martedì 30 giugno 2009

Italia dall'Estero - Le pericolose amicizie di Papi

Pubblico un articolo di El País del 28 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Le pericolose amicizie di Papi

Reportage: Gli scandali di Berlusconi

L’anfitrione del vertice del G8 in Italia prova a sdrammatizzare le accuse che avrebbero costretto alle dimissioni molti uomini politici

Una studentessa di Napoli che ha corteggiato quando era ancora minorenne (Noemi Letizia); un imprenditore arrivista di Bari che fornisce ragazze e cocaina alle feste dei vip (Giampaolo Tarantini); una prostituta quarantenne che lavora sempre armata di registratore (Patrizia D’Addario); una velina di 23 anni che dice di lavorare come ragazza immagine (Barbara Montereale), entrambe trasformate in candidate per la lista elettorale La Puglia prima di tutto, dopo aver passato un paio di notti a casa sua; un ragazzo tuttofare chiamato Alessandro Mannarini che registra le feste con il telefonino, e un avvocato personale (Niccolò Ghedini) che tenta di discolpare il suo potente cliente dicendo che era solo l’”utilizzatore finale” (delle prostitute). Questo è, a grandi linee, l’elenco delle amicizie pericolose con cui il primo ministro italiano ha passato i suoi momenti liberi negli ultimi mesi.

Tra soli 12 giorni, il magnate e geniale trasformista milanese dimenticherà questo elenco sudista per ricevere 27 leader e capi di Governo al vertice del G8 che deve stabilire le nuove basi che regoleranno un’economia globale immersa nella recessione più profonda dal 1929.

Così va Berluscolandia. Il PIL cadrà quest’anno del 5,5%, il deficit pubblico galoppa verso il 5% e il debito pubblico va senza freno, il reddito pro capite è al di sotto di quello spagnolo, ma quasi nessuno parla di questo. E, se ne parla, Berlusconi dice che deve “chiudere la bocca”

“Bisogna consumare e chiudere la bocca ai catastrofisti, gli organismi internazionali devono smettere di pubblicare dati negativi che producono panico. La crisi è solo psicologica”, ha affermato venerdì il primo ministro.

Senza dubbio ha ragione. Parlare di queste cose non fa che danni. La gente vuole vivere tranquilla, vedere la televisione, evadere dalla realtà, parlare delle veline, di tutto questo esercito di ragazze disposte a farsi accarezzare da un sultano di 73 anni in cambio di un provino a Mediaset o alla RAI.

Emilio Fede, amico del cuore, compagno dei festini sardi e milanesi del primo ministro e presentatore del telegiornale di Rete 4, di sua proprietà, ha dichiarato questa settimana al Corriere della Sera che per gli uffici del personale di Mediaset sono passate in questi anni 47.000 persone (veline e velini) per fare provini.

Si è scritto che l’Italia era già così 50 anni fa, quando Anna Magnani in Bellissima *Bellissima (Luchino Visconti, 1951) si sottometteva ad ogni tipo di umiliazione per trovare una parte per sua figlia nel cinema. Si è ricordato che, dall’antica Roma e anche prima, il potere si è sempre servito di nani, ragazzine e cantanti per dimenticare le tensioni del governo. Anche il critico d’arte e filosofo Vittorio Sgarbi, ha scritto in questi giorni: “Berlusconi si scopa tutte queste ragazze in nome di tutti gli italiani, e questi lo devono ringraziare perché per governare bene bisogna scopare bene”.

Quello che sembra certo è che in un paese più o meno normale questa storia di sesso, potere, maschilismo, dominazione, narcisismo compulsivo ed eterna giovinezza sarebbe terminata già da diverse settimane con una mozione di censura, le dimissioni, o magari un esilio discreto con un aereo privato. Niente di ciò è accaduto; al contrario, molti italiani sembrano tollerare le avventure dell’imperatore con una compostezza e una disinvoltura ammirevoli.

Lo stesso Papi lo ha segnalato in questi giorni, non si sa se in pieno delirio megalomane o rispondendo al prudente cardinale che reclamava coerenza: “Non penso di cambiare e non mi pento di nulla. Sono un vincente, un conquistatore. Forse alcuni ospiti erano sbagliati ed hanno sbagliato con altri ospiti. Ma io sono così e gli italiani mi vogliono così. Ho il 61% dei consensi. Sentono che sono buono, sincero, generoso, leale, e che mantengo le promesse”.

Un uomo d’onore, quindi. Forse si riferiva a questo. O forse quando uno non può o non deve dire la verità, scherzare è la sola via d’uscita possibile. “Non c’è un modo più positivo di reagire alle calunnie”, spiega il sultano. Così che vede quando incontra degli operai in un cantiere all’Aquila, la sede del prossimo G8, si avvicina e dice: “Vedo che siete molti uomini qui, vi porto io le veline e le minorenni”.

Ci sono molti modi di affrontare questo argomento che appassiona i giornali, anche se le televisioni sottomesse al primo ministro (sei su sette) tentano di nasconderlo a tutti i costi. Il fatto è che l’autocritica e la sconfitta non sono di Berlusconi. E arrendersi e dimettersi sono verbi che in Italia si coniugano poco.

Nel suo caso, inoltre, rinunciare alla carica equivale a perdere il suo tesoro più prezioso: l’immunità che gli dà il Lodo Alfano, la legge che impedisce di processare le quattro più alte cariche dello Stato. E poi si sa come sono i giudici. Il 19 di giugno, mentre tutti parlavano delle amichette di Berlusconi, il suo amico del cuore, Marcello dell’Utri, era alla terza udienza del processo d’appello nel quale si difende dall’accusa di aver fondato Forza Italia in coordinamento con la mafia siciliana.

Dell’Utri è stato condannato a nove anni di carcere nel 2004 per concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza affermava: “È provato che Dell’Utri promise alla mafia vantaggi precisi in campo politico e, in cambio, è provato che la mafia, in esecuzione di questa promessa, si impegnò a votare per Forza Italia nella prima consultazione elettorale e dopo”.

Forse per questo, sdrammatizzare è l’obiettivo del momento a Berluscolandia. E un buon affare di gonnelle - se si dimentica il piccolo dettaglio delle minorenni - ha perciò migliore vendibilità di un affare di mafia. “Sì, va bene, andrà con tutto quello che si muove, però è la sua vita privata, che vi importa di questo, vi siete trasformati in una rivista di pettegolezzi”, diceva l’altra notte in una festa romana un veterano ex pilota dell’Alitalia.

Quello che non si vede non esiste. Il male è che molti italiani hanno già visto qualcosa, senza dubbio meno degli spagnoli o dei britannici e sicuramente molto meno forti di quel che possono arrivare a vedere. Ma se tutto è psicologico, come lo è la sua fissazione per le donne giovani, sempre più numerose e sempre più giovani, la domanda è: perché gli italiani non reagiscono?

Un possibile motivo è che continua a non esserci opposizione. Il congresso del PD si terrà l’11 ottobre, e per il momento i riformisti sono in costruzione senza capo e senza seguito: brutto momento per andare ad elezioni anticipate.

Un altro motivo è che essendo il Popolo della Libertà, come dice Giovanni Sartori, un “grande presepe in cui tutti mangiano grazie al padrone”, il dissenso interno è incipiente, ma ancora minimo. Se abbiamo il carismatico e canterino condottiero e non c’è un’alternativa di potere, magari è meglio far finta che non succede niente e sopportare l’intoppo. L’agonia potrebbe essere lunga.

Non sarà facile anche se la società italiana sembra davvero addormentata, estranea allo stupore che agita le cancellerie. Il rumoroso silenzio degli intellettuali in un paese che è stato l’avanguardia culturale dell’occidente si spiega, secondo il sacerdote Filippo di Giacomo, perché “quelli che sono pagati da Mondadori o da Mediaset (aziende di Berlusconi) sono intossicati di denaro, di vanità e di scetticismo”. L’assenza di una risposta della gerarchia ecclesiastica all’emergenza morale scandalizza più gli stessi cattolici e gli stranieri che molti italiani, elastici come i loro vescovi.

E poi c’è l’incomprensibile paralisi delle donne, che l’attrice e attivista italiana di origine somala Shokri Said immagina “gettare le armi nella vicenda di papi e invidiare le veline sotto le lampade abbronzanti”.

In Saló o le 120 giornate di Sodoma, l’ultimo film di Pasolini, la Said ricorda, “lui ha raccontato con estrema crudezza come il potere si distanza dall’umanità trasformandola in oggetto e come il sesso ha un ruolo metaforico terribile in questa trasformazione. Pasolini ha denunciato la mercificazione dei corpi come metafora dell’essenza ultima del potere nella società del consumismo capitalista (l’utilizzatore finale, il consumatore finale). Violenza, umiliazione, totale convinzione di impunità. Ora sta accadendo nella realtà”.

Ciononostante non tutte tacciono. Questa settimana, un piccolo gruppo di docenti universitarie ha lanciato attraverso la rivista MicroMega un manifesto che invita le first lady del G8 a non accompagnare i loro mariti in Italia in segno di protesta per il trattamento indegno che Berlusconi riserva alle donne “nella sfera privata e pubblica”. Al momento l’iniziativa ha avuto la sua eco e ieri aveva raccolto 8.500 firme, tra cui quelle di prestigiose scienziate e intellettuali. La first lady mondiale, Michelle Obama, ha gettato un secchio di acqua fredda all’iniziativa annunciando che verrà, e in più con le sue due figlie: la famiglia Obama ha un’udienza privata con il Papa in Vaticano il 10 luglio, al termine del G8.

La morbida risposta delle già combattive e oggi letargiche donne italiane, riflette la demoralizzazione e il decadimento generali. Convertite in oggetto di iniquità dall’utilizzatore finale, molte donne tacciono e accettano. “Se le mamme non solo non reagiscono ma collaborano con questo stato di cose, chi salverà l’Italia?”,si domanda la Said.

La storia è cominciata con il seminario politico per le veline, organizzato da Berlusconi nella sede del PDL prima delle elezioni europee. È continuata con il Noemigate, che ha rivelato che Berlusconi ha corteggiato e invitato a un paio di feste e a passare il capodanno nella sua casa sarda una ragazza di 17 anni (con un’amica, Roberta O., della stessa età, della quale nessuno sa niente da allora).

Passando per i voli di Stato in cui viaggiavano cantanti, ballerine di flamenco e prostitute, sono arrivate le visite della prostituta Patrizia D’Addario e della ragazza immagine Barbara Montereale nell’harem di Palazzo Grazioli.

