sabato 30 maggio 2009

Italia dall'Estero - Può un’adolescente far cadere Berlusconi?

Pubblico un articolo dell'Independent del 27 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Può un’adolescente far cadere Berlusconi?

Lo chiama “papi”. Lui le ha regalato una collana da 6.000 sterline per il suo diciottesimo compleanno. La relazione di Silvio Berlusconi con Noemi Letizia ha già portato sua moglie ad avviare le pratiche di divorzio. Potrebbe ora fargli perdere il comando?

Gli Italiani sono sempre stati sprezzanti nei confronti dell’ossessione dei media “anglosassoni” per la vita privata della gente ricca e famosa, ma nell’ultimo mese i giornali italiani si sono occupati esclusivamente di un unico argomento: la relazione tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e una giovane donna di Napoli, di nome Noemi Letizia. Berlusconi è stato sorpreso a dire molte bugie su questa amicizia e si rifiuta di giustificarle. E con un appuntamento elettorale di rilievo alle porte, la sua popolarità, che sei settimane fa aveva toccato il picco massimo, rischia ora di crollare.

I giornalisti non possono essere accusati di aver trasformato la questione in uno scandalo, perché è stato Berlusconi stesso ad attirare l’attenzione sulla relazione, quel martedì in cui, approfittando di un viaggio a Napoli, si è fatto vedere alla festa per il diciottesimo compleanno di Noemi. Ha posato per i fotografi e ha omaggiato la giovane e attraente biondina con un pendente d’oro e diamanti del valore di 6.500 euro. Questo evento irrilevante è stato immortalato il giorno seguente, in un breve articolo di cronaca, su La Repubblica.

E sarebbe finita lì se non fosse stato che, nel giro di quattro giorni, questo fatto è diventato per la seconda moglie di Berlusconi, Veronica, il casus belli per il divorzio. Suo marito, ha affermato la signora in un comunicato stampa, “frequenta le minorenni”; si è dichiarata preoccupata per il marito perchè “non sta bene”, ma non ha manifestato alcun dubbio che, dopo quasi trent’anni assieme, il loro matrimonio sia finito.

Improvvisamente, l’apparentemente innocuo evento sociale ha assunto sfumature misteriose e sinistre. Noemi, da quanto si è appreso, ha l’abitudine di chiamare Berlusconi “papi”. Il Presidente del Consiglio sembra essere in termini più che familiari con la ragazza.Messo alle strette dalla moglie Veronica, che apre bocca una volta ogni due anni ma con effetti devastanti, Berlusconi si è recato a Porta a Porta, un talk-show politico in seconda serata condotto dal suo cortigiano televisivo più servile e ha spiegato che il padre di Noemi, Elio Letizia è una vecchia conoscenza politica dei tempi in cui il Premier aveva a che fare con Bettino Craxi e il partito Socialista: Berlusconi aveva bisogno di consultarsi con lui in merito ad urgenti questioni legate alle elezioni europee. Ma poco dopo, Bobo Craxi, figlio dello scomparso Bettino, è saltato fuori dichiarando di non aver mai sentito parlare del padre di Noemi. Allo stesso modo, l’improbabile dichiarazione di Berlusconi circa le “urgenti questioni elettorali” non ha convinto ed è stata negata qualche settimana dopo da Elio Letizia in persona.

Il privato non è più tale, ormai: qualcosa di quella festa di compleanno e della partecipazione di Berlusconi ha trascinato oltre il limite Veronica, sofferente già da lungo tempo. Una delle ragioni della sua rabbia, come lei stessa ha spiegato in un’amara e-mail all’Ansa, è il fatto di non essere mai riuscita a far partecipare il marito a nessuno dei diciottesimi compleanni dei loro figli, “pur essendo stato invitato”. Ma questo motivo in sé non può essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso (o, come diremmo noi, il fuscello che ha spezzato la schiena al cammello). Davvero Berlusconi è l’amante di Noemi e perciò colpevole come Veronica dice, di “frequentare le minorenni”? O forse la ragazza è sua figlia illegittima? Le sue guance paffute e gli occhi piccoli, non molto diversi da quelli del Premier, permettono al mondo di propendere per quest’ultima ipotesi. Ma Berlusconi si è rifiutato di fare luce sulla loro relazione. Ha continuato a sostenere di averla incontrata “tre o quattro volte” e sempre accompagnata dai genitori.

Ironia vuole che Berlusconi non si sia mai mostrato ritroso ad esporre all’occhio pubblico la sua caotica e colorita vita privata. Si innamorò di Veronica a Milano, vedendola recitare in topless in uno spettacolo teatrale intitolato “Il Magnifico Cornuto” e visse con lei nel peccato per 10 anni prima di sposarla con una cerimonia civile. I loro bambini sono nati prima del matrimonio. Quando entrò in politica nel 1994 il suo manifesto elettorale fu un’autobiografia epurata, Una Storia Italiana, in cui ritraeva se stesso come l’italiano medio, figlio di un impiegato di banca, partito da zero e diventato immensamente ricco grazie al duro lavoro e ad una famiglia unita molto legata alle proprie radici. Milioni di italiani se la bevvero e nessuno dubitò mai del suo buon gusto in fatto di donne (era sufficiente guardare le sue due mogli).

E’ stato dopo la sua seconda e molto più convincente vittoria alle elezioni del 2001 che le voci sulle frenetiche relazioni di Berlusconi hanno cominciato davvero a circolare, con resoconti di bellissime e giovani stagiste ospitate d’estate, come “assistenti”, nella sua villa in Sardegna – e della rapida carriera di altre ragazze altrettanto attraenti tra le fila del suo partito, Forza Italia, attraverso i suoi canali televisivi commerciali. Berlusconi, da vecchia volpe, aveva trovato il modo di tenere occupata la propria libido, nonostante le esigenze della vita politica. E trattandosi dell’Italia, nessuno se ne è lamentato. Veronica era stata sistemata in una magnifica casa a pochi chilometri dalla residenza principale di Berlusconi, Villa Arcore, a nord di Milano. Era sicuramente un cattivo marito, ma in Italia questi sono affari della famiglia e di nessun altro.

Eppure, come ha fatto notare ieri il direttore de La Repubblica, Ezio Mauro: “Berlusconi ha da molto tempo cancellato il confine tra pubblico e privato”. Lo ha fatto nel pubblicare il suo manifesto elettorale. E continua a farlo in modo più caotico e impulsivo quando permette ai paparazzi di fotografarlo in compagnia di formose ragazze di 50 anni più giovani di lui. È l’atteggiamento di un sultano, un re o un dittatore, e il modo in cui Berlusconi tentava l’impossibile indicava già chiaramente che stava muovendosi a poco a poco in quella direzione. I suoi giornali e le sue televisioni non avrebbero mai protestato . La RAI, televisione di stato, era sempre più succube del Premier. Persino i quotidiani indipendenti concedevano una fiducia crescente alla sua buona volontà . La scarsa attenzione prestata da Berlusconi alla sua stessa immagine è il metro di misura per capire quanto si sentisse invulnerabile.

Ma aveva fatto i conti senza Veronica. Nel gennaio 2007, per la prima volta dichiarò pubblicamente che suo marito si era spinto troppo oltre, concedendo un’intervista a La Repubblica (uno delle poche testate realmente indipendenti), in cui pretendeva le scuse di Berlusconi per aver detto a Mara Carfagna – un’affascinante modella diventata parlamentare (e ora Ministro): “La sposerei in un lampo se non fossi già sposato”. Berlusconi acconsentì docilmente. Ma non cambiò atteggiamento. Continuò esattamente come prima, fino all’arrivo del diciottesimo compleanno di Noemi dopo il quale tutto è andato decisamente storto.

Oggi, l’Italia è al bivio: La Repubblica ha insistentemente preteso dal Presidente del Consiglio chiarificazioni riguardo Noemi, pubblicando nelle ultime due settimane una lista di dieci domande per le quali vogliono una risponda. Berlusconi ha ripetutamente rifiutato. Con le elezioni europee tra dieci giorni, c’è il rischio concreto che il suo silenzio lo danneggi alle urne, dalle quali aveva pensato di uscire grande vincitore – particolarmente ora che importanti figure della Chiesa Cattolica, come l’ex Arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti, hanno cominciato ad attaccarlo. Berlusconi ha promesso di riferire al parlamento per quanto riguarda ciò che lui definisce “infami dicerie” sulla sua relazione con Noemi.

E’ sintomatico della banalizzazione della politica italiana sotto Berlusconi che solo ora gli si chiedano delle spiegazioni, non per corruzione o per associazione mafiosa, ma a causa di una sua relazione con un’adolescente. Ma la diatriba in sé non è insignificante. Viveve in Italia oggi è come essere intrappolati sul fianco di un vulcano dal quale lentamente, ma inesorabilmente sta colando lava. Lontano dal condurre ad una rivitalizzata “Seconda Repubblica”, lo scandalo delle corruzione degli anni ‘90 ha portato invece all’Epoca di Silvio e al lento, ma stabile degrado delle istituzioni democratiche della nazione. Se il Presidente del Consiglio può cavarsela portando avanti una relazione extra-coniugale semi-pubblica con un’adolescente (e mentendo così spudoratamente che chiunque può rendersene conto) e ancora nessuno gli chiede delle spiegazioni – allora il Paese è in pericolo.

(Articolo originale di Peter Popham)

Italia dall'Estero - Berlusconi impunito

Pubblico un articolo di El País del 27 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi impunito

Il comportamento politico e personale del primo ministro fa perdere credibilità all’Italia

Silvio Berlusconi ha concluso il primo anno del suo terzo mandato. Populista come non mai, Berlusconi continua a dimostrarsi tanto capace di governare per se stesso quanto incapace di pensare alla collettività. Esattamente come quando debuttò in politica, quasi 15 anni fa. Con il passare del tempo ha raggiunto l’unico obiettivo che realmente gli interessava: l’immunità giudiziaria. Nel mezzo di una sinistra inesistente, i sondaggi la danno 15 punti dietro i conservatori, il premier italiano mantiene ad oggi l’appoggio popolare, esercita un controllo ferreo sui media, fa promesse che non rispetterà, e quando lo ritiene opportuno si allea con la Chiesa. Nel complesso, si presenta come una specie di politico fortunatamente dimenticata nell’Europa democratica.

Le ultime decisioni del suo Governo rivelano un aumento inquietante d’impunità morale. Berlusconi ha lasciato che la Lega Nord facesse indisturbata propaganda e seminasse la paura del diverso per criminalizzare gli immigrati, i quali adesso dormono in Libia invece che a Lampedusa. Inoltre, ha recentemente dato il colpo di grazia alla già precaria indipendenza della televisione pubblica nominando come nuovi dirigenti dei suoi fedeli seguaci. Ha poi risposto all’esemplare sentenza del caso Mills, talmente documentata e inequivocabile che qualunque altro dirigente si sarebbe dimesso all’istante, accusando la giustizia penale di essere “una patologia del sistema”. Berlusconi cerca di assoggettare i giudici per riformare il sistema a suo piacimento, in modo che in Italia sia praticamente impossibile condannare qualcuno per i crimini dei colletti bianchi.

