 14 ottobre 2008:

Dov'era Uòlter?

"In queste occasioni mi chiedo: 'Ma dov'è Grillo? Dov'è finito Grillo da quando c'è un governo di destra in Italia?'".
(Walter Veltroni, segretario del Pd, Ansa, 29 settembre 2008)

"Nel 2008 chiuderanno 300 mila aziende: 300 mila! E le altre piccole aziende sono in mano alle banche con dei debiti che arrivano a 780 miliardi di euro. Non fallirà solo lo Stato. Falliranno le banche e ve ne accorgerete quando l'Esercito, invece dell'immondizia di Napoli, presidierà l'Unicredit e le banche vicine...".
(Beppe Grillo in collegamento diretto con la manifestazione di Piazza Navona, 8 luglio 2008).

venerdì 3 ottobre 2008

Carta canta - Mai dire mai / 2

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 3 ottobre 2008:

Mai dire mai / 2

"Mai insultato Veltroni, io ricevo da sempre insulti, ma io non ne ho mai fatti. Io ho un grande rispetto per gli altri, se poi i giornali si inventano cose non è colpa mia. Insultando il presidente del Consiglio dandogli dell'imbroglione si insulta un'istituzione dello Stato".
(Silvio Berlusconi, 2 ottobre 2008)

"I Ds sono i mandanti delle toghe rosse. Noi non attacchiamo la magistratura, ma pochi giudici che si sono fatti braccio armato della sinistra per spianare a questa la conquista del potere. Questa sinistra continua a sostenere questa parte della magistratura e le dichiarazioni di D'Alema, Veltroni, Folena, Angius e Mussi hanno dimostrato che c'è una collusione diretta e precisa. Sono loro i mandanti? Credo che sia un'evidenza solare. Chi sono i beneficiari dell'azione politica delle toghe rosse? Noi vediamo che le dichiarazioni di Veltroni, Angius e Mussi costituiscono un vero manuale pratico della scuola comunista, quella di far fuori con tutti i mezzi l'avversario politico: con la mistificazione, la demonizzazione e la criminalizzazione".
(Silvio Berlusconi, Corriere della Sera, 1° dicembre 1999)

"Chi salverei tra Bertinotti, D'Alema, Veltroni e Prodi? Butterei giù la torre e mi candiderei al Nobel per la pace: sarebbe garantito".
(Silvio Berlusconi, 28 ottobre 1995)

"Vediamo che le dichiarazioni di Veltroni, Angius e Mussi... costituiscono un vero manuale pratico della scuola comunista: quella di far fuori con tutti i mezzi l'avversario politico, con la mistificazione, la demonizzazione e la criminalizzazione".
(Silvio Berlusconi a "Radio anch'io", 30 novembre 1999)

"La loro cultura è quella di sempre. Una cultura comunista, marxista, statalista, dirigista. Pensate che nella stanza di Veltroni campeggia ancora il ritratto di Togliatti. Ah no, quello di Berlinguer? Va be', è la stessa cosa, metodi e cultura sono quelli di sempre. A forza di dire bugie, finiscono per crederci, come Tartarin di Tarascona".
(Silvio Berlusconi, 5 maggio 1995)

"Veltroni è un coglione".
(Silvio Berlusconi, 3 settembre 1995)

"Veltroni è un miserabile".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 4 aprile 2000)

"Veltroni è una maschera di Stalin".
(Silvio Berlusconi, 30 marzo 2008).

giovedì 2 ottobre 2008

Carta canta - Mai dire mai / 1

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 2 ottobre 2008:

Mai dire mai /1

"Mai insultato Veltroni, io ricevo da sempre insulti, ma io non ne ho mai fatti. Io ho un grande rispetto per gli altri, se poi i giornali si inventano cose non è colpa mia. Insultando il presidente del Consiglio dandogli dell'imbroglione si insulta un'istituzione dello Stato".
(Silvio Berlusconi, 2 ottobre 2008)

"Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti a un gip dei finanziamenti che le sue Partecipazioni statali davano alla Dc".
(Silvio Berlusconi, 21 gennaio 2006. Per la cronaca, diversamente da Berlusconi, Prodi non s'è mai salvato per amnistia da alcun processo)

"Il passatempo di Prodi era svendere aziende pubbliche al suo amico De Benedetti".
(Silvio Berlusconi, 4 febbraio 2006)

"Per Prodi si è usata la stessa tecnica di Lenin e Stalin: quella dell'utile idiota: si prende una persona, la si mette lì e ci si nasconde dietro...".
(Silvio Berlusconi, La Stampa, 15 aprile 1995)