Due mesi dopo, anche se pochi italiani lo dicono in pubblico, è indiscutibile che il Papigate sta avendo il suo costo. Da allora, Berlusconi ha mentito numerose volte. E qualcosa è cominciato a cambiare. L’altro giorno, un collegamento in diretta di un telegiornale della RAI è stato disturbato da un gruppo di studenti che gridava: “Berlusconi pedofilo”. Appartenevano a Comunione e Liberazione.

Berlusconi ha provato ad invocare cifre e sondaggi per certificare il sostegno degli italiani. Però risultano completamente irreali. Certamente ha vinto le elezioni europee con il 35% dei voti ed ha sottratto alla sinistra molto terreno nelle amministrative. Ma la realtà è molto lontana dal 72% di popolarità che si attribuisce - senza indicare il sondaggio - qualche settimana fa. E venerdì, lui stesso ha abbassato questo sostegno al 61%, ugualmente senza fonti: 11 punti in meno in due settimane. E c’è di più: le europee mostrano che su 100 elettori un terzo non ha votato. Di questo 66% di elettori, Berlusconi ha ottenuto il 35 % dei voti. Se a questo togliamo almeno un 5% degli elettori della vecchia AN che votano PDL controvoglia, il risultato è che su 100 italiani maggiorenni, Berlusconi raccoglie solo un 20% di consensi. Uno su cinque. Sarà l’indizio del fatto che la fine si avvicina?

(Articolo originale di Miguel Mora)

Italia dall'Estero - Le voci su Berlusconi diventano più insistenti

Pubblico un articolo del Financial Times del 25 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Le voci su Berlusconi diventano più insistenti

I sostenitori di Silvio Berlusconi negano che ci sarà un fuggi fuggi - una corsa verso l’uscita - sulla scia dei molto pubblicizzati scandali intorno alla sua vita privata, ma i più importanti alleati all’interno della coalizione di centro-destra italiana contemplano già un futuro politico senza il loro leader di lungo corso.

Sicure fonti governative, parlando in modo anonimo, sottolineano che non credono che il settantaduenne magnate dei media e tre volte Presidente del Consiglio rassegnerà presto le dimissioni. Nonostante ciò, ministri in posizioni chiave iniziano a preoccuparsi della possibilità che nuove dannose rivelazioni possano portarlo a chiedere le dimissioni.

“È uno scenario completamente nuovo. Le cose stanno cambiando,” ha affermato un funzionario, guardando indietro agli ultimi due mesi da quando è emersa l’amicizia di Berlusconi con una diciottenne aspirante modella e le successive dichiarazioni di sua moglie, Veronica Lario, che ha deciso di divorziare dall’uomo che “frequenta minorenni”.

Un collaboratore di Berlusconi - mantenendo la posizione ufficiale che gli “scandali” sono una macchinazione e una cospirazione dei partiti di opposizione, dei giornali e dei magistrati politicamente schierati - ha affermato che il governo teme che i magistrati annuncino un’indagine ufficiale sul Presidente del Consiglio proprio mentre ospiterà i leader mondiali in occasione del G8 del mese prossimo.

C’è ancora il ricordo del 1994, quando un tribunale ha notificato a Berlusconi che era sotto indagine per corruzione mentre stava tenendo una conferenza sul crimine all’ONU. Il suo governo è caduto un mese dopo quando la Lega Nord ha lasciato la coalizione.

I ministri stranieri del G8 in preparazione al summit iniziano questa sera un incontro di due giorni in Italia.

Berlusconi ieri ha risposto alle continue rivelazioni in un’intervista a Chi, che fa parte della sua schiera di riviste. Ha detto di non ricordare il nome o il volto di Patrizia D’Addario, la quale pare sia tra le donne pagate da un uomo d’affari per partecipare alle feste nelle residenze private di Berlusconi e abbia trascorso nella sua casa di Roma la notte delle elezioni del presidente degli Stati Uniti a novembre dello scorso anno. Berlusconi ha dichiarato di non avere mai pagato una donna per fare sesso.

Mentre avvenivano le intercettazioni delle telefonate di Giampaolo Tarantini, un imprenditore della sanità sospettato di corruzione nell’assegnazione di contratti nel settore, i magistrati nella città portuale di Bari hanno iniziato ad investigare sulla possibilità che avesse ingaggiato prostitute.

Tarantini ha negato le accuse, affermando di avere pagato loro solo le spese. Berlusconi ha affermato che Tarantini gli era stato presentato l’anno scorso come un rispettabile imprenditore.

I ministri temono che le dichiarazioni della D’Addario di avere fotografie e registrazioni del suo incontro con Berlusconi potrebbero rivelarsi vere e dannose o che le accuse contro Tarantini si possano estendere. Le dinamiche chiave sono cambiate, dicono le fonti governative. Primo, c’è la sensazione che le ambizioni di Berlusconi a diventare, da Presidente del Consiglio, Capo dello Stato, siano state infrante. Secondo, le elezioni europee di questo mese hanno mostrato che gli elettori si stanno allontanando. Infine, l’immagine internazionale dell’Italia è stata danneggiata, e la Chiesa cattolica sta facendo pressione.

Malgrado la sua immagine di anfitrione miliardario che vizia gli amici con regali e feste suntuose, gli alleati lo dipingono come isolato, senza nessuno che osi dargli consigli personali. Nella sua malinconica intervista a Chi, Berlusconi ricorda che nell’ultimo anno ha perso sua madre e sua sorella, e che ha perso la moglie che amava.

Carismatico e ricco, Berlusconi è la colla che ha tenuto unita la sua variegata coalizione. Non ha un evidente successore. Il suo nuovo partito, il Popolo della Libertà, non ha un sottosegretario. I ministri si schierano su posizioni diverse. Coloro il cui futuro dipende dalla sopravvivenza di Berlusconi sono i difensori più accesi - tra loro Maurizio Sacconi (Lavoro), Claudio Scajola (Sviluppo Economico) e Franco Frattini (Esteri). Le donne scelte da Berlusconi - tra cui Mara Carfagna (Ministro delle Pari Opportunità) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente) - gli sono leali, ma trovano difficile parlare nelle attuali circostanze. Poi ci sono figure chiave che sono state in silenzio o hanno preso le distanze, vedendo un futuro oltre Berlusconi e sperando che ci sia una ordinata successione.

Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è il più vicino a Berlusconi e sta già da ora agendo da Presidente del Consiglio, seguendo gli affari mentre il suo capo è costretto a combattere con i propri problemi. Giulio Tremonti, Ministro delle Finanze, ha il vantaggio di avere stretti legami con la Lega Nord. Gianfranco Fini, portavoce del Parlamento, sta coltivando un’immagine da statista rispettabile.

Ma come un potentato del Medio Oriente che non può accettare di lasciare le scene, i funzionari vedono un serio ostacolo alle dimissioni, oltre alla nota testardaggine di Berlusconi. La sua immunità dalle azioni giudiziarie, garantitagli dalla sua larga maggioranza in Parlamento, dura solo finché mantiene la carica.

(Articolo originale di Guy Dinmore)

lunedì 29 giugno 2009

Italia dall'Estero - Fra poco anche dall’Italia notizie via twitter?

Pubblico un articolo di Het Financieel Dagblad del 26 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Fra poco anche dall’Italia notizie via twitter?

Le notizie che riguardano la censura e l’interferenza del governo su ciò che viene pubblicato dai giornali e trasmesso alla tv, di solito arrivano da paesi lontani dove vige poco rispetto per la democrazia. Paesi come la Cina, la Russia e negli ultimi giorni in particolare l’Iran, da cui abbiamo notizie soprattutto grazie a Twitter.

Dal mese scorso, anche l’Italia è sulla lista dei paesi in cui i media non sono più totalmente liberi, come afferma l’organizzazione Freedom House. A proposito dell’Italia, questa organizzazione che lotta per la libertà di stampa spiega: ‘[i media] sono limitati da tribunali e leggi sul reato di diffamazione, dalla crescente intimidazione nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e dei gruppi di estrema destra, e dalle preoccupazioni riguardo alla concentrazione della proprietà dei media.’

L’ informazione spesso non è oggettiva nei telegiornali, come non lo è nei quotidiani italiani. Quasi nessun mezzo di informazione (tradizionale) pretende di essere completamente indipendente. Il telegiornale di Rai 1 è sempre filo-governativo, quello su Rai 2 pro-chiesa, quello su Rai 3 tende a sinistra. Il telegiornale su Rete 4 (della Mediaset di Berlusconi) fa ridere, ululare, sganasciarsi dalle risate, tanto è incredibilmente a favore di Berlusconi. Il telegiornale su Canale 5 (anche Mediaset) è semplicemente pro-Berlusconi. Quello sul canale 6 (Mediaset) [Italia 1, ndt] dà solo notizie sul mondo dello spettacolo e cerca di stare alla larga dal giornalismo serio. Il telegiornale sul canale 7 (proprietà di Telecom Italia) [La 7, ndt] sembra neutrale, ma è poco seguito. Il telegiornale del canale a pagamento Sky in effetti è il più neutrale, ma anche quest’ultimo non raggiunge che solo un gruppo molto limitato di telespettatori.

Tra i quotidiani, Il Giornale, Libero, Il Foglio, il quotidiano economico Il Sole 24ore e tanti giornali regionali sono quasi sempre a favore di Berlusconi. L’Unità e Il Manifesto (giornali di sinistra) gli sono sempre contro, come lo è La Repubblica (al primo posto nel dare notizie sullo scandalo a sfondo sessuale di Berlusconi). I più neutrali in fondo sono La Stampa e Il Corriere della Sera, ma sono anche i giornali che spesso seguono la corrente che più gli fa comodo. (Sulla Stampa, le notizie che riguardano la Fiat sono sempre molto di parte, giacchè la famiglia Agnelli è proprietaria sia del giornale che della fabbrica di automobili).
Se si ha il tempo di leggere una pila di giornali e guardare tutti i telegiornali alla televisione, ci si può quindi tenere abbastanza aggiornati su quello che succede. Naturalmente sulla rete si trova molta informazione, ma questo è un altro discorso, che ora non c’entra.