A 72 anni, la fragile relazione del Cavaliere con l’aspirante soubrette Noemi Letizia gli è costata il divorzio ed ha rivelato un clima decadente da basso impero, che persino la Chiesa comincia a criticare. Lo scandalo ha assunto una dimensione politica tale da mettere il leader italiano sulla difensiva. Accusando l’opposizione di strumentalizzare la situazione in concomitanza con le elezioni europee del prossimo mese ed il G8 di luglio, ha annunciato di voler comparire in Parlamento per difendere il proprio nome, senza però precisare quando. Berlusconi, sprezzante delle regole del gioco democratico, ha mentito ripetutamente a proposito della sua relazione con Noemi e si rifiuta di rispondere alle domande elementari che il quotidiano La Repubblica gli ha posto al riguardo. Tutto ciò fa pensare che l’Italia abbia davanti a se 4 (quattro) anni di barzellette e di scarsa credibilità.

(Articolo originale di Miguel Mora)

giovedì 28 maggio 2009

Italia dall'Estero - Basta solo che sia giovane e un po’ sexy

Pubblico un articolo del Volkskrant del 24 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Basta solo che sia giovane e un po’ sexy

Una serata televisiva qualsiasi in Italia: milioni di spettatori si sintonizzano in prima serata su Canale 5, l’emittente televisiva più importante del premier Silvio Berlusconi. Sullo schermo vedono l’apice di una competizione che hanno potuto seguire quotidianamente da settimane: un salotto pieno di uomini e donne strillanti che si abbracciano calorosamente in un borgo siciliano.

’Costanza! Sei stata fantastica! Grandiosa! Buona fortuna tesoro!’, urlano beatamente davanti all’obiettivo alcune giovani donne. Un giovanotto emozionato dice di sperare che Costanza ’adesso possa realizzare tutti i suoi sogni’. Una ragazza è talmente sconvolta dal risultato ottenuto da Costanza che quasi non può parlare. ’Sono senza parole’, singhiozza. Costanza Caracciolo, dal canto suo, fa sapere ai telespettatori di provare ’un’emozione indescrivibile’. ’Adesso sono arrivata dove ho sempre sognato di stare’, dice.

Veline

Ma che cosa è riuscita a fare questa diciannovenne siciliana? Ha vinto un test nazionale di erudizione? Ha fornito una prestazione eccellente in ambito sportivo? Molto meglio ancora: è stata scelta come velina bionda del popolare programma televisivo Striscia la notizia. La Caracciolo potrà perciò essere vista in tivù sei giorni alla settimana mentre balla e si contorce insieme alla mora collega Federica Nargi - una volta con tacchi alti e vestitino in latex, un’altra magari scalza e con addosso solo intimo piccante.

Veline è il nome delle giovani che alla televisione italiana accompagnano con gonnelline estremamente corte presentatori maschi per lo più di mezz’età. Non si scatenerebbero più commenti di quanti ne faceva l’olandese Leontine Reuters, pronta assistente di Hans van der Togt alla Ruota della fortuna, se i potenti signori dello sport, dello show business e della politica italiani semplicemente le escludessero del tutto.
Ma le veline dominano nuovamente i media, da quando si è saputo che il premier Berlusconi voleva riempire la lista dei candidati del suo partito per le elezioni europee di presentatrici della tivù, cantanti, fotomodelle ed un’ex candidata del Grande Fratello. ‘Ciarpame senza pudore’, così la moglie di Berlusconi, Veronica Lario, ha definito la selezione di potenziali europarlamentari.

Noemi Letizia

Poi il premier è passato anche dal compleanno della diciottenne Noemi Letizia, una ragazza napoletana completamente sconosciuta che ha dichiarato di fare regolarmente compagnia a Berlusconi a Roma o Milano. Noemi ha detto di confidare che ‘papi’, come lei chiama il presidente del consiglio, le assicurerà un futuro ‘in televisione o in parlamento’.

Mentre gli interrogativi sul misterioso legame tra il premier e la ragazza crescono di giorno in giorno, il mestiere di velina guadagna sempre maggiore popolarità. Furio Fusco non se ne sorprende più. ‘Questo genere di cose avviene regolarmente’, dice il direttore dell’agenzia di casting Time Out nel suo studio di Roma. ‘Anche un paio di anni fa c’è stato un grosso scandalo con modelle e presentatrici. Delle donne andavano al Ministero degli Esteri a fare non si sa bene cosa con questo o quello, in cambio di favori.’


Senza un’istruzione decente

Molte donne lo accettano, fa sapere Fusco. ‘Non hanno altra scelta. Molte non hanno un’istruzione decente. E se anche ce l’hanno non importa granché. Il fatto è che l’Italia non è un paese in cui si viene valutati per i propri meriti. Se conosci le persone giuste e se fai parte del sistema italiano di favori reciproci, puoi ritrovarti in posizioni per cui non sei neanche lontanamente qualificato. Per molte ragazze questo è il modo per diventare famose.

Di tanto in tanto ricoprono persino funzioni importanti negli intrighi politici, da cui anche Hollywood avrebbe qualcosa da imparare. Per esempio l’anno scorso la giustizia ha autorizzato la pubblicazione di conversazioni telefoniche tra Berlusconi ed Agostino Saccà, un dirigente della televisione pubblica RAI. Quelle conversazioni sono state intercettate perché forse potevano essere rilevanti in un possibile caso di corruzione.

Spiegazione

Berlusconi - che in quel momento sta all’opposizione con la sua coalizione di centro-destra e contrasta il premier di centro-sinistra Romano Prodi con ogni mezzo - chiede all’alto dirigente Saccà se può trovare un lavoro alle modelle-attrici Elena Russo ed Evelina Manna.
‘Ti spiego perché’, dice Berlusconi ad un certo punto.
’Ma no, presidente, non mi deve spiegare niente’, risponde Saccà.
’No, te lo spiego’, conclude Berlusconi. ‘Sto cercando di…’
Saccà: ‘Presidente, lei è la persona più civile, più corretta…’
Berlusconi: ‘Io sto cercando di avere la maggioranza in Senato.’
Saccà: ‘Capito tutto.’
Berlusconi: ‘E questa Evelina Manna può essere … perché mi è stata richiesta da qualcuno, qualcuno con cui sto trattando.’

Secondo i magistrati, il politico-imprenditore cercava, con l’aiuto di Evelina Manna, di far passare un senatore di sinistra dalla parte del centro-destra, cosa che avrebbe fatto perdere alla coalizione di Romano Prodi la sua maggioranza risicata al Senato. Saccà, che aveva già fatto valere il suo potere all’interno della RAI per dare un ruolo in una serie tivù all’attrice in questione, sarebbe stato profumatamente ricompensato da Berlusconi.

Operazione libertinaggio

Ad un processo non si è mai arrivati, perché la proposta di Berlusconi (da lui stesso battezzata ‘Operazione Libertinaggio’) non ha avuto un seguito concreto; il governo Prodi era giá caduto per altre ragioni.
Per il manager di casting Furio Fusco, questo genere di casi sono all’ordine del giorno. Non che il premier italiano lo chiami regolarmente per questa o quella servizievole ragazza, ma secondo Fusco non è un’eccezione che le donne abbiano un ruolo equivoco. ‘Io ovviamente preferisco lavorare con persone che hanno un certo potenziale che con qualcuno che non sa far niente ma è disposto a tutto’, dice. ‘ Spesso vengono qui ragazze con un’ottima istruzione, che hanno già lavorato a teatro ed hanno già fatto stage dappertutto. Quelle le accetto di sicuro, ma so in anticipo che sarà molto difficile fare da mediatore per loro. Poi entra una diciottenne che ha solo posato per un calendario mezza nuda, e tutti mi chiedono di lei.’

Un bel didietro

Non ha ormai nessun problema a recitare meccanicamente i requisiti che una velina deve soddisfare: altezza minima 1,75, figura molto slanciata, dotata di ‘un bel didietro’, e anche di ’seno abbondante’ - meglio se naturale, ovviamente, ma in caso di necessità anche ritoccato artificialmente con il silicone. ‘Non deve saper fare granché. Basta solo che sia giovane e un po’ sexy. E sappia ballare un po’. Molte ragazze che le vedono in televisione pensano: perché loro sì e io no?’

L’anno scorso centinaia di signorine hanno partecipato alle selezioni per le due nuove veline di Striscia la notizia. Le preselezioni si sono svolte in pittoresche piazze in tutta l’Italia, e sera dopo sera sono state trasmesse alla televisione. Nessun altro programma ha attirato tanti spettatori quanto questo show di gambe scoperte.

Nella sua battaglia per il titolo, la bionda Costanza Caracciolo ha dovuto mantenersi in piedi su una tavola da surf, scossa su e giù da quattro uomini robusti, prima di poter eseguire la sua coreografia dagli accenni erotici al ritmo di una canzone da lei scelta. La mora Federica Nargi tra le altre cose ha dovuto destreggiarsi con un cerchio. Dopo una relazione sentimentale con un concorrente del Grande Fratello ha iniziato una storia con un ricco calciatore del Cagliari (che prima ci aveva provato con la bionda Costanza).

Un fenomeno con radici profonde

‘Questo non è un fenomeno recente’, dice Stefania Vergati, professore di sociologia all’università La Sapienza di Roma. ‘Molte giovani donne vorrebbero entrare nello show business, e per farlo possono contare sull’appoggio della famiglia. Il regista Luchino Visconti già nel 1951 raffigurò con il film Bellissima il modo in cui gli italiani cercano di sfuggire alla povertà attraverso il mondo dello spettacolo. Una buona parte delle ingenue ragazze di famiglie semplici pensa senz’altro ancora così: appaio in tivù dunque sono.’

Inoltre, dice Vergati, gli studi non sono più visti come un mezzo per uscire da ‘una situazione economica marginale’. ‘Probabilmente ci si rende conto del fatto che anche persone che non sono qualificate si sistemano bene. Perché l’aiuto della famiglia e delle conoscenze continua ad essere molto importante. Questa tendenza non vale solo per le veline. Esistono interviste con parlamentari italiani, messi alla prova su conoscenze di base di storia e geografia, in cui questi dimostrano enormi lacune.’

Curiosamente, questo fatto non fa quasi per niente diminuire la loro popolarità, afferma Vergati. Allo stesso modo, anche il particolare stile di vita di Silvio Berlusconi non lo danneggia. ‘Se fossimo un paese moralista, puniremmo immediatamente questi politici. Ma ci sono poche cose che noi non possiamo accettare a nessuna condizione. Gli italiani pensano spesso: beh, ciascuno ha i suoi punti deboli, e chi non ha scheletri nell’armadio?’

Molto responsabile

Dopo che i telespettatori della serata finale in questione hanno assistito alla festosa gioia a casa della vincitrice bionda di Veline, Costanza, la regia passa alla casa della famiglia della mora Federica Nargi. Anche qui allegria e spumante. Mamma Concetta però è anche ‘preoccupata’, dice. Federica ha ancora solo 18 anni e adesso da Roma deve trasferirsi a Milano, dove si dovrà immergere in un mondo ‘a cui noi non siamo abituati’. ‘È molto responsabile’, giura mamma Concetta. ‘Ho fiducia in lei, anche se starà su al nord tutta sola.’
Nell’ultima inquadratura del servizio, tutta la compagnia brinda allo splendente futuro di Federica. Ma sua madre piange - e non solo di gioia.

