sabato 27 giugno 2009

Italia dall'Estero - 1000 euro per una notte con Berlusconi

Pubblico un articolo di NRC Handelsblad del 18 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

1000 euro per una notte con Berlusconi

Roma - Le festicciole private e le donne alle quali le invita continuano a perseguitare Silvio Berlusconi. Patrizia D’Addario sostiene di aver trascorso una notte con il premier in cambio di soldi.

In un’intervista con il più autorevole quotidiano del paese, il Corriere della Sera, D’Addario ha ieri affermato di aver ricevuto 1.000 euro per due visite a Silvio Berlusconi nella sua residenza romana.

La prima volta era con altre venti ragazze. Berlusconi ha mostrato loro un filmato del suo incontro con l’ex presidente americano George W. Bush e foto delle sue ville, ha cantato per loro e ha raccontato barzellette. La donna afferma di essere in possesso di registrazioni degli incontri e che altre ragazze sono testimoni.

D’Addario afferma di aver parlato con il premier del rilascio di una concessione edilizia. Subito dopo l’incontro ha ottenuto un posto nella lista dei candidati di un partito legato al Popolo delle Libertà di Berlusconi.
Il quotidiano La Stampa oggi scrive che altre tre ragazze hanno dichiarato ai magistrati di aver partecipato a pagamento alle feste di Berlusconi. Il premier italiano rigetta le accuse: “Ancora una volta i giornali si riempiono di spazzatura e falsità. Non me ne farò condizionare e continuerò a lavorare per il bene del Paese”.

Il suo avvocato e parlamentare Niccolò Ghedini ha fatto più male che bene alla causa di Berlusconi. Sul sito web Affaritaliani.it ha detto: “Anche se fosse vero quello che dice questa ragazza, il premier sarebbe solo l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile”.

La procura di Bari sta indagando sulla vicenda, che è venuta alla luce durante un’inchiesta di corruzione nel servizio sanitario. Delle intercettazioni telefoniche avrebbero dimostrato che un imprenditore reclutava donne per le feste del premier. Il parlamento italiano, su pressione di Berlusconi, sta per proibire le intercettazioni telefoniche nei casi di corruzione.

(Articolo originale)

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