Infatti Berlusconi questa settimana ha fatto un appello particolare. Ha chiesto alle imprese italiane di non fare inserzioni sui media che sono critici nei suoi confronti. In poche parole: era un appello a boicottare La Rebubblica (e il settimanale L’Espresso) e Rai 3, cancellandoli e così tappare la bocca ai suoi critici. Non è un appello privo di forza, e le possibilità che venga accolto sono alte. Giacchè molte grandi imprese italiane preferiscono tenersi buono Berlusconi. Basta pensare alle imprese energetiche Eni e Enel, che sono in parte proprietà dello Stato e allo stesso tempo grandi acquirenti di pubblicità su giornali e tv o alla casa automobilistica Fiat, che fa molta pubblicità, ora che il governo temporaneamente incentiva l’acquisto di una nuova macchina. E poi la Telecom Italia o le compagnie assicurative.

Le cifre indicano che da quando Berlusconi è di nuovo premier, Mediaset è riuscita a conquistare più quote del mercato pubblicitario, a scapito del servizio pubblico Rai. E non perchè le sue reti improvvisamente attirino più spettatori. Se ora bisogna boicottare i giornali e le reti televisive critiche, ancora più soldi andranno a finire nelle casse della emittente televisiva commerciale diretta dal figlio di Berlusconi.

Tutto questo fa paura, molta paura. E c’è anche un’altra cosa: il ministro dell’economia Tremonti ha detto ieri che i media non devono parlare della crisi economica in Italia fino a dopo l’ estate. Trova che la cosa non faccia bene. A dove condurrà una tale situazione? Fra un pò dovremo usare Twitter per raccontare cosa sta succedendo qui in Italia.

(Articolo originale di Maarten Veeger)

Italia dall'Estero - Perché Silvio Berlusconi è a prova di scandalo in Italia

Pubblico un articolo del Guardian del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Perché Silvio Berlusconi è a prova di scandalo in Italia

La cosa intrigante non è Silvio Berlusconi, ma il popolo italiano. Si afferma che il Presidente del Consiglio abbia pagato delle escort per farle partecipare alle sue feste. Ci sono dei nastri e delle foto. Silvio interrompe una sessione con una ragazza per congratularsi al telefono con il neo-eletto Obama.

Qualcuno è sorpreso da queste affermazioni? No. Esiste la possibilità che Berlusconi possa inciampare in questa vicenda, come suggerito e auspicato dalla stampa britannica? Certamente no. Questa non è la Gran Bretagna. Questo non è Gordon Brown. L’Europa può avere una sola moneta, ma ha molte mentalità e non è che si stiano avvicinando. Devo ancora incontrare un italiano che pensi che Berlusconi debba dimettersi per queste vicende. La giustizia ha dichiarato colpevole l’avvocato inglese David Mills perché aveva accettato di ricevere dei soldi da Berlusconi in cambio della sua falsa testimonianza, tuttavia il Premier non si è dimesso. E’ difficile immaginarsi quale reato potrebbe costringerlo ad andarsene.

Nessuno nel partito di Berlusconi vuole che se ne vada. Lui l’ha fondato. Tutti sono debitori nei suoi confronti per la propria posizione e scomparirebbero, così come il partito stesso, se lui dovesse andarsene. La carta stampata è contenta per due motivi: prima pagine piene di dettagli piccanti, seguite da editoriali in cui si parla di come sia di cattivo gusto ridurre la politica al pettegolezzo. I media controllati da Berlusconi si lamentano di un complotto organizzato. Il concetto di opposizione leale non esiste in Italia. Ci sono i sostenitori, come l’ex ministro Vittorio Sgarbi (“Se Berlusconi non è soddisfatto sessualmente governa male”), e ci sono i cospiratori.

La Chiesa, che ha espresso opinioni forti su questioni come la contraccezione, l’eutanasia e l’aborto, ora tace. Berlusconi viene considerato come un politico più a favore delle famiglie e contro l’aborto dell’opposizione. Una famiglia rimane sempre una famiglia anche quando il marito è sul divano e promette di dare una mano a una escort per una sua richiesta di autorizzazione edilizia.

Si parla di “opposizione”, ma questa è inesistente. Sin dal collasso della coalizione profondamente frammentata di Romano Prodi, la sinistra è evaporata, non solo in Parlamento, ma nella testa della gente. Berlusconi ha raggiunto lo status di un signore Rinascimentale. Più che essere popolare, è inevitabile. Non ci sono eredi, non c’è un avversario credibile. La democrazia non è stata sospesa, ma Berlusconi vincerà tutte le elezioni e non solo perché è il proprietario di metà delle emittenti televisive. Il Paese è avvolto da un profondo fatalismo. Il 72enne Berlusconi non se ne andrà finchè il Signore non se lo porterà via. Dopo di che, gli italiani tireranno un grande sospiro di sollievo, proprio come fa la gente quando il capo se ne va.

(Articolo originale di Tim Parks)

Italia dall'Estero - Una notte nell’harem di Silvio Berlusconi

Pubblico un articolo del Times del 21 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Una notte nell’harem di Silvio Berlusconi

Un’ex escort racconta di una cena a casa del Premier italiano, in cui lui si sarebbe esibito davanti alle ospiti e poi l’avrebbe portata a letto.
Patrizia D’Addario dichiara che Berlusconi le avrebbe detto di “aspettare nel lettone”.

La notte dell’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti lo scorso novembre, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha organizzato una festa con cena a lume di candela per tre bellissime donne a Palazzo Grazioli, la sua lussuosa residenza romana. Una delle ospiti, l’ex attrice ed escort 42enne Patrizia D’Addario, sostiene che lui le avrebbe chiesto di restare per la notte. Non solo, dice anche di aver registrato la conversazione che ci fu in seguito.

“Vai e aspettami nel lettone”: pare che le abbia detto il milionario 72enne. Stava andando a fare una doccia e mettersi in accappatoio. Un estratto della registrazione della D’Addario finito su un giornale italiano e pubblicato ieri mostra che lei gli ha risposto: “Sì, il lettone”.

Secondo la D’Addario, lo staff di Berlusconi gli avrebbe ricordato che era atteso a un raduno per la notte elettorale americana, organizzato dalla Fondazione Italia-Usa, ma il Presidente del Consiglio è rimasto a casa. Successivamente i funzionari lo hanno informato della vittoria di Obama. Il giorno dopo, continua la D’Addario, lei e Berlusconi avrebbero fatto colazione insieme e lui le avrebbe regalato una tartaruga tempestata di pietre preziose, dicendo: “La tartaruga è un dono speciale che do solo a te”.

Il suo racconto è l’ultimo di una serie di affermazioni sulla vita privata di Berlusconi che lo hanno imbarazzato e che stanno minacciando di minare la sua autorevolezza, mentre si prepara a ospitare il vertice del G8 del mese prossimo. Berlusconi ha definito le affermazioni della D’Addario “spazzatura e menzogne”. “Non sarò spazzato via da questi attacchi e continuerò a lavorare per il bene del paese” ha detto.

La storia della D’Addario è stata confermata dalla sua amica Barbara Montereale, una hostess 23enne che afferma di averla accompagnata alla cena del 4 novembre e ad un evento simile due settimane prima. Ieri la Montereale, in un’intervista ad un giornale italiano, ha dichiarato che la D’Addario le aveva raccontato di aver fatto sesso con Berlusconi la notte della vittoria di Obama.

La scorsa settimana la D’Addario, di Bari, candidata nelle elezioni locali all’inizio del mese in un partito collegato a quello di Berlusconi, ha descritto il suo presunto coinvolgimento col Presidente in un’intervista di due ore al Sunday Times.

Ha dichiarato che tutto sarebbe iniziato quando fu pagata 850 sterline (circa 1000 euro) per partecipare ad una cena lo scorso ottobre insieme a molte altre giovani donne. Donna elegante dagli occhi verdi e madre di una 13enne, la D’Addario, che dichiara di aver lavorato come assistente del prestigiatore David Copperfield, ha insistito col dire che può provare la sua storia con registrazioni audio e video delle sue visite a casa di Berlusconi.

Ha raccontato che quando è entrata per la prima volta in una stanza affrescata della sua residenza, indossando un vestito nero Versace e ha visto che altre 20 donne erano venute per la cena, il suo primo pensiero è stato: “Ma questo è un harem.” Un amico di nome Giampaolo le aveva chiesto di parteciparvi e le aveva offerto £420 (circa €500). “È quanto prendono le altre ragazze” - ma lei aveva insistito per £1700 (circa €2000), richiesta da lui accettata.

Quello stesso giorno le fu consegnato il biglietto di un volo per Roma e fu accompagnata in macchina insieme alla Montereale e a un’altra donna alla residenza, intorno le 22. Mentre la macchina si avvicinava, Giampaolo chiuse i vetri scuri. Lei prese l’ascensore per la stanza affrescata. Berlusconi salutò le sue ospiti 10 minuti dopo dicendo: “Buonasera a voi tutte” e la D’Addario fu colpita da quanto trucco avesse addosso. “Ho lavorato a teatro e me ne intendo di make-up. Ne aveva molto addosso. Lo faceva sembrare arancione e quando rideva si vedevano le rughe”.

Berlusconi la baciò sulle guance, le accarezzò il braccio e disse: “Ciao, sono Silvio. Sei molto carina”. Si misero a sedere su un divano e lui le chiese: “Da dove vieni? Che fai nella vita?”. Lei gli raccontò del complesso residenziale che voleva costruire sul terreno di famiglia, aggiungendo che stava avendo difficoltà ad ottenere i permessi.

Per più di un’ora Berlusconi proiettò uno spezzone di film dopo l’altro per i suoi ospiti, che lo mostravano alla Casa Bianca con il Presidente Bush, a un meeting del G8 e durante la campagna elettorale delle scorse elezioni politiche. La D’Addario ricorda: “E’ stato penoso, noioso”. L’ultimo video comprendeva la canzone della campagna elettorale Meno male che Silvio c’è e molte delle donne la cantarono muovendo le braccia all’unisono.

Secondo il resoconto della D’Addario, Berlusconi la condusse per mano nella sala da pranzo quando i video finirono alle 23.30 circa e le altre donne li seguirono. Durante la cena a base di tagliatelle con funghi porcini, hamburger e patate, torta allo yogurt, portati da camerieri in uniforme, Berlusconi si mostrò come un padrone di casa che inesorabilmente cattura l’attenzione di tutti.

Essendo un ex cantante da crociera, ha cantato le canzoni scritte da lui, mostrato le foto delle sue ville e raccontato barzellette sporche. Ad un certo punto ha guardato la D’Addario dall’altra parte del tavolo e ha detto: “C’è una ragazza che non si fida più degli uomini e io le farò cambiare idea. La farò viaggiare su un jet privato e le farò vedere che gli uomini non sono ciò che crede”.