Enigmi sulla ‘minorenne’

La discussione sulla diciottenne Noemi Letizia continua a inseguire il premier Berlusconi giornalmente. Rifiuta di rispondere alle domande che gli sono state poste riguardo alle accuse fatte da sua moglie perchè ‘frequenta minorenni’. L’esatta natura della sua relazione con la ragazza non è ancora chiara. Inizialmente Berlusconi ha detto di essere semplicemente amico di suo padre, che sarebbe stato autista dell’ex premier Bettino Craxi, morto ormai da tempo. Il figlio di Craxi ha però smentito seccamente la storia. Il padre di Noemi ha fatto altrettanto, rifiutandosi però di spiegare in che altro modo ha conosciuto Berlusconi.

Il critico quotidiano La Repubblica domenica scorsa ha pubblicato un’intervista con il 22enne appassionato di kickboxing Gino Flaminio, ex fidanzato di Noemi. Secondo lui c’è un rapporto diretto tra Noemi e Berlusconi. Il quotidiano aveva in precedenza posto dieci domande al premier riguardo alla questione. Berlusconi allora parlò di ‘una campagna denigratoria, ispirata da invidia e odio’.

(Articolo originale di Eric Arends)

mercoledì 27 maggio 2009

Italia dall'Estero - La funesta influenza del vecchio burlone

Pubblico un articolo del Financial Times del 26 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La funesta influenza del vecchio burlone

Editoriale

Il fascismo non è un probabile futuro per l’Italia. Vale la pena dirlo, perché cosí é stato previsto. Molti ritengono che la crisi finanziaria sommata a Silvio Berlusconi dia come risultato un ritorno al fascismo. Dopo tutto, era iniziato cosí.

Ma questo è un risultato improbabile, attualmente. L’Italia dei primi anni ‘20, quando Benito Mussolini salí al potere, era in ginocchio per la rovinosa vittoria pirrica del 1918 sugli austriaci, per il degrado della classe politica e per la crescente minaccia del totalitarismo di sinistra. Berlusconi non è sicuramente Mussolini: ha squadre di showgirls, non di camicie nere.

I veri pericoli si trovano altrove. Nel corso dei 15 anni della sua carriera politica - sempre come Presidente del Consiglio o come capo del partito di opposizione - ha avuto carta bianca per spostare il sentimento nazionale a destra. Non lo ha fatto tramite propaganda diretta, bensí concentrandosi costantemente su ostentazione, lustrini e ragazze e su una retorica esagerata, gestita dai mezzi di comunicazione, che considera comunista l’opposizione e vede se stesso come una vittima.

Ora che gli vengono poste domande spinose - inizialmente, dalla moglie - sul suo rapporto con un’adolescente aspirante showgirl, se l’è presa con la fonte più ostinata di domande, il quotidiano di centro-sinistra La Repubblica, ha rilasciato una velata minaccia tramite un collega e ha cercato di far apparire illegittime le domande perché politicamente di parte.

Ha mostrato una pari belligeranza nei confronti dei magistrati che avevano giudicato corrotto l’avvocato britannico David Mills (per evitare accuse di corruzione) - chiamandoli “attivisti di sinistra” - anche se il Parlamento lo ha reso immune da procedimenti penali.

Ancora insoddisfatto, pur avendo un Parlamento cosí servizievole, lo ha definito “inutile” e ha dichiarato che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 membri, mentre i suoi poteri dovrebbero aumentare. Ha cercato di smuovere le masse in suo favore, sostenendo una “iniziativa popolare” per raccogliere le 500.000 firme necessarie per il provvedimento.

Ma il pericolo di Berlusconi è diverso da quello di Mussolini. Si tratta dello svuotamento attraverso i media dei contenuti seri della politica, rimpiazzandoli con l’intrattenimento. Si tratta di una spietata demonizzazione dei nemici e del rifiuto di concedere basi indipendenti ai poteri concorrenti. Si tratta di mettere la ricchezza a servizio della creazione di una immagine potente, composta di continue affermazioni di successo e di sostegno popolare.

Che egli sia così potente è in parte colpa di una sinistra incerta, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, e del giornalismo, che ha troppo spesso accettato un ruolo subalterno. Ma sopratutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non fascista, ma pericoloso, in primo luogo in Italia, e un esempio negativo per tutti.

(Articolo originale)

Italia dall'Estero - Un pericoloso clown

Pubblico un articolo del Ta Nea del 22 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Un pericoloso clown

«Ho deciso di fondare un partito. Se non entro in politica vado a finire in galera e fallisco per debiti».

Questo è ciò che disse Silvio Berlusconi nell’estate del 1993 a Indro Montanelli, fondatore e direttore de «Il Giornale», chiedendogli di trasformare il giornale in un organo del suo nuovo partito, che si sarebbe chiamato Forza Italia. Montanelli, uno dei più autorevoli giornalisti che l’Italia abbia avuto, rifiutò e pochi mesi più tardi, sotto forti pressioni, fu costretto a dimettersi. Da allora, fino alla sua morte nel 2001, non ha cessato di denunciare il berlusconismo, un fenomeno che considerava più pericoloso anche del suo stesso leader Berlusconi, in quanto porta gli italiani ad accalcarsi sotto al «balcone» del Messia. Montanelli paragonava spesso Berlusconi a Mussolini e gli piaceva ripetere una frase di quest’ultimo: «Come si fa a non diventare dittatori in un paese di servi?».

Il berlusconismo è quindi un fascismo contemporaneo? No, risponde Marco Bellocchio, che partecipa quest’anno per la sesta volta a Cannes con il film Vincere. Il fascismo neutralizzava i suoi avversari con la violenza e proibiva la libera espressione, dice il regista sessantanovenne a Libération [quotidiano francese, N.d.T]. Oggi le elezioni sono libere, ma si tratta di una libertà condizionata. Berlusconi si presenta come un buon papà. Gestisce una democrazia autoritaria e offre una nuova ed unica cultura: la televisione commerciale, modello Berlusconi. La mediocrità predomina ovunque e i giovani non possono distinguere tra la realtà e ciò che vedono in televisione. Berlusconi può essere teoricamente in linea con i valori di libertà e di tolleranza, ma in pratica imita ciò che viene trasmesso in televisione.

Ciò che manca in Italia, come diceva Tacito, non è la libertà, ma la gente libera. Poche persone oggi osano mettersi contro Berlusconi e i pochi che lo fanno sono di solito persone di ottima reputazione e di una certa età, che non temono ritorsioni. Come era Montanelli. O persone che non vivono in Italia e che quindi non possono avere un coinvolgimento diretto nelle questioni politiche. Secondo Laurent Joffrin, direttore di Libération, Berlusconi somiglia sempre di più a Putin. Controlla l’informazione, vuole controllare tutto, soffoca qualsiasi critica, qualsiasi opinione contraria. Non è un dittatore, assomiglia più ad un tiranno comico che usa le battute e le risate per nascondere ai cittadini il suo conflitto di interessi e la sua mancanza di integrità. Si tratta di un clown pericoloso, simile al mitico Ubu re, il personaggio teatrale creato da Alfred Jarry alla fine del 19° secolo.

Come è noto, Jarry è morto per il troppo vino, l’assenzio e l’etere. Ma la sua opera sembra abbia già ottenuto l’immortalità.

(Articolo originale)

Italia dall'Estero - La Repubblica mette in imbarazzo Berlusconi

Pubblico un articolo de Le Figaro del 24 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La Repubblica mette in imbarazzo Berlusconi

Il quotidiano italiano ha ritrovato il fidanzato di Noemi, la ragazza all’origine delle disavventure coniugali del Cavaliere. Il giovane afferma che Silvio Berlusconi non è mai stato amico dei genitori di Noemi ma ha contattato direttamente la ragazza. Una versione dei fatti che contraddice quella presentata dal presidente del Consiglio italiano.

Già messo in difficoltà da una vicenda di false testimonianze, Silvio Berlusconi è nuovamente al centro delle polemiche a proposito della sua amicizia con la giovane Noemi Letizia, l’adolescente di 18 anni all’origine delle sue vicissitudini coniugali. Il quotidiano di centro sinistra La Repubblica ha dato domenica una versione dei fatti totalmente differente dell’incontro tra la giovane e il presidente del Consiglio italiano. La Repubblica ha ritrovato l’ex-ragazzo di Noemi Letizia, Gino. Questo giovane operaio che ha frequentato Noemi dall’agosto 2007 al gennaio 2009, afferma che Silvio Berlusconi non è mai stato amico dei genitori dell’adolescente, ma che l’ha contattata direttamente dopo aver visto alcune sue foto. Una testimonianza che contraddice le dichiarazioni del Cavaliere sulla vicenda.

Silvio Berlusconi ha sempre garantito fino ad ora di conoscere la giovane tramite i suoi genitori. Non è affatto così secondo Gino. “Emilio Fede, un amico di Silvio Berlusconi e direttore di una delle sue reti televisive, Rete 4, aveva recuperato in ottobre in un’agenzia specializzata delle foto di ragazze che, come Noemi, volevano fare carriera nello spettacolo. Emilio Fede è passato a trovare il capo del governo, dimenticando le foto sul tavolo”, ha raccontato a La Repubblica il giovane di 22 anni, appassionato di kickboxing. E il Cavaliere è stato colpito dalla bellezza della giovane donna. “Noemi mi ha detto che Berlusconi l’ha chiamata sul suo telefono, direttamente, senza alcuna segretaria”, prosegue Gino.
Berlusconi colpito dalla “purezza” del viso di Noemi

“Era pomeriggio, lei stava studiando. Berlusconi le ha detto di aver visto le sue foto, e di essere stato colpito dal suo “viso angelico”, dalla sua “purezza”, ricorda il giovane. “Berlusconi aveva un atteggiamento paterno con Noemi. Le chiedeva come andava la scuola, se lavorava”, aggiunge. “Ma la situazione mi piaceva sempre meno. Mi sentivo come il macellaio del quartiere che esce con Britney Spears”, ha proseguito Gino. Quest’ultimo spiega di aver messo fine alla relazione con Noemi dopo la decisione di quest’ultima di partire per la Sardegna per passare il Capodanno nella villa di Silvio Berlusconi. “È partita con un’amica il 27 dicembre ed è ritornata il 4 o 5 gennaio. Penso che mi abbia detto un sacco di bugie. La chiamavo sul suo telefonino ma non rispondeva mai. Al suo ritorno non era più la mia Noemi”, rimpiange lui.

Le rivelazioni di Gino hanno suscitato la collera della famiglia di Noemi che ha annunciato di voler sporgere denuncia per diffamazione. Queste imbarazzanti rivelazioni non miglioreranno neanche il rapporto tra Silvio Berlusconi e il quotidiano, che ha pubblicato una serie di inchieste su questa strana amicizia. Il giornale ha rivolto la settimana scorsa una lettera pubblica al capo del governo con dieci domande su questa vicenda alle quali Silvio Berlusconi non vuole rispondere. Tra le domande, il quotidiano chiede: “È vero che ha promesso a Noemi di lanciarla in politica o negli affari?”.