"Prodi è una foglia di fico".
(Silvio Berlusconi, 6 febbraio 1995)

"Prodi? Un leader d'accatto".
(Silvio Berlusconi, 22 febbraio 1995)

"Le ricette economiche di Prodi, quello che dovrebbe essere il leader delle opposizioni, sono risibili. Siamo a livelli di comicità pura".
(Silvio Berlusconi, 10 marzo 1995)

"Quelli del ribaltone, non sapendo a che santo votarsi, si sono attaccati alla faccia larga e paciosa di un dottor Balanzone - ero incerto se chiamarlo Giocondo - di un vecchio manager delle partecipazioni statali che si candida a leader".
(Silvio Berlusconi, 27 marzo 1995)

"Prodi è usato dai comunisti. E' di facciata, di comodo, è uno specchietto per le allodole, ma comanderà D'Alema".
(Silvio Berlusconi, 29 aprile 1995)

"Come fa uno come me che ha preso 10 milioni di voti e rappresenta il 50% degli italiani a mettersi sul piano di uno come Prodi che è stato solo il dinosauro di De Mita e il lottizzatore dell'Iri?".
(Silvio Berlusconi, 11 giugno 1995)

"Prodi è un burattino di D'Alema".
(Silvio Berlusconi, 2 settembre 1995)

"La Bindi e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare insieme di notte".
(Silvio Berlusconi, 29 settembre 1996)

"Il popolo sceglierà se farsi governare dal Polo e restare in Europa, oppure se farsi condurre sul pullman di Prodi verso il Nord Africa e magari verso un regime di sinistra capace di calpestare le leggi e i diritti dei cittadini".
(Silvio Berlusconi, 23 ottobre 1995)

"Il governo Prodi si comporta come il governo Mussolini quando chiese i pieni poteri nel 1926, e fu dittatura per vent'anni".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 13 novembre 1996)

"Questo è un governo rosso shocking. Un esecutivo sempre più schiacciato verso sinistra con un Dna di Mosca".
(a proposito del governo Prodi, 16 ottobre 1997)

"Non mi sembra che certi simboli facciano migliorare la politica. Vale anche per l'Asinello: se proprio dovevano pescare nella Walt Disney, allora meglio la Banda Bassotti".
(Silvio Berlusconi a proposito del simbolo del nuovo partito prodiano dei Democratici, la Repubblica, 17 marzo 1999)

"Prodi è una maschera dei comunisti".
(Silvio Berlusconi a "Porta a Porta", 22 maggio 2003)

"Di Prodi penso tutto il male possibile".
(Silvio Berlusconi, Corriere della Sera, 1° dicembre 2004)

"Prodi in Europa ha remato sempre contro l'Italia coi figli, nipoti e nipotini rimasti qui".
(Silvio Berlusconi, il Giornale, 23 marzo 2005)

"Prodi è bollito".
(Silvio Berlusconi, 1° dicembre 2005)

"Prodi è una minestra riscaldata".
(Silvio Berlusconi, 19 dicembre 2005)

"Prodi ha svenduto la lira in cambio dell'euro".
(Silvio Berlusconi, 12 dicembre 2005).

mercoledì 1 ottobre 2008

Carta canta - Pistola e fucili

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 1 ottobre 2008:

Pistola e fucili

"A Roma pensano: al Nord sono un po' pirla. Parlano ma poi pagano, quindi non diamogli niente. E finora gli è andata bene. Noi padani pagavamo e non abbiamo mai tirato fuori il fucile, ma c'è sempre una prima volta".
(Umberto Bossi, Ansa, 26 settembre 2007)

"Un governo Marini? E' meglio stare lontano dai morti, i cadaveri portano a fondo".
(Umberto Bossi, Ansa, 3 settembre 2007)

"Lombardi e veneti sono pronti: la libertà va conquistata, anche con il fucile".
(Umberto Bossi, la Repubblica, 26 settembre 2007)

"La libertà non si può più conquistare in Parlamento, ma con uomini lanciati in una lotta di liberazione. Senza la devoluzione, da qui possono partire ordini di attacco dal Nord. Io sono certo di avere dieci milioni di lombardi e veneti pronti a lottare per la libertà".
(Umberto Bossi al "parlamento padano", presente Silvio Berlusconi, Ansa, 29 settembre 2007)