Irritata per il fatto che le altre ospiti sentito avessero sentito, gli ha risposto: “Che fai - racconti una barzelletta su di me?”. Berlusconi le rispose: “Sì. Io so tutto”. Lei si è convinta che lui avesse indagato sul suo passato.

Durante la cena lui si alzava continuamente, scomparendo in un’altra stanza e ritornando con un ampio sorriso, carico di regali come collane, pendenti, anelli, braccialetti e altri gioielli - la maggior parte a forma di farfalla - che donò a tutte le donne. Verso la fine chiese alla D’Addario di ballare con lui un lento. “Abbiamo ballato di fronte a tutti. Mi stringeva forte, ma quello che mi stupì fu che lo fece di fronte a tutti gli altri”.

Berlusconi le aveva fatto altre avance quella sera? Lei si rifiuta di rispondere. Le ha chiesto di rimanere dopo cena? “Io non volevo rimanere. Ero stanca”. Le altre donne sono rimaste? Lei non risponde di nuovo. Successivamente, Giampaolo le disse che le avrebbe dato solo £850, invece dei £1700 pattuiti. “Hai fatto uno sbaglio, dovevi rimanere”.

Nel giorno delle elezioni presidenziali americane, però, Giampaolo la contattò nuovamente. “Ti vuole vedere” le comunicò. Le disse di partire immediatamente. Perchè ci andò? “Perchè dovevo andarci” risponde lei, rifiutandosi di argomentare. Alle 22.30 circa, fu accompagnata in macchina a Palazzo Grazioli insieme a Giampaolo e altre due giovani donne, inclusa la Montereale. Lei ricorda che Berlusconi la accolse dicendole: “Sono felice di rivederti. Ti stavo aspettando.”
Dopodichè la condusse verso un buffet di dolci e gelati, dicendole spontaneamente che le avrebbe risolto i problemi dei permessi edilizi mandando due persone a Bari.

Mentre mangiavano, lui cantò ancora le sue canzoni, mostrò le fotografie delle sue ville e della sua famiglia e consegnò i regali alle donne. “Credo che il rituale sia sempre questo” ha raccontato. Furono trasmessi gli stessi film nella stessa stanza della volta precedente. “Sono rimasta quella notte. Me ne sono andata la mattina successiva dopo colazione” ha raccontato. Ad un certo punto Berlusconi l’aveva lasciata per andare a rilasciare una dichiarazione sul trionfo di Obama.

La D’Addario dice di aver filmato se stessa di fronte allo specchio, una foto incorniciata dell’ex moglie di Berlusconi, Veronica Lario, e un letto. Alla domanda sul perché abbia filmato il padrone di casa, lei ha risposto: “Mi sentivo più sicura filmando e registrando tutto. E Berlusconi mi aveva fatto una promessa; è stato molto dolce con me”. Ha aggiunto che lei in passato aveva avuto dei “seri problemi” con un uomo e che si sentiva più sicura con un registratore.
Fu accompagnata in macchina all’hotel. Racconta: “Quando aprii la porta della suite, una delle due ragazze che erano andate via dopo la cena rise e mi chiese ‘Ti hanno dato la busta?’ “. Ma la D’Addario non aveva ricevuto nessuna busta.

La sera successiva Berlusconi la chiamò. Secondo una registrazione pubblicata ieri su Repubblica, lui le chiese:”Come va?” Lei rispose che aveva la voce un po’ rauca. Lui rispose ironicamente che gli sembrava strano perché non aveva sentito “strilli” la notte precedente.

Anche se fu scelta come candidata alle elezioni locali alleata al PDL, la sua promessa di aiutarla con i permessi edilizi non fu mantenuta e si rivoltò contro di lui. La D’Addario, la Montereale e altre due donne sono state ascoltate come testimoni da Giuseppe Scelsi, il procuratore di Bari che sta conducendo l’indagine su Giampaolo Tarantini, imprenditore 35enne sospettato di corruzione e favoreggiamento della prostituzione. Le donne hanno testimoniato di aver partecipato a delle feste nelle case di Berlusconi a Roma o in Costa Smeralda.

Non c’è alcun indizio che il Presidente del Consiglio abbia commesso dei reati.
In un’intervista rilasciata ieri, la Montereale ha detto che la D’Addario era rimasta con Berlusconi dopo la seconda cena “per lavorare. Tutte quelle che erano alla cena sapevano che era una escort”. Ha citato la D’Addario dicendo che lei aveva fatto sesso con Berlusconi. Gli accordi per il suo volo e l’hotel erano identici a quelli della D’Addario e anche lei fu pagata per la partecipazione alle cene.
La Montereale ha detto che a gennaio era stata invitata alla villa in di Berlusconi in Sardegna. Gli raccontò dei suoi problemi finanziari e lui le aveva dato una busta con “una cifra molto generosa”. Lei ha precisato di non aver mai fatto sesso con lui.

Alla domanda sul suo futuro, la D’Addario ha esitato a lungo prima di dire che sperava di poter costruire il suo complesso residenziale. Ha qualche rimorso? “Sento di essere stata presa in giro. Pensavo che, visto come Berlusconi si era comportato con me, avrebbe risolto il mio problema - perché lui è il Presidente del Consiglio e per quanto fu affettuoso con me”.

Il Pubblico Ministero insegue i “fornitori di escort”

Il resoconto della D’Addario e quelli degli altri testimoni verranno vagliati da Giuseppe Scelsi, il procuratore che a Bari sta indagando su Giampaolo Tarantini e suo fratello Claudio sulle presunte tangenti dagli ospedali locali. Le conversazioni telefoniche intercettate durante le indagini di Scelsi si dice che provano che Giampaolo ha pagato donne perché partecipassero alle feste a casa di imprenditori soci e amici.

Giampaolo, che ha anche una villa vicino a quella di Berlusconi in Sardegna, pare abbia menzionato le feste tenute dal Presidente del Consiglio, alle quali era stato invitato. Il Pubblico Ministero sta esaminando i tabulati telefonici e le organizzazioni dei viaggi della D’Addario e delle altre donne per scoprire chi ha pagato per i loro voli. Le registrazioni audio e video della D’Addario sono in cassaforte.

I fratelli Tarantini negano qualsiasi malefatta. Si dice che Giampaolo Tarantini in una conversazione si riferisse alla modella e attrice Sabina Began, che è ritenuta colei che ha presentato alcune sue conoscenze femminili a Berlusconi in Sardegna. Soprannominata l’”ape regina” di Berlusconi, a quando si dice la Began ha scelto molte delle 50 giovani donne che hanno partecipato alla festa di Capodanno 2008 con Berlusconi alla sua villa in Sardegna, secondo il settimanale l’Espresso.

Venti ospiti, incluse attrici e showgirl, si dice siano state pagate £1270 (€1500) al giorno per la presenza. L’avvocato di Berlusconi Niccolo Ghedini, che è anche parlamentare, ha definito il resoconto una fantasia e ha minacciato di fare causa alla rivista. Una fonte vicina alle indagini sostiene: “Scelsi è un duro. Questa volta andrà fino in fondo.”

(Articolo originale di John Follain)

Italia dall'Estero - L’”utilizzatore finale”

Pubblico un articolo di El Mundo del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

L’”utilizzatore finale”

Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi, ha detto che il suo cliente non può essere condannato per aver pagato le intrattenitrici che partecipavano alle sue feste, perché il primo ministro italiano era solo l’”utilizzatore finale”.

Anche se non lo ha specificato, immaginiamo che abbia voluto dire che prima dell’”utilizzatore finale” c’erano altri “utilizzatori iniziali” che erano gli imprenditori che ingaggiavano le ragazze per le serate a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa. L’unica cosa chiara è che le ragazze andavano lì per essere usate, per questo venivano pagate e, a giudicare dalle foto, utilizzatori e prestatrici di servizi se la spassavano.

Ha ragione l’avvocato di “papi”. Berlusconi non è il responsabile degli scandali che stanno mettendo in imbarazzo molti italiani. Più colpevoli dell’”utilizzatore finale”, sono gli altri “utilizzatori” che invece di portarsi le mogli alle riunioni, alle feste e ai ricevimenti del primo ministro, vi portano le loro figlie giovani o adolescenti per vedere se fanno carriera.

Come ne ‘La festa del caprone’ di Mario Vargas Llosa, però con borse di Prada e pantaloni di Versace. Alcuni dettagli inquietanti e amorali come questo, inducono a pensare che i valori di “papi” sono penetrati profondamente nell’establishment politico, sociale ed economico italiano, un paese del G8 che, proprio mentre incentiva il diritto del suo presidente ad esercitare lo “ius primae noctis”, ufficialmente porta avanti politiche di uguaglianza tra uomo e donna.

L’”utilizzatore finale” ha imposto il suo modello di televisione nella società italiana, divenendo il protagonista di un talk show permanente e senza interruzioni. Berlusconi non è più una persona, è un attore che interpreta sé stesso 24 ore su 24 davanti alle telecamere. E quando non ci sono telecamere, rappresenta sé stesso davanti a un pubblico pieno di veline.

Con una storia come quella dell”impero romano alle spalle, sicuramente l’”utilizzatore finale” crede che ci sia ancora tanto da fare per eguagliare quello che fecero certi imperatori che sono ancora presenti nella mente di tutti e nella stampa italiana di questi giorni. Anche se penso che adesso “papi” stia studiando come e perché cadde l’Impero romano. E pensare che lo chiamavano “Il Cavaliere”…

(Articolo originale di Lucía Méndez)

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi e le escort-girls

Pubblico un articolo de L'Express del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Silvio Berlusconi e le escort-girls

Dopo il Noemigate e le foto delle feste tenute nelle sue lussuose residenze, il capo del governo italiano potrebbe rimanere invischiato questa volta in un affare di prostituzione.

E se l’odore di scandalo che circonda Silvio Berlusconi finisse infine per farlo cadere? Il Times solleva la questione, mentre un nuovo scandalo conquista le pagine della stampa italiana ed internazionale. Questa volta, è un’imbarazzante storia di escort-girls che lo perseguita, a poche settimane dal vertice del G8 che ospiterà dall’8 al 10 luglio a L’Aquila …

Si tratta di nuove rivelazioni che completano il ritratto del capo del governo italiano in veste di dongiovanni e satiro, dopo l’affare Noemi, dopo la pubblicazione delle “foto proibite” delle feste che ha dato nelle sue lussuose residenze a Roma e in Sardegna, o le osservazioni dell’ex presidente francese Jacques Chirac al suo riguardo.