“Il comportamento di numerosi giornali è stato veramente indegno, ignobile, direi disgustoso e quando la gente si renderà conto della vera situazione, molte persone dovranno vergognarsi”, ha fustigato il presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi si è anche detto pronto, sabato, a spiegarsi di fronte al Parlamento sui suoi rapporti con Noemi Letizia.

Lo scandalo ha avuto inizio tre settimane fa quando Veronica Lario, la moglie di Silvio Berlusconi, ha annunciato la decisione di chiedere il divorzio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso era stata presenza del capo del governo al diciottesimo compleanno di Noemi, che lo chiama “papi”. “Non posso rimanere con un uomo che frequenta le minorenni”, aveva dichiarato Veronica Lario, mentre Silvio Berlusconi si era difeso da queste accuse, assicurando che si trattasse di un complotto montato dalla sinistra, ad un mese dalle europee. Secondo l’istituto IPR, il Cavaliere ha perso a metà maggio il 3% rispetto al mese d’aprile e si trovava al 53% di opinioni favorevoli, mentre la percentuale di coloro che gli danno “poca o nessuna fiducia” passa dal 42% al 46%.

(Articolo originale di C.J. (lefigaro.fr) con AFP)

Italia dall'Estero - Berlusconi dichiara guerra a La Repubblica

Pubblico un articolo di El País del 19 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi dichiara guerra a La Repubblica

Il primo ministro italiano critica il quotidiano per come ha trattato lo scandalo che ha favorito il suo divorzio

Con l’opposizione disarmata e messa in gabbia, l’ultimo nemico che resta a Silvio Berlusconi è la stampa che ancora si mantiene critica nei confronti della sua forma populista di governare. Ciò è parso chiaro martedì, quando il primo ministro, durante la conferenza stampa svoltasi a L’Aquila, ha attaccato senza pietà La Repubblica e L’Unità, i due quotidiani che hanno il coraggio di criticarlo apertamente.

“La stampa italiana dovrebbe vergognarsi”, ha detto Berlusconi, “perché pubblicando notizie non vere nuoce al paese”. La preoccupazione è dovuta, in particolare, alla pubblicazione di notizie sulla sua presenza alla festa per il diciottesimo compleanno della giovane napoletana Noemi Letizia, che ha preceduto di poche ore il j’accuse lanciato da sua moglie Veronica Lario, e la sua pubblica richiesta di divorzio. La Lario ha sostenuto che Berlusconi frequenta minorenni, e che ha bisogno d’aiuto, perché “non sta bene”, ed ha criticato apertamente il sistema di sottomissione delle veline all’”imperatore” come mezzo di ascesa sociale, o persino di rinnovamento della politica.

La Repubblica ha messo in moto un’inchiesta per analizzare le conseguenze politiche di tali accuse, ed ha inviato un questionario di 10 domande a Berlusconi, alle quali si è rifiutato di rispondere. Martedì scorso, il primo ministro ha manifestato per la prima volta in pubblico la sua contrarietà: “Non rispondo a La Repubblica; se cambiasse atteggiamento potremmo cercare un accordo, però adesso non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che i malati siete voi, malati d’invidia ed odio politico. Riconfermo pienamente”.

Oltre al caso Noemi, Berlusconi cerca di svincolarsi dalla principale accusa che da anni gli viene imputata a proposito del suo regime personalistico: il conflitto d’interessi e le minacce alla libertà di stampa.
Berlusconi ha contrattaccato i suoi detrattori, dicendo: “non pensate di cadere nel ridicolo sostenendo che in Italia non c’è libertà di stampa? Se volete scherzare, scherziamo, ma all’estero certe affermazioni sono prese sul serio. E ciò fa male al nostro paese”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

martedì 26 maggio 2009

Carta canta - Votaberlusconi.it indegno e stalinista

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 25 maggio 2009:

Votaberlusconi.it indegno e stalinista

"'Adesso diranno che offendo il Parlamento ma questa é la pura realtà: le assemblee pletoriche sono assolutamente inutili e addirittura controproducenti'. Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi all'assemblea di Confindustria nel quale il presidente del Consiglio ha sottolineato come le modalità di voto inducano i molti parlamentari a seguire le indicazioni di voto dei capigruppo".
(votaberlusconi.it, 21 maggio 2009)


"La Finocchiaro e D'Alema si sono comportati in modo indegno, ignobile e spudorato attribuendomi parole che non ho mai pronunciato e cioè che il Parlamento sarebbe 'inutile e dannoso'. Evidentemente l'antico vizio stalinista di capovolgere la realtà non è mai venuto meno".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 22 maggio 2009)

"Controproducente: dannoso, deleterio, svantaggioso".
(sinonimi di "controproducente", dal Dizionario De Mauro dei sinonimi e contrari, demauroparavia.it).

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi è un ‘uomo in fuga’

Pubblico un articolo del Times del 16 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Silvio Berlusconi è un ‘uomo in fuga’

La Repubblica ieri ha ribattuto alle accuse del Presidente del Consiglio di essere stato “diffamato e denigrato” per “invidia ed odio” attraverso la pubblicazione di una lista di dieci domande alle quali lui si è rifiutato di rispondere riguardanti un resoconto sulla vicenda Noemi Letizia.

In un editoriale firmato in prima pagina, Ezio Mauro, il direttore del più importante giornale con orientamento a sinistra, ha affermato che è facile rispondere a Berlusconi, aggiungendo che è “molto più difficile per il Presidente del Consiglio rispondere alle nostre domande. Anzi, impossibile. Berlusconi non sa rispondere, davanti alla pubblica opinione, perché con ogni evidenza non può.” In interviste che si riducono a monologhi visto che nessuno in Italia osa fare domande scottanti, Berlusconi ha “contraddetto tutto ciò che avevano raccontato gli altri protagonisti della vicenda”, in primis la moglie Veronica Lario, dice Ezio Mauro. “Meglio dunque per lui tacere, respingere la verità.”

Il Direttore sostiene che Berlusconi è un ‘uomo in fuga’ che usa i media di sua proprietà per “coprire il vuoto”. La vicenda Noemi Letizia non è una questione privata ma “un handicap della sua leadership” e “una macchia istituzionale” per la carica di Presidente del Consiglio.

Nessuno più di Berlusconi ha “confuso pubblico e privato”, inviando un giornaletto sulla storia della sua vita privata nelle case di 50 milioni di elettori quando entrò in politica. “Oggi, quindici anni dopo, continua a vendere sul rotocalco di famiglia gli ex voto elettorali della sua infanzia aureolati nella patina reale del fotoromanzo”.

(Articolo originale di Richard Owen)

Italia dall'Estero - Berlusconi ha istigato il suo avvocato a deporre il falso

Pubblico un articolo di NRC Handelsblad del 20 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi ha istigato il suo avvocato a deporre il falso

Roma, 20 Maggio - Secondo il tribunale di Milano, negli anni novanta il premier italiano Silvio Berlusconi ha istigato l’avvocato inglese David Mills a deporre falsa testimonianza. Per averlo fatto, a febbraio Mills è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione.

Anche Berlusconi sarebbe stato condannato, se non avesse fatto una legge che gli concede l’immunità giudiziaria. Ciò si estrapola (delle) dalle motivazioni della sentenza sul caso Mills che il tribunale ha rilasciato ieri.
Mills, così si legge nel rapporto, “ha operato come falso testimone per garantire il verdetto di innocenza per Berlusconi e il suo gruppo Fininvest, o per fare in modo che gli introiti ottenuti con operazioni finanziarie illegali fossero protetti’. Per farlo, Mills ha ricevuto 600.000 dollari come ricompensa.

All’inizio degli anni ‘90, Mills era consulente fiscale di Berlusconi, e architetto della sua complessa rete di società all’estero, all’interno della quale circolavano soldi in nero. Alla fine degli anni novanta, questo conglomerato di società venne indagato per falso in bilancio e finanziamenti illegali ai partiti. Nel corso della sua deposizione Mills ommise di dire che Berlusconi era direttamente a capo di queste società. Inoltre non disse di aver parlato telefonicamente con Berlusconi a proposito di una donazione illegale di 5 milioni di euro all’ex premier Bettino Craxi. L’accusa di finanziamento illegale ai partiti entrò in prescrizione, e il falso in bilancio non è più perseguibile penalmente, dopo che la legge è stata modificata da Berlusconi.

In seguito, Berlusconi e Mills furono denunciati a causa di quella falsa testimonianza. Subito dopo la sua elezione l’anno scorso, Berlusconi fece approvare una legge che gli garantisce l’immunità per quanto riguarda questo procedimento.
Ieri, Berlusconi ha reagito furiosamente e ha definito la sentenza “semplicemente scandalosa”. Ha annunciato che a breve andrà in parlamento a dire cosa pensa già da tempo di “un particolare tipo di giudici”.
Alla domanda di un giornalista se non sarebbe meglio evitare di ricorrere alla sua immunità Berlusconi ha risposto: “Con questi giudici non si può fare”.

(Articolo originale)

lunedì 25 maggio 2009

Italia dall'Estero - Povera Italia! *

Pubblico un articolo dell'Eleftherotypia del 10 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Povera Italia! *

In Italia viene portato avanti da anni e con notevole successo un esperimento: la trasformazione di un paese europeo, con ricche tradizioni e istituzioni democratiche, in una società in cui prevale una destra che mescola populismo, xenofobia e neo-liberalismo, che sta cercando di emarginare qualsiasi altro potere e che glorifica il suo «padrone» per quanto ridicolo e spregevole egli sia.

Le recenti e dettagliate rivelazioni sulla vita privata del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non possono mascherare la profonda crisi del sistema politico italiano, il quale presenta già inquietanti sintomi che riportano alla memoria i drammatici giorni che hanno segnato la storia recente dei nostri vicini…

Le elezioni del 2008, che hanno nuovamente riportato al potere Berlusconi e i suoi alleati dopo il fallimento del governo multi-partito del centrosinistra, hanno accelerato il processo di consolidamento della nuova situazione.

I principali partiti della destra costituiscono ormai il «Popolo della Libertà», non certo come espressione di una moderna forza liberale, ma come la vera e propria espressione degli italiani ovvero coloro che sostengono Berlusconi, i neo-fascisti e i loro alleati razzisti.

Tutti gli altri, quelli che non li votano, non hanno in sostanza alcuna legitimizzazione, non è necessario che prendano parte al gioco politico e sono considerati nemici della libertà. L’onorevole Berlusconi può apparire sugli schermi televisivi per lavare pubblicamente i panni sporchi della sua vita privata, ma il suo obiettivo politico è tutt’altro che irrilevante.

Tesse sistematicamente una solida rete di interessi, con lo scopo di accumulare stabilmente il potere senza poter essere contrastrato da nessuno. Questa «democrazia», che dovrà essere nelle mani del «grande e saggio leader», non può realizzarsi senza alcuni presupposti necessari.

Alla base c’è il controllo dei media e la disfatta della sinistra. Su entrambi i fronti, il berlusconismo ha ottenuto notevoli vittorie.