"Piccolo fuori programma durante la conferenza stampa congiunta tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi quando una cronista russa, Natalia Melikova, della Nezavsinaya Gazeta, domanda con una certa insistenza al leader Russo se fossero vere le indiscrezioni sulla sua relazione con una ex olimpionica di ginnastica artistica e altri dettagli sulla sua vita familiare e privata. Prima che Putin rispondesse, Silvio Berlusconi sorridente mima con le mani un mitra e lo indirizza verso la giornalista. Putin se ne accorge e annuisce. Quindi, sempre il presidente della Federazione russa replica che non è vero niente e che anche un uomo pubblico ha diritto ad una certa privacy chiedendo inoltre che nessuno 'metta il naso' nelle sue faccende private. Quindi Berlusconi, sempre ironizzando, ha chiesto a Putin un immaginario scambio, sempre scherzando: 'Se sei d'accordo io ti mando la stampa italiana da te e tu la stampa russa in Italia'. Al termine della conferenza stampa i due leader, circondati da decine di telecamere e di giornalisti sono tornati sulla vicenda. In particolare Silvio Berlusconi, rivolgendosi alla giovane minuta cronista ha detto: 'L'aspettiamo da noi la prossima volta'. Quindi, dopo aver presentato uno ad uno i giornalisti italiani presenti al leader russo gli ha indicato un noto 'retroscenista' italiano dicendogli: 'Tu ma lasci questa giornalista e io ti mando lui'. Ma la vicenda continua anche più tardi perché questa giovane cronista russa ha attirato l'attenzione di molti cronisti per essere scoppiata in lacrime visibilmente scossa...".
(Ansa, 18 aprile 2008)

"Ancora una volta la satira fa arrabbiare la politica: a far scoppiare il nuovo caso è una vignetta all'interno di 'Emme' (inserto satirico dell'Unita'), dove si vede un uomo con una pistola puntata, obiettivo il ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, Renato Brunetta. Mauro Biani è l'autore. Ad accendere la miccia della polemica è Maurizio Gasparri: 'La satira è sacrosanta. Bisogna evitare in materia le polemiche. Ma non si può non rilevare la pericolosa ambiguità della vignetta contro il ministro Brunetta pubblicata oggi nell'inserto satirico allegato all'Unità'. Gasparri chiama in causa Concita De Gregorio: 'Non so se il direttore del quotidiano l'ha vista prima che fosse pubblicata. Sono certo che, accortosi dell'errore, vorrà scusarsi con il ministro Brunetta'. E infatti arrivano immediate le scuse di Sergio Staino, direttore dell'inserto satirico, e, a seguire, quelle della direzione dell'Unità. Staino difende la buona fede che ha ispirato la vignetta: l'autore voleva esprimere 'disagio', ma anche 'vaneggiamento folle'. E tuttavia, aggiunge, se può essere interpretata diversamente, giustifica le scuse da chiedere ai lettori e al ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, Renato Brunetta. Anche la direzione dell'Unità interviene con una nota e si associa alle scuse di Sergio Staino pur sottolineando che si tratta di satira, priva perciò di intenti che possano generare il sospetto di 'ambiguità'. 'La direzione dell'Unita', nell'associarsi alle considerazioni di Sergio Staino ivi comprese le eventuali scuse nei confronti di chi si fosse sentito offeso - si legge nella nota - fa tuttavia notare che Emme è un settimanale satirico ('periodico di filosofia da ridere e politica da piangere', si legge accanto alla testata) e che, dunque, l'evidenza del contesto non può ingenerare alcun sospetto di 'ambiguità' sugli intenti della vignetta. Contesto, quello di Emme, che, per la storia e la qualità degli autori e dei collaboratori, è lontanissimo da suggestioni violente, come d'altra parte è confermato dai riconoscimenti che negli anni gli sono stati tributati'. Nonostante le scuse, arriva comunque la dichiarazione del segretario del Pri Francesco Nucara il quale agita lo spettro dei cosiddetti cattivi maestri. A inquadrare la questione in un più ampio contesto è il leader del movimento dei Diritti Civili Franco Corbelli: 'Chi si scandalizza per la vignetta dell'Unità su Brunetta fa finta di non sapere che in Italia cova un forte e diffuso malcontento popolare che, non bastando più la protesta di piazza, potrebbe sfociare in un pericoloso e incontrollabile ritorno alla violenza. Senza ipocrisia va detto, e lo diciamo noi non violenti, che quella vignetta dell'Unità, che è stato uno sbaglio pubblicare, ha comunque il merito di denunciare un allarme e un rischio reali, che bisogna assolutamente scongiurare e prevenire'".
(Ansa, 29 settembre 2008).