In un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, lo scorso Giovedi, Patrizia D’Addario, ex escort-girl e attrice di 42 anni, era stata “ingaggiata” a 2000 euro a notte, per partecipare a due feste organizzate da Silvio Berlusconi presso la sua residenza romana, Palazzo Grazioli.

Giampaolo Tarantini, un imprenditore specializzato in apparecchiature mediche, ha svolto il ruolo di mezzano, secondo la testimonianza della donna originaria di Bari. L’uomo vicino al Cavaliere, attualmente sotto l’occhio sospettoso dei giudici italiani per un caso di corruzione, afferma che Berlusconi non sapeva nulla di questo negoziare…

Tuttavia Patrizia afferma che durante la prima di queste serate, nel mese di ottobre, ha avuto la sensazione che il capo del governo italiano la sapesse lunga sul suo passato. Il Times offre un resoconto allucinante di quell’incontro: in mezzo ad un harem di circa una ventina di ragazze in adorazione del Cavaliere, questi guarda un filmato della sua visita alla Casa Bianca, ascolta delle canzoni in suo onore - che l’”harem” riprende in coro - fa battute dal gusto più che discutibile…

Irritata da questa atmosfera malsana che finisce per infastidirla, Patrizia D’Addario non passa la notte a palazzo: riceverà solo 1000 dei 2000 euro promessi.
La seconda di queste serate si è svolta il 4 novembre, la sera delle elezioni presidenziali americane. Patrizia, che sostiene di essere stata l’assistente del mago David Copperfield, racconta che Berlusconi quella sera avrebbe preferito chiederle di passare la notte con lui nel suo lussuoso palazzo romano, piuttosto che seguire i risultati delle elezioni.

Berlusconi nega “solo sciocchezze e calunnie”

Berlusconi, invece di respingere con calmo disprezzo queste accuse, venerdì è andato fuori dai gangheri. “Sono solo sciocchezze, spazzatura. Lo dico in inglese rivolgendomi agli stranieri: rubbish and trash”, ha dichiarato alla stampa al termine di un vertice europeo a Bruxelles. “Non c’è niente da chiarire. Si tratta solo di calunnie”, ha rilanciato in risposta ad un editoriale pubblicato da Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, che chiedeva spiegazioni.

Si potrebbe credere che possa trattarsi in effetti delle invenzioni di una ex starlette in cerca di fama, che tra l’altro si è presentata alle elezioni europee nella sua regione in una lista collegata all’impero di Berlusconi e che si aspettava che lui portasse avanti un progetto immobiliare al quale lei è legata… Ma esistono altri fattori a sostegno della sua versione.

Ha dichiarato infatti di aver registrato le loro conversazioni e girato delle immagini delle sue visite. Su uno dei documenti sonori esaminati dalla stampa italiana e riprodotto dal Times, si sentirebbe Berlusconi dirle: “Vai ad aspettarmi sul letto grande”, prima di andare a fare una doccia. La donna ha consegnato le registrazione alla giustizia, nel quadro delle indagini condotte a Bari in merito alle attività di Tarantini.

E nell’”harem” del miliardario settantaduenne che lei ha descritto, hanno parlato anche altre giovani donne. Barbara Montereale, 23, ha partecipato alle due serate in questione. E il sito di Reppubblica pubblica delle foto in cui lei afferma di trovarsi in casa Berlusconi, la ritraggono “in casa Berlusconi” con un’altra giovane donna.

Alcune settimane più tardi, avrebbe anche ricevuto “in regalo”, 10 000 euro dalle mani di Berlusconi dopo aver partecipato ad un’altra festa a Villa Certosa, la sua residenza sarda resa celebre dalle piccanti foto pubblicate di recente sulla stampa.

La ragazza descrive un sistema ben collaudato tra Berlusconi e Tarantini: “Giampaolo sembrava lavorasse per lui, era incaricato di trovare delle ragazze per rendere le feste più piacevoli per Silvio. Ci pagava, di tasca propria, per fare piacere a lui. Più le ragazze erano carine, più ce n’erano, più la festa era un successo “.

Una rete molto più estesa?

Una terza giovane donna, Lucia Rossini, ha a sua volta fatto riferimento a dettagli osceni ed alla rete Tarantini. Anche lei è originaria di Bari. Ma già il Corriere della Sera chiama in causa altre belle donne, forse una trentina, “reclutate” a Milano, Padova e Bologna. E in totale, sono cinque le serate che interessano la giustizia italiana.

La destra comincia a preoccuparsi per le ripercussioni politiche di questo affare di costume: sono stati raggiunti i limiti di tolleranza degli italiani? Berlusconi sostiene che “questo non lo fermerà”. La sua difesa è pronta. Poco delicata ma pronta: secondo il suo avvocato Niccolo Ghedini, lui era solo l’”utilizzatore finale” dei servizi di Patrizia D’Addario… e non ha certo bisogno di pagare, perché “può avere un sacco di donne gratuitamente!”

Quanto a Tarantini, dovrebbe concentrarsi sulle droghe consumate durante queste feste dagli ospiti, ha detto, ed i legami tra le donne che alimentano lo scandalo: Patrizia D’Addario è un amica di Manila Gorio, un transessuale che conduce un reality show su un canale locale nel sud Italia, al quale ha partecipato una certa Barbara Montereale. Il tutto, sottolinea la Reppubblica, per cercare di “allontanare” lo scandalo da Berlusconi. Non è certo che il suo odore svanisca così facilmente.

(Articolo originale di Marie Simon)

sabato 27 giugno 2009

Italia dall'Estero - L’Aquila perde completamente la fiducia in Berlusconi

Pubblico un articolo di Het Parool del 17 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

L’Aquila perde completamente la fiducia in Berlusconi

ROMA - Nel pomeriggio di oggi il premier Silvio Berlusconi ha di nuovo fatto visita a L’Aquila, la città della zona montana italiana colpita lo scorso aprile da un terremoto. I cittadini arrabbiati nel frattempo sono andati a Roma per protestare contro l’inadeguatezza della ricostruzione. Berlusconi non verrà accolto a braccia aperte come durante le sue visite nei giorni immediatamente successivi al terremoto del 6 aprile, che ha provocato quasi 300 vittime e ha lasciato più di 60.000 senza tetto.

Questa volta il premier verrà accolto dai comitati delle vittime de L’Aquila e dintorni, gente che si trova tutt’ora senza casa. Guidate dai loro sindaci, circa millecinquecento persone sono partite ieri per Roma per protestare contro la pochezza del piano di ricostruzione del governo Berlusconi che veniva discusso (alla camera, ndt) ed hanno piantato le tende davanti alle porte del Parlamento.

“Non ho la minima fiducia in questo piano” dice Eustachio Gentile, sindaco di Scauri, uno dei paesi colpiti. “Ho la sensazione che questi signori semplicemente accetteranno questo piano di ricostruzione e che noi ci ritroveremo tra anni ancora sotto le tende”. Questa sfiducia traspariva dai volti dei molti dimostranti e dagli striscioni che avevano portato. “Fateci uscire dalle tende. Requisite le case sfitte. Lasciate a noi la ricostruzione. Berlusconi non farti più vedere a L’Aquila”. Questo desiderio non si realizzerà. Lo scontento nei confronti di Berlusconi è legato soprattutto al suo spettacolare gesto di tenere il summit del G8 il prossimo mese a L’Aquila. Un gesto che, secondo i residenti, ignora i bisogni quotidiani delle vittime. Alfonso Salvatore: “Spendono tutto per il G8. I nostri piccoli grandi problemi quotidiani non interessano a nessuno”. Lo studente ventenne Paolo Pignatelli ha portato con se la piccola tenda che da due mesi è il suo unico riparo. “Mi hanno promesso cento euro al mese. Non ho ancora visto un soldo”.

(Articolo originale di ANP)

Italia dall'Estero - Patrizia D’Addario: Silvio Berlusconi non può negare i nostri incontri

Pubblico un articolo del Times del 25 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Patrizia D’Addario: Silvio Berlusconi non può negare i nostri incontri

Patrizia D’Addario sostiene di aver trascorso la notte con Silvio Berlusconi

La escort, al centro dello scandalo che coinvolge Silvio Berlusconi, ha risposto alle dichiarazioni del Primo Ministro italiano che l’accusa di far parte di una “missione” organizzata per screditarlo.

Patrizia D’Addario, 42 anni, sostiene di aver trascorso la notte con il miliardario 72enne nella sua residenza romana, la notte in cui Barack Obama è stato eletto presidente degli Stati Uniti.

Ieri aveva respinto le accuse mosse da Berlusconi: “qualcuno l’ha mandata con uno scopo ben preciso”, ribadendo di aver trascorso la notte a Palazzo Grazioli in cambio di un aiuto su un progetto immobiliare personale.

“Sapevo che sarei stata accusata della peggiore immoralità, ma non possono attaccarmi perché ho sempre detto la verità, quindi Berlusconi non può smentire i fatti di cui ho parlato” ha dichiarato la donna al quotidiano “Corriere della Sera”.

Il pubblico ministero di Bari sta ascoltando le registrazioni audio, pare incise di nascosto dalla D’Addario nella camera da letto di Berlusconi. Queste, insiste la donna, proveranno gli incontri dichiarati. Inoltre sono state interrogate altre tre ragazze che erano stato invitate alla cena nell’appartamento privato di Berlusconi a Roma il 4 novembre, la sera delle elezioni presidenziali americane.
Il mattino seguente, mentre l’America celebrava l’elezione del suo primo presidente nero, una delle donne, la 23enne Barbara Montereale, afferma che la D’Addario era tornata finalmente nella stanza d’albergo che avrebbero dovuto condividere, confidandole di aver fatto sesso con il leader italiano.

Questa settimana, riferendosi allo scandalo per la prima volta, Berlusconi ha affermato, in un’intervista alla rivista di gossip “Chi”, di essere stato vittima di un piano e che non pagherebbe mai per fare sesso.

La D’Addario, che ha una figlia, ieri ha ribadito che non solo erano tutti a conoscenza del suo lavoro di accompagnatrice, ma che Berlusconi le aveva anche promesso, in cambio dei suoi servigi, un aiuto per favorire l’approvazione di un progetto immobiliare rimasto incompiuto.
“Tutti sapevano cosa facevo per mantenere la mia famiglia, visto che, dopo la morte di mio padre, ho dovuto prendermi cura di mia madre e di mia figlia” ha dichiarato la donna.