Nei media è quasi totale il dominio del «cavaliere», il quale possiede i canali TV e radio privati, giornali, periodici e controlla asfissiantemente i canali radiotelevisivi pubblici. Il 90% dei canali televisivi, direttamente o indirettamente, e’ sotto il suo controllo!

Modello non casuale

Allo stesso tempo, promuove la diffusione dei valori e dei comportamenti più reazionari e individualistici, cerca di ridicolizzare qualunque sforzo collettivo, definendo comunista anche la costituzione del paese! Di recente, con il pretesto della lotta contro la criminalità, il suo governo ha di fatto legittimato la formazione di gruppi di miliziani, che ricordano il periodo di Mussolini.

Purtroppo, in ultima analisi, alla disfatta delle forze progressiste di sinistra hanno contribuito in maniera significativa anche i leader di tutti i partiti sorti dalla trasformazione e dalla completa estinzione dello storico partito comunista, con il risultato che adesso tutte le forze della vasta gamma del centrosinistra si presenteranno al Parlamento europeo con molte liste separate. Tuttavia, la massiccia mobilitazione sociale ai primi di aprile ha dimostrato che è ancora viva nella società la volontà di resistere ai piani di Berlusconi per la completa trasformazione della coscienza popolare, ma anche del sistema politico in Italia.

Il berlusconismo non è una minaccia confinata all’Italia: l’esperimento portato avanti in quel paese, trova altrove ammiratori e può essere imitato. Inoltre, anche le «battute» sparate da Berlusconi o il suo tentativo di apparire come «un amante del gentil sesso», servono a rendere la sua immagine più affabile, in accordo ad un modello maschile che si presume sia ben accettato…

Nell’Italia di oggi, in cui milioni di persone si dicono ancora di sinistra e dove aumenta una costruttiva critica verso le prospettive delle forze di sinistra, i processi per la creazione di una moderna coalizione di sinistra non hanno avuto successo.

Perciò è davvero tragico che, nel paese in cui uno dei più grandi leader della sinistra, Enrico Berlinguer, aveva tempestivamente osato dire che si era «esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre», oggi Umberto Eco faccia del sarcasmo dicendo che «c’è bisogno di un altro Mussolini, che abbracci le giovani contadine e le baci sulle loro tenere guance»…

* [in italiano nel testo originale, N.d.T]

(Articolo originale di Nikola Vouleli)

Italia dall'Estero - Berlusconi : “La giustizia penale è una patologia”

Pubblico un articolo di El País del 21 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi : “La giustizia penale è una patologia”

Il primo ministro paragona la presidente di Confindustria ad una ‘velina’ ed attacca i giudici e il Parlamento

Ennesimo show di Silvio Berlusconi. Dopo aver deciso di non recarsi in Parlamento a parlare del caso Mills, il primo ministro si è diretto all’assemblea di Confindustra, ha definito i giudici “estremisti di sinistra” e ha dichiarato: “La giustizia penale è una patologia del nostro sistema”.

Nel suo discorso, interrotto da frequenti ovazioni, Berlusconi ha affermato che il parlamento è “inutile” nella sua forma attuale e che dev’essere ridotto a 100 parlamentari, ha ricordato che il primo ministro non detiene veri poteri ed ha pronunciato una nuova battuta maschilista.

Questa volta la vittima è stata la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che è stata paragonata ad una velina (valletta televisiva). “È venuta a trovarmi a Palazzo Chigi e un commesso mi ha detto: ‘di là c’è una velina’. Era la presidente, era in gran forma, elegante, tutta vaporosa perchè aveva una cena. Sembrava volasse sui tappeti”.

Ore dopo la Marcegaglia ha replicato: ”Non ho nulla contro le veline, e a 40 anni fa piacere sentirsi dire che sei una velina. Però preferisco che mi considerino una persona seria, onesta e libera che porta avanti un lavoro concreto”.

Berlusconi ha dedicato gran parte del suo discorso a lanciare invettive contro i giudici che hanno condannato l’avvocato inglese David Mills a quattro anni e mezzo di carcere per aver testimoniato il falso a suo favore in due processi per corruzione celebrati nel 1997/98.

Nelle motivazioni della sentenza, firmata dal giudice Nicoletta Gandus, si spiega che l’avvocato inglese lavorò per Berlusconi creando Fininvest B, una struttura parallela di 64 società fittizie situate in paradisi fiscali, che aiutò Berlusconi a generare immensi profitti e ad aggirare le leggi italiane.

La versione di Berlusconi è molto diversa. Secondo ciò che ha dichiarato questo giovedì, egli “nemmeno” conosce Mills. “I giudici hanno scritto il contrario della verità perchè sono estremisti di sinistra. È come se Mourinho arbitrasse Milan-Inter”. Per questo, ha aggiunto, è “urgente riformare la giustizia italiana, separando le carriere” (di pm e giudici). Ed ha aggiunto : “La giustizia penale è una patologia del nostro sistema. Basta con un Consiglio Superiore della Magistratura dove i giudici si assolvono sempre”.

Parlando in terza persona, il primo ministro ha segnalato che la sentenza è “scandalosa” perché suscita “troppi dubbi sul comportamento del presidente del Consiglio quando era imprenditore”.

Dopo gli attacchi alla magistratura, l’Associazione Nazionale Magistrati ha accusato Berlusconi di usare “metodi che distruggono la democrazia”, e ha difeso la separazione dei poteri. Secondo il segretario dell’ANM, Giuseppe Cascini, “Questo tipo di aggressione contro l’autorità giudiziaria e le sue decisioni contrasta con i principi fondamentali dello Stato democratico e di diritto”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

Italia dall'Estero - Elogio de… La Repubblica

Pubblico un articolo del Guardian del 23 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Elogio de… La Repubblica

Editoriale.

Nonostante le minacciose proteste di Silvio Berlusconi, il principale quotidiano italiano di centro-sinistra ha rifiutato di smettere di pretendere le risposte delle 10 domande a lui rivolte riguardanti la relazione con un’adolescente napoletana, Noemi Letizia.

Nessun altro leader democratico sarebbe riuscito a farla franca come ha fatto Berlusconi, ignorando le domande relative a questa amicizia. La sua spiegazione su come abbia potuto avere una relazione d’amicizia con la famiglia Letizia fa acqua da tutte le parti. Non ha commentato la dichiarazione della sua giovane amica secondo la quale Berlusconi avrebbe promesso di spianarle la strada in politica o nel mondo della spettacolo.

E non si è neppure pronunciato in merito all’ultima rivelazione secondo la quale la diociottenne Letizia sarebbe proprietaria di quattro case. Tutto ciò riguarda molto più che una morbosa curiosità mediatica. Sua moglie ha dichiarato di non poter più restare con un uomo che “frequenta le minorenni” e che “non sta bene”. La Repubblica ha fatto notare che il resoconto dei regali di compleanno fatti alla signorina Letizia da parte dell’uomo che lei chiama “papi” implica che i due siano amici da quando lei aveva 15 anni. La stampa rimane una delle poche forze di valutazione critica in una società in cui quasi tutti i canali televisivi sono riconducibili a Berlusconi.

Finora, il suo solo cenno in direzione di una spiegazione degli avvenimenti è consistito nel recarsi ad un talkshow il cui ossequioso presentatore, dall’abitudine di sfregarsi le mani, ha lasciato che tenesse un monologo auto-giustificativo. Ma quando un giornalista de La Repubblica lo ha affrontato la settimana scorsa, Berlusconi ha perso il controllo: “Che diritto ha lei di chiedere?” ha tuonato. La risposta in una società democratica dovrebbe essere: “Tutti i diritti di questo mondo”. La Repubblica sta lavorando da sola un solco e merita supporto.

(Articolo originale)

sabato 23 maggio 2009

Italia dall'Estero - I giudici affermano che Berlusconi corruppe l’avvocato britannico Mills

Pubblico un articolo di El Pais del 20 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

I giudici affermano che Berlusconi corruppe l’avvocato britannico Mills

L’avvocato britannico David Mills mentì ai giudici per proteggere Silvio Berlusconi e aiutò sia il magnate sia la Finivest, sua holding mediatica e finanziaria, a violare le leggi italiane.
Questo è ciò che afferma il Tribunale di Milano nella motivazione della sentenza emessa lo scorso febbraio, e depositata ieri, che ha condannato Mills a quattro anni e mezzo di reclusione per corruzione in atti giudiziari.

La sentenza di 400 pagine afferma che nel 1997 l’attuale primo ministro italiano corruppe con 600.000 dollari (440.000 euro) l’avvocato britannico il quale rese “falsa testimonianza” per “permettere a Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse”.

Berlusconi ha reagito con ira alla notizia e da L’Aquila si è scagliato contro i giudici dicendo: “È una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realtà”. “Ci sarà un appello, ci sarà un altro giudice ed io sono sereno”, ha aggiunto. “Se c’è un fatto indiscutibile è che non c’è stato alcun versamento di nessuno al signor Mills”.

Il tribunale ha provato che Mills ha ricevuto “ingenti somme di denaro” dal gruppo Fininvest e che, dichiarando il falso davanti ai giudici, ha permesso a Berlusconi di “mantenere gli ingenti benefici” ottenuti in paradisi fiscali oltre ad “aggirare apertamente” le leggi anti-monopolio dei mezzi di comunicazione.

Alla condanna emessa contro Mills manca un elemento chiave, conoscere la pena che ricadrebbe sul corruttore. Berlusconi fu accusato con Mills ma, lo scorso anno, il suo processo fu rimandato in attesa che la Corte Costituzionale decidesse sull’approvazione del cosiddetto Lodo Alfano, la legge che garantisce l’immunità alle quattro più alte cariche dello Stato, tra cui il capo dell’Esecutivo.

L’accusa contro i due nacque durante due processi nati dal caso “Mani Pulite”, che all’inizio degli anni novanta indagò sulla corruzione generata attorno al primo ministro socialista Bettino Craxi, vecchio amico di Berlusconi. Uno di quelli fu il caso “All Iberian” che seguiva la pista delle società attraverso cui Berlusconi finanziò presumibilmente Craxi per costruire il suo impero televisivo. Nell’altro processo, Berlusconi fu accusato di corruzione nei confronti di funzionari del fisco in cambio di un trattamento di favore.

La sentenza del giudice Nicoletta Gandus spiega nei dettagli i precedenti della corruzione ed elenca i moventi del reato. “Il fulcro della reticenza di Mills sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti”, scrive il giudice. Mills, inoltre, ha cancellato “qualsiasi traccia finanziaria che avrebbe potuto ricondurre a Berlusconi la proprietà delle società”, aggiunge.

Il caso venne alla luce nel 2004 perchè il fisco britannico scoprì sui conti dell’avvocato inglese 600.000 dollari non dichiarati. Mills rivelò alle autorità che gli erano stati donati da Carlo Bernasconi, manager Fininvest morto nel 2001. Il caso arrivò a Milano provocando nel Regno Unito uno scandalo politico che portò alle dimissioni della moglie di Mills, ministro della Cultura del Governo di Blair.