Lo scandalo è venuto a galla per caso, durante i tre mesi di inchiesta del pm su presunte tangenti per la fornitura di attrezzature ospedaliere da parte dell’imprenditore barese Giampaolo Tarantini e suo fratello Claudio.
Nelle intercettazioni telefoniche si sente Tarantini riferirsi ad onorari pagati alle donne che frequentano le feste di Berlusconi nella residenza romana e in Sardegna.

La D’Addario afferma che “Il magistrato mi chiamò perché voleva sapere quale relazione avessi con Giampaolo e se fosse stato lui a portarmi a Palazzo Grazioli. Fu a quel punto che decisi di ammettere ciò che era palese”.
La donna nega di provare rancore per il Primo Ministro. Tuttavia, racconta: “Sono stata ingannata. La seconda volta che lo incontrai, quando trascorsi la notte con lui, non ricevetti denaro. Credevo alla sua promessa di aiutarmi a costruire il residence sul terreno della mia famiglia”.

Invece, resta un cantiere abbandonato su un appezzamento ricoperto d’erbacce alla periferia di Bari.
A quanto si dice, fu iniziato dal padre della D’Addario negli anni settanta, ma non è stato mai completato a causa di ostacoli alla pianificazione, rimane dimenticato e ricoperto dai graffiti. Berlusconi nega di aver promesso di agevolare permessi per l’edificazione.

Ieri girava voce che la procura di Bari fosse in “corsa contro il tempo”, giacché la coalizione di centro-destra di Berlusconi sta tentando di far approvare, in fretta, al parlamento, una legge che impedirebbe l’uso delle intercettazioni telefoniche e di altre registrazioni.

Una proposta di legge per vietare le intercettazioni telefoniche, in casi diversi da quelli che prevedono reati condannabili ad un minimo di 10 anni di detenzione, fu presentata in parlamento lo scorso anno.

(Articolo originale di Lucy Bannerman e Richard Owen)

Italia dall'Estero - 1000 euro per una notte con Berlusconi

Pubblico un articolo di NRC Handelsblad del 18 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

1000 euro per una notte con Berlusconi

Roma - Le festicciole private e le donne alle quali le invita continuano a perseguitare Silvio Berlusconi. Patrizia D’Addario sostiene di aver trascorso una notte con il premier in cambio di soldi.

In un’intervista con il più autorevole quotidiano del paese, il Corriere della Sera, D’Addario ha ieri affermato di aver ricevuto 1.000 euro per due visite a Silvio Berlusconi nella sua residenza romana.

La prima volta era con altre venti ragazze. Berlusconi ha mostrato loro un filmato del suo incontro con l’ex presidente americano George W. Bush e foto delle sue ville, ha cantato per loro e ha raccontato barzellette. La donna afferma di essere in possesso di registrazioni degli incontri e che altre ragazze sono testimoni.

D’Addario afferma di aver parlato con il premier del rilascio di una concessione edilizia. Subito dopo l’incontro ha ottenuto un posto nella lista dei candidati di un partito legato al Popolo delle Libertà di Berlusconi.
Il quotidiano La Stampa oggi scrive che altre tre ragazze hanno dichiarato ai magistrati di aver partecipato a pagamento alle feste di Berlusconi. Il premier italiano rigetta le accuse: “Ancora una volta i giornali si riempiono di spazzatura e falsità. Non me ne farò condizionare e continuerò a lavorare per il bene del Paese”.

Il suo avvocato e parlamentare Niccolò Ghedini ha fatto più male che bene alla causa di Berlusconi. Sul sito web Affaritaliani.it ha detto: “Anche se fosse vero quello che dice questa ragazza, il premier sarebbe solo l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile”.

La procura di Bari sta indagando sulla vicenda, che è venuta alla luce durante un’inchiesta di corruzione nel servizio sanitario. Delle intercettazioni telefoniche avrebbero dimostrato che un imprenditore reclutava donne per le feste del premier. Il parlamento italiano, su pressione di Berlusconi, sta per proibire le intercettazioni telefoniche nei casi di corruzione.

(Articolo originale)

Italia dall'Estero - La RAI devota a Berlusconi

Pubblico un articolo di Le soir del 24 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La RAI devota a Berlusconi

Italia: Silenzio sugli “affari”

“In questa storia di cene e feste nelle abitazioni private di Silvio Berlusconi, piena di allusioni, di testimonanze più o meno credibili e di rancori personali, non ci sono notizie certe. Né, tanto meno, un’ipotesi di reato che riguardi il Primo ministro e i suoi collaboratori”. Il direttore del telegiornale del primo canale del servizio pubblico italiano, la RAI, si é così giustificato, lunedì sera, durante il TG delle 20h. Obiettivo: spiegare perché Raiuno aveva completamente ignorato, per più giorni, le nuove rivelazioni sugli scandali che riguardano Silvio Berlusconi e uno dei suoi amici, un imprenditore di Bari. Con, al centro delle rivelazioni, l’organizzazione di una vera e propria rete di prostituzione.

“Semplice gossip”

Questo silenzio totale voluto da Augusto Minzolini, nominato alla direzione del TG più visto del paese lo scorso 20 maggio, appare tanto più assurdo che tutta la stampa italiana e ancor più i media stranieri non parlano d’altro che di Patrizia D’Addario e “dell’inchiesta di Bari”. Iniziata da una storia di tangenti nel settore sanitario, era esplosa grazie ad intercettazioni telefoniche (che un nuovo progetto di legge molto discusso vorrebbe impedire!) sulle testimonianze della donna, con registrazioni e foto alla mano.

Quest’eccesso di zelo del nuovo direttore, che ha completamente ignorato quello che lui chiama “semplice gossip e niente di più”, era diventato ingombrante a tal punto che il direttore della RAI, Paolo Garimberti, l’aveva convocato lunedì mattina per ricordargli che un servizio pubblico ha il dovere di informare. Soprattutto in Italia, dove si sa che una buona parte della popolazione non legge alcun quotidiano e si accontenta delle informazioni date dalle televisioni! Per questo motivo qualche ora dopo Minzolini ha dichiarato ai telespettatori attoniti che non parlando loro di tutti questi pettegolezzi li aveva in realtà protetti ed informati. Dai pettegolezzi, ha aggiunto, che “il circo mediatico trasforma in informazioni a scopi politici o per interesse economico. È la linea di condotta che vi avevo promesso e che continuerò a mantenere”.
Il presidente della RAI, Paolo Garimberti - giornalista stimato che proviene dal gruppo di Repubblica, tanto odiato da Silvio Berlusconi- e anche lui appena nominato, sottometterà il caso Minzolini al consiglio d’amministrazione della RAI che si riunirà questo mercoledì e che rischia di essere particolarmente animato.

(Articolo originale di Vanja Luksic)

Italia dall'Estero - Un cavallo

Pubblico un articolo di El País del 14 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Un cavallo

Machiavelli diede al principe questo consiglio: se non sei amato, sii almeno temuto. Trattandosi di Berlusconi avrebbe potuto aggiungere: se non ti amano e non ti temono, fai almeno in modo che ti invidino, perché anche l’invidia della plebe è una fonte di potere.

Ma Berlusconi non ricorda in niente un principe rinascimentale. In realtà non è neanche un politico, bensì un esibizionista all’apice di una ricchezza assoluta ed oltretutto è italiano, cosa che gli permette tutti i capricci, incluso quello della politica, senza che questa gli imponga l’obbligo di negarsi un solo piacere. Come succedeva a qualunque imperatore romano, a questo Eliogabalo basta allungare la mano perché un servitore vi ponga la frutta più desiderata. Lo si può immaginare appoggiato su un triclinio con un grappolo d’uva che gli pende dall’orecchio, mentre offre uno ad uno gli acini con la bocca alla sua valletta preferita. Quando il denaro raggiunge un determinato livello, la fortuna si converte in comando.

Berlusconi ha avuto l’abilità di trasferire questo principio monetario alla politica senza rinunciare al privilegio di cui godono tutti i miliardari. Agli antichi romani sembrava logico che l’imperatore partecipasse ai baccanali circondato dai patrizi. Dalla caduta dell’impero gli italiani portano nel DNA l’impudicizia del lusso unita al fervore di vivere, e saranno sicuramente pochi quelli che non sognano di partecipare alle feste che Berlusconi offre ai suoi amici nella sua villa in Sardegna con baccanti nude su sedie a sdraio.

Alcuni lo ammirano, altri lo invidiano e anche se lo immaginano mentre dorme con la retina nei capelli e il flaconcino di viagra sul comodino, lo votano perché, in fondo, questo miliardario disinibito non fa altro che glorificare impudicamente la frustrazione di molta gente. Berlusconi si libera di qualsiasi legge che lo infastidisce come colui che che scaccia una mosca noiosa dal naso. Seneca non considerava riprovevole il fatto che Nerone cantasse e suonasse l’arpa mentre Roma bruciava, ma che stonasse. Il problema consiste nel credere che Berlusconi sia un cavaliere. Si tratta solo di quel cavallo che Caligola nominò console e che ora corre senza briglie per le gallerie e le scalinate d’Italia.

(Articolo originale di Manuel Vicenti)

venerdì 26 giugno 2009

Italia dall'Estero - La minaccia del debito in Italia

Pubblico un articolo dell'Economist del 19 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La minaccia del debito in Italia

Il governo italiano, finora, ha rassicurato le agenzie di valutazione del credito.

Si prevede che l’attuale crisi economica abbia un grave impatto sui già fragili conti pubblici italiani e ciò costituirà una delle sfide principali per la politica di governo nel medio-lungo termine. Finora, le agenzie internazionali di valutazione del credito e i mercati finanziari sembrano gradire il fatto che il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, stia facendo abbastanza per evitare una spirale deficit-debiti. Tuttavia, i venti contrari si stanno rinforzando, con l’avvertimento del governatore della Banca d’Italia che l’economia potrebbe essere gravata da alti livelli di imposizione fiscale per molti anni a venire per ripagare l’aumento del debito pubblico.