Durante il processo, Mills ha difeso Berlusconi assicurando che nessuno aveva cercato di corromperlo. La sentenza respinge questa affermazione. Secondo Berlusconi la prova della sua innocenza è che “il fisco inglese ha costretto il signor Mills a pagare imposte, considerando questa entrata un suo compenso professionale e non una donazione”.

Secondo il Partito Democratico, Berlusconi dovrebbe rinunciare all’immunità che gli è concessa dalla legge Alfano e farsi processare ”come qualsiasi normale cittadino”.

Il Cavaliere contro “La Repubblica”

Con l’opposizione disarmata e prigioniera, l’ultimo nemico di Silvio Berlusconi è la stampa che resta ancora critica nei confronti della sua forma di governo populista. La cosa è stata evidenziata ieri quando, durante la conferenza stampa organizzata a L’Aquila, il primo ministro ha attaccato senza pietà i due giornali che osano criticarlo apertamente: “La Repubblica” e “La Stampa”. “La stampa dovrebbe vergognarsi”, ha detto Berlusconi, “perché pubblicando notizie non vere fa del male al paese”.

Il malessere è provocato in particolare dalle notizie pubblicate circa la sua partecipazione alla festa del diciottesimo compleanno della giovane napoletana Noemi Letizia, notizia di poche ore precedente al “io accuso” lanciato da sua moglie Veronica Lario e alla sua pubblica richiesta di divorzio. La Lario aveva raccontato che Berlusconi frequentava “minorenni”, aveva suggerito la necessità di aiutarlo perché “non sta bene” e aveva criticato apertamente all’“imperatore” il sistema di reclutamento delle “veline”.

Il quotidiano “La Repubblica” ha avviato un’indagine analizzando le conseguenze politiche di tale accusa ed ha inviato un questionario a Berlusconi al quale però egli non ha voluto rispondere. Ieri il primo ministro ha spiegato per la prima volta in pubblico, il perché del suo rifiuto: “Non rispondo a “La Repubblica”; se cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo, ma adesso non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che eravate malati voi di invidia personale e di odio politico”.

Ma al di là del caso Noemi, Berlusconi cerca di sfuggire alla principale accusa che da anni ricade sul suo regime personalista: il conflitto d’interessi e le minacce alla libertà di stampa. Berlusconi ha contrattaccato i suoi oppositori affermando: “ Non pensate di cadere nel ridicolo quando sostenete che in Italia non c’è libertà di stampa? Se volete scherzare scherziamo, ma all’estero certe affermazioni sono prese per vere. Questo fa male al paese”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

venerdì 22 maggio 2009

Italia dall'Estero - David Mills, avvocato di Silvio Berlusconi, ha testimoniato il falso

Pubblico un articolo dell'Australian del 21 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

David Mills, avvocato di Silvio Berlusconi, ha testimoniato il falso

Silvio Berlusconi si sta trovando ad affrontare richieste di dimissioni dopo la sentenza secondo la quale un avvocato avrebbe dato falsa testimonianza in due processi per corruzione per proteggere il Presidente del Consiglio e il suo impero d’affari.

Berlusconi, 72 anni, ieri ha annunciato che apparirà davanti al Parlamento per chiarire la sua posizione, sebbene non abbia stabilito una data precisa. La rivelazione secondo la quale l’avvocato fiscalista inglese David Mills avrebbe tentato di proteggere il Presidente del Consiglio da accuse di corruzione ha aumentato la pressione su Berlusconi, che già si trovava ad affrontare richieste continue di spiegazioni sul suo rapporto con una diciottenne aspirante modella.

A febbraio i giudici hanno comminato a Mills, l’ex-marito di Tessa Jowell, Ministro inglese per le Olimpiadi, 4 anni e mezzo di prigione. Mills nega di aver commesso il crimine e sta preparando l’appello per ribaltare il verdetto.

Nelle loro 400 pagine di motivazioni diffuse ieri, i giudici affermano di aver riconosciuto Mills colpevole perché le prove dimostrano che egli aveva dato falsa testimonianza in due processi nel 1997 e nel 1998 per proteggere Berlusconi e la sua azienda Fininvest dalle accuse relative all’acquisto dei diritti di pellicole cinematografiche statunitensi nonché “per proteggere gli interessi economici di Berlusconi”. Continuano dichiarando che Mills avrebbe accettato una bustarella di 600.000$ per fare “da falso testimone” e “per garantire a Silvio Berlusconi e al suo gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, di conservare i loro enormi profitti”.

I giudici hanno scritto: “Il metodo artificiale, opaco e sofisticato con cui il denaro è stato trasferito nello stesso conto di Mills indica l’illegalità dell’intera operazione”.

Berlusconi era co-imputato insieme a Mills, ma il processo contro di lui è stato sospeso in seguito alla sua promulgazione di una legge parlamentare dello scorso luglio che gli concede l’immunità dai procedimenti giudiziari, insieme alle altre tre maggiori cariche dello Stato. La Corte Costituzionale italiana deve ancora decidere se la legge sia legittima e dovrebbe iniziare le udienze a luglio.

Federico Cecconi, l’avvocato italiano di Mills, non ha voluto rilasciare alcun commento. Massimo Donadi, del partito di opposizione di centro-sinistra Italia dei Valori, ha affermato che Berlusconi dovrebbe abrogare l’immunità oppure dimettersi. Ha detto inoltre che se l’Italia fosse un “paese normale”, Berlusconi sarebbe stato costretto a dimettersi sotto la pressione dell’opposizione, della stampa e dell’opinione pubblica.

Antonello Soro, del Partito Democratico, il principale partito d’opposizione, ha affermato che il caso Mills getta una pesante ombra di sospetto sul Presidente del Consiglio. Ha invitato Berlusconi a ritirare l’immunità e a presentarsi davanti ai magistrati secondo l’iter normale per provare la sua innocenza.

Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, il partito di centro-destra al governo, ha dichiarato che Nicoletta Gandus, il giudice che ha presieduto al processo, aveva un atteggiamento pregiudiziale contro Berlusconi.

La seconda moglie di Berlusconi, Veronica Lario, ha chiesto il divorzio dopo che il Presidente del Consiglio ha partecipato al diciottesimo compleanno di Noemi Letizia, un’aspirante modella ed attrice di Napoli, che lo chiama Papi.

A febbraio, la corte di Milano ha anche ordinato a Mills di pagare danni pari a 250.000€, per aver danneggiato la reputazione della carica del Presidente del Consiglio italiano.

(Articolo originale di Richard Owen)

giovedì 21 maggio 2009

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi corruppe un avvocato inglese, affermano i giudici italiani

Pubblico un articolo del Guardian del 19 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Silvio Berlusconi corruppe un avvocato inglese, affermano i giudici italiani

* I giudici spiegano chiaramente l’origine del pagamento a Mills.
* Il Presidente del Consiglio respinge le accuse, secondo lui “scandalose”.

Silvio Berlusconi è finito sotto il fuoco dei leader dell’opposizione in Italia dopo che un tribunale ha dichiarato che Berlusconi corruppe il suo avvocato, David Mills, così da poter evitare l’arresto per le accuse di corruzione e mantenere gli “enormi profitti derivanti dalla conclusione di operazioni societarie e finanziarie illecite”.

I giudici hanno depositato le motivazioni della loro decisione, presa a febbraio, di condannare Mills, marito del ministro britannico per le olimpiadi, Tessa Jowell, a quattro anni e mezzo di prigione per aver accettato la mazzetta.

Mills è stato infatti ritenuto colpevole di aver accettato una mazzetta di $600,000 (£387,000) in un caso in cui era stato imputato insieme al suo ex cliente, accusato di aver pagato la somma.

Ma poiché Berlusconi si è dotato di immunità giudiziaria dopo essere tornato al potere l’anno scorso, la corte non ha potuto raggiungere alcun verdetto nei suoi confronti.

La sentenza di oggi rende evidente ciò che fino a tre mesi fa era solo implicito: il denaro pagato a Mills proveniva dal miliardario Presidente del Consiglio italiano.

In una tacita ammissione della serietà della situzione, Berlusconi ha annunciato che avrebbe rilasciato una dichiarazione di fronte al Parlamento; ma senza fissare alcuna data. “E’ una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realtà come, ne sono convinto, si proverà in appello”, ha dichiarato, aggiungendo che si sarebbe presentato di fronte al Parlamento “non appena ne avrebbe avuto tempo” per “dire almeno ciò che ormai da qualche tempo penso di certi giudici”.

Il leader del più grande gruppo di opposizione, il Partito Democratico, Dario Franceschini, ha dichiarato: “Dovrebbe venire a dire ‘rinuncio ai privilegi [derivanti dalla legge sull’immunità] e mi sottopongo al processo come qualsiasi altro cittadino’ “.

Il leader del più piccolo partito, l’Italia dei Valori, ha dichiarato che l’unica opzione per Berlusconi sarebbe quella di “rassegnare immediatamente le dimissioni, perché se il Presidente del Consiglio non ha il coraggio di lasciarsi processare, renderà legittimo nella coscienza degli italiani ritenere che sia colpevole”.

Ma Mario Valducci, un anziano membro del partito del primo ministro, il Popolo delle Libertà, ha dichiarato: “E’ tempo che la magistratura torni ad essere credibile”.

“Episodi come questi causano solo difficoltà e confusione nei cittadini, oltre a confermare quanto sia stato necessario approvare la legge sull’immunità”.

Mills progettò per Berlusconi e la Finivest, l’azienda al centro del suo impero commerciale, una rete di società offshore. I pubblici ministeri negli anni ‘90 addussero che questa rete veniva usata, tra l’altro, per versare finanziamenti illeciti al partito dell’allora primo ministro italiano, Bettino Craxi. Affermarono inoltre che Berlusconi corruppe membri della Guardia di Finanza per ottenere un trattamento favorevole nelle questioni fiscali del suo gruppo.

In entrambi i processi, Mills era un testimone chiave per l’accusa. Ma, come hanno affermato ieri i giudici, egli operò come “falso testimone, consentendo a Silvio Berlusconi e alla Fininvest di ottenere l’impunità”.

I giudici hanno ritenuto fondata l’asserzione dell’accusa secondo la quale nel 1997, quando si trovava all’opposizione, il magnate della TV e dell’edilizia si accordò con Mills per essere ricompensato in cambio della sua testimonianza.

In un’affermazione poi ritrattata, l’avvocato inglese avallò la versione degli eventi che egli aveva dato al suo commercialista londinese – ovvero che egli aveva “tenuto Mr B fuori da un mare di guai in cui si sarebbe trovato se avessi detto tutto quello che sapevo”.

I giudici hanno affermato che parte del pagamento mirava a compensare Mills per il modo indiretto in cui il denaro fu posto in suo possesso, “tutte le operazioni di riciclaggio che avrebbe dovuto effettuare per nascondere, mascherare, trasformare e intascare la somma illegalmente pagatagli”.Il modo in cui guidò il denaro lungo una catena di società e trust offshore in un periodo di tre anni ha rappresentato “una delle sue più raffinate e criminali attività di riciclaggio”, hanno affermato i giudici.