Mentre altri paesi della zona euro, come l’Irlanda e la Grecia, negli ultimi mesi hanno subito un declassamento della loro valutazione del credito massimo o delle prospettive future, i giudizi sull’Italia sono rimasti immutati. Inoltre, il divario tra il tasso di interesse sui bond decennali italiani e le obbligazioni equivalenti tedesche resta sostanzialmente inferiore a quello per l’Irlanda o la Grecia. All’inizio di giugno il premio per il rischio sul debito pubblico italiano a lungo termine si aggirava intorno ai 100 punti base, simile a quello del Portogallo e appena sopra la Spagna, ma quasi la metà di quelli di Irlanda e Grecia, che erano di quasi 200 punti base.
Una delle sfide principali dell’onorevole Tremonti è garantire che il divario non si ampli bruscamente di nuovo (aveva raggiunto circa 170 punti base alla fine di gennaio, a paragone degli appena 25-30 punti base nel mese di gennaio 2008).

Colpo di avvertimento

Tuttavia, in un recente discorso Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, ha ammonito che, anche senza ulteriori misure volte a sostenere l’economia, il rapporto deficit/PIL aumenterà entro la fine della crisi da circa il 106% della fine del 2008 agli alti livelli dei primi anni ‘90 (il debito pubblico aveva raggiunto un picco del 120% circa del PIL nel 1994-96). Egli ha inoltre previsto che, come percentuale del PIL, la spesa corrente primaria (esclusi i pagamenti di interessi e spese in conto capitale), che nel 2008 ha raggiunto il suo livello più alto dalla fine della seconda guerra mondiale, vedrà un ulteriore aumento di tre punti percentuali nel 2009.

Di conseguenza, ha aggiunto che c’è il rischio per l’economia italiana di essere gravata da livelli molto elevati di tassazione per molti anni a venire, cosa che potrebbe frenare la crescita economica futura e rendere difficile ripagare il debito pubblico. Ha chiesto riforme urgenti per ridurre la spesa pubblica in modo da essere in grado di ridurre la pressione fiscale, migliorare il potenziale di crescita e ripagare il debito pubblico.

Tuttavia, tali riforme potrebbero non essere politicamente convenienti al momento attuale. Il Ministro Tremonti sembra riluttante a impegnarsi in importanti cambiamenti politici durante la crisi. I consistenti tagli fiscali promessi in campagna elettorale del 2008 sono stati messi in attesa e le misure di stimolo economico sembrano essere state limitate e destinate a essere in gran parte basate su auto-finanziamenti o finanziate da una ridistribuzione dei fondi già esistenti (anche se sono già state parzialmente introdotte, il che rende difficile per valutare appieno l’impatto per l’economia e le finanze pubbliche). Nel suo intervento Draghi ha suggerito che l’età media di pensionamento, che è una delle più basse dell’Unione Europea, dovrebbe essere innalzata gradualmente. Il Ministro Tremonti ha recentemente descritto il sistema pensionistico italiano come ottimo e ha affermato che ulteriori modifiche non sarebbero state considerate fino alla fine della crisi.

Gli ostacoli abbondano

L’Economist Intelligence Unit si attende che il disavanzo di bilancio si ampli dal 2,8% del PIL nel 2008 al 5-5,5% nel 2009-10, riflettendo principalmente l’impatto di una recessione profonda e prolungata sul gettito fiscale. Come i suoi predecessori, il governo dovrà faticare nel suo obiettivo a medio termine di controllare la spesa non relativa agli interessi, dati gli ostacoli politici e amministrativi ai tagli di spesa. Il rapporto deficit/PIL si prevede in aumento di circa il 120% entro la fine del 2010.
Ci potrebbe essere un deterioramento maggiore se l’onorevole Tremonti dovesse decidere di tagliare le tasse. Sebbene si tratti di un’ipotesi che riteniamo poco probabile, tuttavia non si può escludere data la promessa elettorale della coalizione di ridurre il carico fiscale e la debolezza dell’economia.

Vi è anche qualche preoccupazione per la grande emissione programmata di debito pubblico italiano nel 2009. Con scarsa liquidità a livello mondiale e altri governi che si affidano ai mercati finanziari per sovvenzionare il salvataggio delle banche e i pacchetti di stimolo, gli oneri finanziari potrebbero essere molto superiori a quanto attualmente previsto.

(Articolo originale)

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi e la stampa: problemi di linguaggio

Pubblico un articolo dell'Economist del 18 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Silvio Berlusconi e la stampa: problemi di linguaggio

Il Presidente del Consiglio italiano conduce una campagna contro i mezzi di informazione stranieri.

A nessun politico piace una stampa critica e Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio italiano, non fa eccezione. Nelle ultime settimane è stato sottoposto ad un minuzioso esame da parte dei giornalisti stranieri, e quello che hanno scritto non costituisce una lettura piacevole. Tuttavia gli attacchi nei suoi confronti sono dovuti in parte a lui stesso. Ci sono domande in sospeso riguardo ai suoi rapporti con giovani donne e con David Mills, avvocato inglese da lui pagato e recentemente condannato per aver giurato il falso per proteggerlo (Mills ha fatto ricorso in appello). Berlusconi ha provato a bloccare la pubblicazione di alcune foto che ritraggono alcuni ospiti nella sua villa in Sardegna. Ha affermato che sarebbe stata un’invasione della sua privacy, ma i media stranieri l’hanno considerato come parte di uno schema che tradisce un’avversione per la stampa libera.

Berlusconi crede che la miglior difesa sia l’attacco. Il mese scorso il ministro degli esteri ha definito un articolo del Financial Times, quotidiano economico inglese (che possiede in parte l’Economist), un esempio di giornalismo mediocre e disonesto. All’inizio di questo mese lo stesso Berlusconi ha accusato la stampa estera di essere al servizio dell’opposizione di centro-sinistra. Ha attaccato i giornali di proprietà di Rupert Murdoch, specialmente il Times, per la loro recente copertura mediatica molto polemica. Il Giornale, di proprietà del fratello di Berlusconi, ha definito il lavoro della stampa straniera basato su veleni e bugie, riferendosi soprattutto agli articoli pubblicati in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna.

Alcuni ambasciatori italiani stanno facendo pressione sui media ostili a Berlusconi. L’ambasciatore italiano a Madrid ha scritto al quotidiano El Pais per lamentarsi della “sistematica campagna che danneggia l’immagine dell’Italia”. Un giornalista straniero a Roma è stato recentemente convocato al ministero degli esteri. Lo staff di Berlusconi ha provato a convincere un ambasciatore straniero a richiamare all’ordine i giornalisti del proprio paese. Tuttavia Berlusconi e i suoi sostenitori si rifiutano di confrontarsi direttamente con chi li critica. I corrispondenti dall’estero lamentano che spesso è impossibile ottenere interviste con qualsiasi ministro del governo.

Alcuni giornalisti sono convinti che i loro telefoni vengano intercettati. E la minaccia di azioni legali è sempre presente. L’avvocato di Berlusconi sta portando avanti un’azione legale contro El Pais perché ha pubblicato le foto scattate in Sardegna. Prima dell’arrivo di Berlusconi i Presidenti del Consiglio italiani tendevano a non querelare i quotidiani. Berlusconi querela a volontà (compreso l’Economist). Ha tutto il potere che può derivare da un grande patrimonio personale, ampie patecipazioni nei media e nell’editoria, controllo sulla televisione commerciale così come influenza sull’emittente pubblica. Il 13 giugno ha fatto appello agli imprenditori italiani (poi ritirato) affinché non comprassero spazi pubblicitari sulle testate interne critiche.

Il Presidente del Consiglio ha anche l’abitudine di non rispondere alle domande. Nel 2002 si è rifiutato di aiutare i procuratori in un caso contro la mafia. Più di 50 domande che gli erano state poste dall’Economist ad aprile del 2001 rimangono senza risposta. Recentemente Berlusconi non ha risposto a 10 domande fatte da La Repubblica circa la sua relazione con una ragazza, Noemi Letizia.

Mentre si prepara a presiedere il G8 a L’Aquila, potrebbe voler forse vorrà considerare le conseguenze che i suoi attacchi alla stampa straniera hanno sia per la sua immagine che per quella del suo paese.

(Articolo originale)

Italia dall'Estero - Le rivelazioni di Barbara Montereale potranno incrinare il potere di Berlusconi?

Pubblico un articolo del Guardian del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Le rivelazioni di Barbara Montereale potranno incrinare il potere di Berlusconi?

Mentre gli alleati politici del Presidente del Consiglio italiano iniziano ad allontanarsi da lui, le rivelazioni di un’altra attricetta lo hanno sprofondato ancora di più nella crisi.

Ha 23 anni, è bella e ambiziosa. E se la sua storia risulterà vera, Barbara Montereale potrebbe essere la giovane attricetta che provocherà la caduta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La Montereale è l’ultima di una serie di giovani donne che si sono fatte avanti per testimoniare sui divertimenti privati di Berlusconi nella sua residenza di Roma e nella sua villa estiva in Sardegna.

Per circa un mese, da quando la moglie del Presidente del Consiglio, Veronica Lario, lo ha accusato pubblicamente di “frequentare minorenni”, i media italiani hanno si sono crogiolati in storie di squadre di showgirls, modelle e attrici scelte per volare alle feste estive e alle serate osé a Villa Grazioli a Roma.

Le storie, complete di foto di paparazzi di donne in topless e dell’ex Primo Ministro ceco nudo, hanno fatto pensare a un mondo popolato da persone ai confini della morale. Ma l’intervista di ieri con la Montereale su La Repubblica, sulla scia della molto discussa amicizia del Presidente con la modella diciottenne Noemi Letizia, può convincere l’italiano medio che la linea è stata oltrepassata.

Secondo la Montereale, lo scorso novembre sarebbe andata con Patrizia D’Addario, un’ex modella ed escort, a cenare a Roma ospite di Berlusconi, e in seguito nel ritiro di Berlusconi in Sardegna, Villa Certosa, a gennaio. Per il viaggio in Sardegna, è stata pagata 1.000 euro dal venditore di forniture ospedaliere Giampaolo Tarantini, ora sotto indagine a Bari per induzione alla prostituzione.

La Montereale dichiara che Berlusconi a Roma le ha dato “anelli e collane che lui ha detto di avere disegnato” e un CD di canzoni d’amore napoletane. Dopo il soggiorno in Sardegna, se ne è andata con una borsa contente “una somma di denaro molto generosa”. Ha negato di avere fatto sesso con Berlusconi, ma è stata felice di fornire una prova fotografica di come si fosse svolta la notte di novembre a Roma con la D’Addario.