Mills, che ha vigorosamente proclamato la sua innocenza, non è finito in prigione perché secondo la legge italiana potrà rimanere libero finché non saranno esaurite tutte le istanze d’appello. Il crimine per il quale è stato condannato, in ogni caso, ci si aspetta vada in prescrizione il prossimo anno.

(Articolo originale di John Hooper)

Carta canta - Fisco per fiasco

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 21 maggio 2009:

Fisco per fiasco

"Durante il processo é stato spiegato chi aveva dato i soldi, é stato individuato il tragitto dei soldi e sono state individuate le azioni che Mills ha fatto con quei soldi e il fisco inglese ha costretto il signor Mills a pagare le imposte, considerando queste entrate come un compenso professionale. Se fosse stata una donazione Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta. Se questo non vi basta, non vi basta la presa di posizione di uno Stato a riguardo allora non so...".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza Mills, Agi, 19 maggio 2009)

"Sono l'avvocato di David Mills e, per suo conto, dichiaro quanto segue... Il mio cliente ha accettato il punto di vista degli Uffici del Fisco per i quali, in assenza di un atto di donazione scritto, il pagamento andava assoggettato a tassazione, indipendentemente dalle circostanze e dall'identità del donatore".
(David Kirk, news.bbc.co.uk, 4 marzo 2006)

"In conclusione, il consenso all'accordo fiscale era stato prestato proprio perché era risultato chiaro che il fisco non avrebbero 'accettato senza delle prove il fatto che il denaro proveniente dal Torrey Global Offshore Fund fosse un regalo'. Ma, riferendosi agli ispettori, Mullins (Sue Mullins, la fiscalista dell'avvocato Mills, ndr) aggiungeva con qualche contraddizione logica che 'in realtà l'identità di questa persona che aveva dato i soldi non era il vero problema per loro', tanto che non le era stato chiesto di allegare documentazione".
(dalle motivazioni della sentenza Mills, pag. 170)

"L'ufficio (del fisco, ndr) aveva sperato in una 'solerte collaborazione per giungere ad un accordo in tempi rapidi', aveva perciò 'organizzato velocemente la riunione per il 22 luglio 2004', ma 'aveva passato la maggior parte del suo tempo ad ascoltare una storia raccontata dal sig. Mills che si era rivelata essenzialmente falsa'. Mullins, diceva l'ispettore, 'aveva fatto del suo meglio per velocizzare l'analisì di una relazione che poi si era rivelata incompleta, inesatta, non documentata'. Perciò ora doveva 'pensarci molto bene prima di decidere quale fosse la via migliore da seguire'. Mullins rispondeva che 'anche a lei era stata raccontata la stessa storia', e che da quanto sapeva da Mills tutte le circostanze da questi riferite erano esatte, salvo 'l'identità del donatore'. D'altronde 'a volte il suo cliente faceva cose strane e lei non sempre riusciva a comprendere il perché'. Comunque in questa occasione il motivo era chiaro: voleva proteggere la vera identità del donatore".
(dalle motivazioni della sentenza Mills, pag. 164).

mercoledì 20 maggio 2009

Carta canta - Io speriamo che mi salvo da solo

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 20 maggio 2009:

Io speriamo che mi salvo da solo

"Le motivazioni della sentenza di condanna del legale inglese coinvolgono anche il Premier che si dice pronto a riferire tutto in Parlamento. 'Riferirò direttamente in Parlamento'. Parla così il premier Silvio Berlusconi, chiamato in causa dopo che sono state rese note le motivazioni della condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione di David Mills, il legale inglese in carcere dal febbraio scorso per corruzione in atti giudiziari: 'Mentì per salvare Berlusconi'. Almeno secondo quanto si legge in una delle 400 pagine di motivazioni della sentenza, secondo le quali lo stesso Mills 'agì da falso testimone per permettere a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati'. L'inchiesta, che tirava in ballo anche il Cavaliere, nel 2004 aveva visto l'avvocato ammettere ai pubblici ministeri di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi: le tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian. 'La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati', incalza l'ex magistrato e leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Il leader dell'Udc Casini apprezza il proposito di Berlusconi di riferire alle Camere".
(dalle agenzie di stampa del 19 maggio 2009)

"Non ho bisogno di essere salvato. Il premier si salva da solo, ha un'autorevolezza che va oltre i magistrati militanti e militarizzati".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 4 luglio 2008)

"Ghedini: 'Il premier non rinuncerà alla tutela del lodo Alfano'".
(ilsole24ore.com, 19 maggio 2009).

domenica 17 maggio 2009

Italia dall'Estero - Berlusconi prende di mira gli immigrati

Pubblico un articolo di Libération del 16 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi prende di mira gli immigrati

Italia. La Lega Nord fa votare una legge che divide il paese

Malgrado le proteste dell’opposizione, che evoca il ritorno delle “camicie nere” e l’avvertimento dei vescovi che temono una “negazione dell’integrazione”, la maggioranza di destra di Silvio Berlusconi ha adottato una serie di misure repressive in nome della guerra contro i clandestini. Mentre negli ultimi dieci giorni, diverse navi cariche di immigrati sono state respinte in direzione della Libia, la Camera dei Deputati ha votato, giovedì, una legge sulla sicurezza voluta dal partito xenofobo della Lega Nord. Il testo deve ancora passare al Senato, senza dubbio entro fine maggio. “Dopo, ogni straniero senza permesso di soggiorno che sarà controllato sarà espulso”, ha strombazzato il ministro (Lega Nord) dell’Interno Roberto Maroni. Ci sarebbero, in Italia, un milione di stranieri clandestini e la penisola avrebbe conosciuto in questi ultimi anni un accrescimento della popolazione immigrata prossimo alle 400.000 persone all’ anno.

“Ronde”. Dopo aver vinto le elezioni politiche nel 2008, soprattutto sbandierando il tema della sicurezza, la maggioranza di destra ha preparato un testo che introduce il “reato di immigrazione e di soggiorno” clandestini, punito con un’ammenda che va dai 5 ai 10.000 euro. D’ora in avanti, ogni persona che accoglierà o affitterà un appartamento ad un clandestino sarà passibile di una pena fino a tre anni di reclusione, gli immigrati potranno essere trattenuti nei centri di identificazione ed espulsione per 180 giorni (contro i due mesi attuali) e “associazioni di cittadini” potranno ufficialmente costituirsi per effettuare delle “ronde” al fine di allertare la polizia circa eventuali attacchi all’ordine pubblico. Inizialmente previsto, l’obbligo per i medici di denunciare i clandestini è infine stato ritirato.

Spacconate. L’adozione di questo testo avviene alla vigilia delle elezioni europee, mentre la Lega Nord moltiplica le proposte demagogiche, come quella di riservare alcuni vagoni della metropolitana di Milano ai soli milanesi. Berlusconi, a rimorchio del partito xenofobo, ha spiegato che non vuole “un’Italia multietnica”. Ha anche sostenuto che gli immigrati sulle imbarcazioni verso Lampedusa sono “reclutati in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali”.

Facendo sentire la differenza di una parte della destra infastidita dalle spacconate della Lega, il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ha sottolineato che l’Italia multietnica è ormai “un dato demografico”. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si è inquietato per la diffusione di una “retorica xenofoba”. Quanto allo scrittore Roberto Saviano, ha ricordato che le “due più importanti ribellioni spontanee contro la mafia in Italia (in Campania, in settembre, ed in Calabria, l’anno scorso N.d.R.) non sono state fatte da italiani, ma da immigrati africani”.

(Articolo originale di Éric Jozsef)

sabato 16 maggio 2009

Italia dall'Estero - “Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta”

Pubblico un articolo dell'ABC del 8 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

“Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta”

Il direttore delle Operazioni in Italia di Medici senza Frontiere, Loris de Filippi, ha espresso ieri la sua indignazione per l’accordo tra Libia e Italia. Il portavoce della ONG, intervistato da ABC, crede che il patto “violi il diritto internazionale”. Qualche mese fa hanno stabilito che l’Italia compenserà la Libia per le stragi del colonialismo in cambio una maggiore collaborazione nella lotta contro l’immigrazione clandestina.

- Il ministro dell’Interno Roberto Maroni considera l’accordo una grande strategia politica. Perché non siete soddisfatti?
- Non è una giornata storica per l’Italia, come vuole far credere il governo, è piuttosto una giornata nera. Stiamo aspettando una risposta dal Ministero dell’Interno alla richiesta di un incontro, perché non possiamo permettere che si neghi il diritto d’asilo a queste persone.

- Però in questo caso è stata Malta ad aver rifiutato di accogliere questi immigrati…
- Si. Infatti noi non accusiamo solo l’Italia. Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta quando si tratta di accogliere queste persone.

- Maroni ha affermato che dal 14 (maggio, N.d.T.) entrerà in vigore l’accordo tra Italia e Libia che permette di “rispedire” le imbarcazioni al loro porto di origine.
- Un paese civilizzato non si può permettere decisioni di questo tipo. È pura demagogia. Il fenomeno dell’immigrazione non si combatte così.Vedremo che cosa succederà quando più di 5000 persone arriveranno sulle nostre coste a giugno, come succede ogni anno, sarà la disperazione generale.

- Dal suo punto di vista qual’è il problema principale di questa decisione?
- La Libia non ha ratificato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, per cui queste persone che fuggono dal proprio paese si trovano in un altro che non gli riconosce i diritti d’asilo e li rimanda a casa con le conseguenze che questo comporta. Noi abbiamo tentato di lavorare in Libia, ma le condizioni dei centri di accoglienza sono veramente al limite. L’Italia deve riflettere su questa decisione.

- Però non è la prima volta che l’Italia reagisce in questo modo.
- Si è vero, nel 2005 la Corte Europea ha denunciato l’Italia per avere espulso undici persone senza averle identificate. Speriamo che il clamore internazionale abbia conseguenze e che questa sia stata una decisione isolata.

- Quindi l’estate prossima il dramma si ripeterà.
- Si, torneremo a vedere scene drammatiche e forse azioni più disperate da parte di queste persone. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 30% dell’arrivo di persone provenienti dal Corno d’Africa che chiedono asilo. Inoltre abbiamo sperimentato un aumento nell’arrivo di “categorie vulnerabili”, come bambini e donne. Solo l’anno scorso sono arrivate sulle coste italiane 28.000 persone. Che succederà ora?

(Articolo originale di V. Becerril)

giovedì 14 maggio 2009

Italia dall'Estero - Il Cavaliere Benzino Napoloni

Pubblico un articolo de La Voz de Galicia del 8 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Il Cavaliere Benzino Napoloni

Mai, come nell’attuale Repubblica Italiana, è stato tanto falso il detto secondo cui ogni paese ha i governanti che si merita. Bene, questo grande paese, che tanto amiamo ed ammiriamo e senza il cui nervo senza la cui forza industriale, commerciale, culturale e senza il cui spirito d”avventura sarebbe impossibile capire la storia del mondo almeno degli ultimi cinque secoli, non si merita certo un primo ministro come Silvio Berlusconi.

Si, già so che “il Cavaliere” - che è come si sa in Italia, quello che è risultato essere un vero principe dei cafoni - è il presidente del Consiglio perché così ha deciso il corpo elettorale, però questa ovvietà non dovrebbe nemmeno trarci in inganno: Berlusconi vince le elezioni perchè non ha niente ad ostacolarlo, dopo il processo di cannibalismo e di continui tradimenti che si trova a soffrire la sinistra italiana da quando è entrato in crisi il sistema dei partiti del dopoguerra.

È stato così che un soggetto corrotto, autoritario e maleducato fino all’estremo imbarazzo ha potuto trasformarsi in un personaggio della politica europea e, grazie all’importanza dell’Italia nel Mondo, della politica mondiale. Grazie alla sua immensa fortuna personale, accumulata con mezzi che danno adito a sospetti di ogni genere, e al dominio di un immenso gruppo mediatico, Berlusconi ha ottenuto con il voto il posto che il suo vero predecessore ha conquistato con la forza.

Perché il vero predecessore culturale di Berlusconi non è né il corrotto democristiano Andreotti, né il Craxi socialista che sfuggí alla giustizia, né i tanti e tanti dirigenti emersi da quella democrazia consociativa italiana degradata per la mancanza di alternanza.

No. Il suo vero predecessore - quello che ricorda Berlusconi per i gesti, per la sua concezione della politica e per il suo disprezzo per le regole di una vera democrazia -, è un misto del vero Benito Mussolini e delle due sue più celebri parodie: quella che nel Grande Dittatore sarà impersonata da Charles Chaplin (l’ineffabile Benzino Napoloni, alleato del non meno delirante Astolfo Hinkel) e quella comica che realizzata da Fellini in Amarcord.

È questa combinazione patetica, anche se odiosa, che permette di capire il Silvio Berlusconi che accusa alcuni deputati dell’opposizione di essere maleodoranti, quello che pretende di riempire di signorine le sue liste europee, quello rappresentato nudo e alato accanto al ministro Mara Carfagna in un quadro degno del più scadente “tutto a un euro”, quello che dopo il terremoto consiglia agli sfollati dell’Aquila di vivere la loro sistemazione come se stessero in un campeggio! E infine quello a cui piace toccare le donne anche senza il loro permesso. Un Berlusconi irresponsabile, frivolo, maschilista, omofobo e libertino che costa fatica accettare nell’Europa moderna di inizio XXI secolo.

(Articolo originale di Roberto Blanco Valdés)

Italia dall'Estero - “Mussolini era troppo buono…”. Polemiche dichiarazioni del senatore Marcello Dell’Utri

Pubblico un articolo di El Mundo del 5 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

“Mussolini era troppo buono…”. Polemiche dichiarazioni del senatore Marcello Dell’Utri

Mi perdoni Veronica Lario, però a pensarci bene forse non era poi così male la tanto criticata idea di Silvio Berlusconi di dare spazio nelle file del suo partito a showgirl, starlette, modelle, ex aspiranti a miss Italia e ragazze del mondo dello spettacolo in generale.

Perché, a voler essere onesti, tra una bionda da schianto, innocente e con gambe interminabili, e certi pezzi grossi del Popolo della Libertà (come si chiama il nuovo partito che guida il Cavaliere), molti sceglierebbero senza dubbio la prima opzione. Soprattutto dopo le dichiarazioni appena rilasciate dal senatore Marcello Dell’Utri, uno dei più leali luogotenenti di Silvio Berlusconi.

Ecco alcune perle: “Mussolini perse la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. Leggendo i suoi diari giorno per giorno, scritti per 5 anni dal ‘35 al ‘39, cioè alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale già iniziato, le posso assicurare che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura. Un grande scrittore, del livello di Montanelli; i suoi diari sembrano le cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto”, sostiene Dell’Utri in un’intervista concessa ad una web tv.

“Non fu colpa di Mussolini se il fascismo si trasformò in un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del Duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista”.

E, come se non bastasse, aggiunge: “Non ho paura di diventare impopolare con queste dichiarazioni, perseguo solo la ricerca della verità. Io non ho alcuna intenzione di fare apologia né del fascismo né di Mussolini.
Ho scoperto nei diari di Mussolini la figura di un grande uomo. Commise errori ed è già stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci è stata propinata dagli storici dei vincitori. Non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori”.

È un peccato che i diari ai quali si riferisce Dell’Utri siano secondo vari storici, apocrifi. Ma soprattutto vale la pena soffermarsi un po’ per spiegare chi è Marcello Dell’Utri, un siciliano di 68 anni che era presidente di Publitalia ‘80 (l’azienda di pubblicità di Silvio Berlusconi) e che nel 1993 fondò insieme al Cavaliere il partito di Forza Italia.

Nel 2004 il Tribunale di Palermo lo ha condannato a nove anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. “La pluralità delle attività condotte da Dell’Utri (…) ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa Nostra”, recitava la sentenza.

Precedentemente, nel 1999, già era stato condannato con sentenza definitiva a due anni e tre mesi di reclusione per frode fiscale e fatture false. E lo tengono lì, al Senato italiano a difendere le virtù di Mussolini. È vero che non era così male l’idea di introdurre modelle nella politica italiana?

(Articolo originale di Irene Hdez. Velasco)

martedì 12 maggio 2009

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi buca lo schermo per difendersi

Pubblico un articolo di France Soir del 7 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Italia - Silvio Berlusconi buca lo schermo per difendersi

Preoccupato che il suo divorzio possa creare conseguenze negative sulle amministartive parziali e le europee, Silvio Berlusconi mobilizza l’audience.

Assalito da preoccupazioni politiche, criticato dalla Chiesa italiana che ha pubblicato un violento editoriale sul quotidiano vescovile Avvenire, Silvio Berlusconi si espone personalmente.
Di colpo, tre milioni d’Italiani hanno assistito, martedì sera, a un vasto show mediatico con Silvio Berlusconi che monopolizzava la scena a Porta a porta, popolare trasmissione televisiva molto apprezzata dagli Italiani.

Per due ore il presidente del Consiglio ha difeso il suo onore e, soprattutto, il suo capitale di simpatia, aiutato da tre giornalisti incaricati di intervistarlo. Ora, per compiacenza o ritegno, nessuno gli ha fatto la domanda scomoda: “Dove ha conosciuto la giovane Noemi?”

Così la trasmissione non aveva praticamente ragion d’essere per gli Italiani che seguono la saga familiare della coppia Berlusconi. Senza contradditorio il presidente del Consiglio ha fornito la sua versione dei fatti. Il suo viaggio a Napoli per partecipare al compleanno di una ragazza che festeggiava la sua maggiore età e lo chiama “Papi” è il frutto di una serie di coincidenze.

Colpa di nessuno

“Mentre ero in visita a Milano, centinaia di migliaia di persone hanno cominciato ad acclamarmi”, ha dichiarato Berlusconi. Molto imbarazzato dal fervore dei tifosi, l’uomo d’affari avrebbe deciso di partire immediatamente per Napoli dove doveva sostenere la campagna elettorale di un membro della sua coalizione.

Sfortuna ha voluto, ci si sia messo anche il maltempo. Silvio Berlusconi avrebbe così accettato all’ultimo momento l’invito di un amico che festeggiava i 18 anni di sua figlia, invece di aspettare l’inizio del meeting sotto la pioggia. “Le fotografie che sono state pubblicate dal settimanale Chi (NdR: che gli appartiene) provano che ho partecipato a questa festa in tutto onore”, ha continuato il presidente del Consiglio.

L’obiettivo di questo show era quello di evitare un divorzio nettamente più feroce dall’opinione pubblica, a un mese dalle elezioni europee e da parziali amministrative, il “Cavaliere” ha alternato delusioni coniugali e successi politici.

Rilancio dell’economia malgrado la crisi, terremoto all’ a L’ Aquila e promesse di ricostruzioni rapide, preparazione del G8 che si terrà nella città martire il prossimo luglio, tanti sono gli argomenti per convincere i telespettatori che il suo divorzio e le accuse “infamanti” di sua moglie non fanno di lui un cattivo presidente del Consiglio.

(Articolo originale di Ariel F. Dumont)

giovedì 7 maggio 2009

Carta canta - Trova l'errore

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 7 maggio 2009:

Trova l'errore

"Repubblica ha fatto un titolo in cui si sottintendeva una mia frequentazione con una ragazza che compiva quel giorno 18 anni e quindi, fino a quel momento, era minorenne. E' tutta una menzogna".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, a Rai1, Porta a Porta, 6 maggio 2009)

"Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme".
(Noemi Letizia, 18 anni appena compiuti, intervista a corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 28 aprile 2009)

"Gli ho telefonato e lo voglio dire pubblicamente perché ho apprezzato il modo leale ed equilibrato con cui ha trattato la notizia".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, fa i complimenti a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, Rai1, Porta a Porta).

mercoledì 6 maggio 2009

Carta canta - La Sacra Famiglia/3

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 6 maggio 2009:

La Sacra Famiglia/3

"Ma quando è che cambiate questa regola che mi impedisce di fare la comunione?". "Veda lei che è più altolocato...".
(conversazione pubblica fra il premier Silvio Berlusconi e monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio Pausania, Ansa, 21 giugno 2008)

"Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia".
(Veronica Berlusconi, la Repubblica e La Stampa, 3 maggio 2009).

martedì 5 maggio 2009

Carta canta - La Sacra Famiglia/2

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 5 maggio 2009:

La Sacra Famiglia/2

"Noi su tutti i temi della famiglia e della vita seguiamo la dottrina della Chiesa. Con la libertà di coscienza, che abbiamo sempre dato a tutti, noi abbiamo sempre espresso voti alla Camera e al Senato, con una posizione identica a quella della Chiesa cattolica. Si ricordi poi che il Popolo della libertà è la costola italiana di quel Partito popolare europeo che nasce dalla tradizione cristiana".
(Silvio Berlusconi, "Italia Oggi", 29 marzo 2008)

"Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Perché la ragazza minorenne la conosceva prima che compisse 18 anni: magari fosse sua figlia".
(Veronica Berlusconi, la Repubblica e La Stampa, 3 maggio 2009).

Italia dall'Estero - Berlusconi: Io sono il più popolare

Pubblico un articolo del Dagbladet Politiken del 2 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi: Io sono il più popolare

Il capo del Governo italiano, Silvio Berlusconi, dice che i sondaggi mostrano che é il leader politico più popolare del mondo.

Fra i leader politici eletti il leader più popolare nel mondo è il capo del governo italiano Silvio Berlusconi. Almeno secondo lo stesso Silvio Berlusconi.

In precedenza il politico di destra Berlusconi si è paragonato con Gesù e Napoleone ed oggi ha detto di aver dei sondaggi che mostrano come egli sia il leader politico più popolare del mondo

Dice che il 74% lo sostiene.

Quasi i due terzi degli italiani sono contenti di lui, ancora secondo quanto lui stesso afferma.

“Il presidente degli USA Barack Obama ha un sostegno del 59%. Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula ha l’approvazione del 64%. Io ho il 74%, che è molto alto” ha detto ai giornalisti a Napoli.

Tuttavia alcuni non erano così felici di vederlo ai festeggiamenti del primo maggio. Molti giovani gli hanno urlato “Vattene” o “Sparisci” quando è arrivato nella città del Sud Italia.

(Articolo originale)