“Tutti a cena sapevano che lei era una escort” ha dichiarato la Montereale a La Repubblica. Alla fine della cena, ha detto “l’accordo era che Giampaolo [Tarantini] e io avremmo lasciato Patrizia da sola con il Presidente del Consiglio, e così abbiamo fatto”. La D’Addario, secondo la Montereale, è ritornata all’hotel prenotato per le ragazze alle 8 del mattino del giorno dopo.

“Mi ha detto di avere avuto un rapporto sessuale con il Presidente del Consiglio” ha detto la Montereale. “Ha aggiunto di non essere stata pagata. Ha detto che non le interessava il denaro perché voleva che lui la aiutasse a proposito di un albergo che voleva costruire.” Sempre secondo la Montereale, l’aiuto presidenziale non si è mai concretizzato, portando un’amareggiata D’Addario a raccontare la sua storia la scorsa settimana e a rivelare che aveva consegnato delle registrazioni audio e video alla polizia.

Alla richiesta di commentare la vicenda, un portavoce di Berlusconi, Marco Ventura, ha affermato ieri: “Non abbiamo commenti; non abbiamo niente da dire.” Ma gli effetti della visita della Montereale e della D’Addario a Villa Grazioli hanno contribuito alla crisi che ora rischia di sopraffare la presidenza Berlusconi. Ad Aprile, in pochi avrebbero immaginato che la straordinaria partecipazione di Berlusconi alla festa del diciottesimo compleanno della Letizia avrebbe portato ad una tale devastante serie di rivelazioni.

La settimana scorsa anche la Chiesa cattolica romana, di cui Berlusconi è sempre stato un utile alleato, ha sentito il bisogno di prendere le distanze dal Presidente del Consiglio. Avvenire, giornale ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana, afferma che i suoi sostenitori ora vogliono che dica la verità sulle sue scappatelle.

“Sta diventato sempre più dannoso, in particolare da quando la Chiesa si è intromessa” ha affermato James Walston, professore di relazioni internazioni all’Università americana di Roma. “Non è necessariamente lo scandalo in sé, di cui a molte persone non importa, ma il fatto che lui sembra non avere più il controllo. In ogni caso, il governo non cadrà nel prossimo futuro, ma lui è certamente più debole.”

Giovedì scorso, Berlusconi si è sentito costretto a respingere le voci che si possa formare un governo di transizione, con a capo il governatore della Banca d’Italia, se lui desse le dimissioni. La sera successiva, quando è stato fischiato e interrotto durante un incontro politico a Milano, l’infuriato Presidente del Consiglio ha risposto duramente ai critici, gridando: “Mi disgustate e ripugnate. Ma voi comunisti senza dignità non mi trascinerete mai giù.”

Intanto Antonio Di Pietro, l’ex magistrato diventato un rispettato politico dell’opposizione, ha paragonato Berlusconi all’imperatore romano Nerone. Perfino a destra, tra gli alleati politici di Berlusconi, c’è crescente preoccupazione e l’inizio di una rivolta. Gianfranco Fini, Presidente della Camera e alleato chiave di Berlusconi, ha avvertito che il numero di attricette con storie da raccontare minaccia di allontanare gli elettori dalla politica. L’influente giornalista e leale sostenitore Giuliano Ferrara ha detto che il Presidente del Consiglio “deve scegliere meglio i suoi amici”.

Alcuni degli argomenti usati in difesa di Berlusconi sconfinano nel surreale. Vittorio Feltri, editore del giornale di destra Libero, ha dichiarato che, da quando Berlusconi fu operato per cancro alla prostata nel 1996, non può più fare sesso. “Dire che è una maniaco del sesso è semplicemente ridicolo” ha scritto.

Nicolò Ghedini, consigliere legale di Berlusconi, ha difeso il suo cliente contro la vicenda D’Addario descrivendolo come solo “utilizzatore finale” delle donne, quindi non a rischio nell’indagine della Procura di Bari. E in aggiunta, ha dichiarato che “Berlusconi può averne [di donne] in gran numero, gratis”

Lo stesso Presidente del Consiglio, sebbene chiaramente nervoso, sta ancora cercando di uscire dalla tempesta scherzando, con lo stile sfrontato che ha funzionato bene in passato con molti elettori. Venerdì, ha visto una giornalista donna il cui maglione era leggermente scivolato su una spalla. “Sta cercando di farsi invitare ad una delle mie cene?” ha chiesto. “Di solito ne davo una al mese, ora dovrò organizzarne tre o quattro a settimana.”

Ma dopo l’uscita allo scoperto dell’ennesima attricetta, quanti italiani staranno ancora ridendo?

Le donne di Berlusconi

Veronica Lario - Prossima a divenire l’ex-moglie di Silvio. Ha parlato poco dopo averlo accusato di “frequentare minorenni”, ma può causare problemi se non troverà soddisfacente l’accordo di divorzio.

Noemi Letizia - Aspirante modella alla cui festa per il diciottesimo compleanno ha partecipato Berlusconi. Danno limitato dopo che i Letizia hanno detto che lui è un vecchio amico di famiglia.

Patrizia D’Addario - Modella, cantante e probabile escort che ha raccontato le serate a Roma con Berlusconi. Pare abbia filmato le visite.

Sabina Began - Attrice nota come “ape regina”, per avere organizzato feste per Berlusconi. Devota al Presidente del Consiglio, ora si è ritirata.

Barbara Montereale - Amica della D’Addario che ha da poco ha rivelato che venivano date borse piene di denaro alle ragazze a Villa Certosa.

(Articolo originale di Tom Kington)

Italia dall'Estero - L’Italia si è finalmente stancata del sessismo di Berlusconi?

Pubblico un articolo del Times del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

L’Italia si è finalmente stancata del sessismo di Berlusconi?

Dopo anni e anni in cui Silvio Berlusconi ha fatto battute sessiste e mescolato politica, televisione e affari circondandosi di donne dello spettacolo, forse adesso il vento è cambiato.

L’Italia è un paese in cui il femminismo e la correttezza politica hanno fatto rare incursioni. Due anni fa Veronica Lario, da cui Berlusconi si è separato, richiese pubbliche scuse dopo che lui disse a Mara Carfagna, una ex modella in topless, che l’avrebbe “sposata subito” se non fosse già sposato. Lui chiese scusa - poi lo scorso anno ha nominato la Carfagna Ministro per le Pari Opportunità.

Berlusconi è stato eletto per tre volte e gli italiani sono perfettamente consapevoli dei suoi modi di fare. Una volta ha detto a degli imprenditori americani di investire in Italia perché “abbiamo le più belle segretarie, delle ragazze stupende”. Scherza sulle accuse fattegli dalla moglie di “frequentare minorenni”, firmando autografi a ragazze e aggiungendo spiritosamente: “Spero che tu abbia più di 18 anni.”

Se è cominciata una rivolta femminile, Berlusconi deve probabilmente ringraziare il suo legale, Niccolò Ghedini. Ghedini ha lasciato di stucco molti italiani - uomini e donne - sottolineando che anche se il Presidente del Consiglio ha passato con una “escort” la notte delle elezioni americane lo scorso novembre nel suo palazzo romano, come si afferma, non si tratta di un crimine perché egli è stato “solo l’utilizzatore finale”.

Ghedini ha aggiunto: “Pensare che Berlusconi abbia bisogno di pagare delle donne 2000 € per farle dormire con lui sembra troppo. Potrebbe avere un numero enorme di donne gratis. Berlusconi ha grande rispetto per le donne e non si sognerebbe di pagarne una per fare sesso con lui.” Rispetto? Non per quelle che hanno avviato un tardivo e coraggioso tentativo di sconfiggere la cultura italiana del macho.

(Articolo originale di Richard Owen)

Italia dall'Estero - Italia: lo stile Berlusconi

Pubblico un articolo del Guardian del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Italia: lo stile Berlusconi

Editoriale.

Se fosse indetto un concorso per scegliere il politico più sessista d’Europa, senza dubbio vincerebbe Silvio Berlusconi. Fu proprio lui a definire la squadra di governo spagnola, composta in egual numero da uomini e donne, “troppo rosa”. E fu sempre Berlusconi ad affermare che non ci sono abbastanza soldati nell’esercito per prevenire gli stupri, dal momento che le donne italiane sono troppo belle; suggerì che le aziende straniere si stabilissero in Italia, dove avrebbero trovato le segretarie più attraenti del mondo.

E, se qualcuno dovesse obbiettare che queste sono solo parole – innocue battute, per dirla con il presidente stesso – anche il suo atteggiamento nei confronti delle donne è stato ampiamente criticato, non per ultimo da sua moglie.

Così sarebbe opportuno che un crescente scandalo che coinvolge una serie di donne giovani e belle causasse un certo imbarazzo, e forse qualcosa di più ad un leader che, fino a questo momento, ha continuato a sperare che l’attenzione rimanesse focalizzata sui suoi doveri di uomo di stato, come anfitrione del G8 del mese prossimo.

Quando sua moglie annunciò di volere il divorzio, annoverando tra le motivazioni anche la relazione tra il Presidente e la modella diciottenne Noemi Letizia, Berlusconi prese la solita via di fuga – alternando battutine sprezzanti a veri e propri attacchi alla stampa, e rifiutando nel frattempo di rispondere a qualsiasi domanda – e per un momento sembrò che potesse cavarsela così.

Ora gli sono state mosse nuove accuse riguardo la presenza continua di altre ragazze a feste esclusive organizzate nella villa di Berlusconi. Ha l’aria d’essere più un’infatuazione che una scappatella.

Il suo atteggiamento verso le donne è solo una tra le miriadi di motivazioni per cui gli italiani non avrebbero dovuto eleggere per ben tre volte Berlusconi. Il rifiuto di riconoscere un conflitto tra i suoi interessi di imprenditore e di magnate dei media con la sua posizione politica, i ripetuti attacchi al parlamento e alla magistratura, l’uso della maggioranza di governo per ottenere immunità giudiziaria, il fallimento nel combattere la malavita organizzata, la sua pessima politica economica e le riforme illiberali che sta progettando sono tutte ragioni che competono per il primo posto.

Ma il successo di Berlusconi, tristemente, è conseguenza piuttosto che causa, del crollo del sistema politico italiano, un crollo che ha fatalmente indebolito sia la sinistra sia il centro, lasciando libero il campo a opportunisti e xenofobi. E’ una tragedia che l’inchiesta giudiziaria mani pulite, che negli anni ‘90 sembrava promettere un grande rinnovamento della classe politica italiana, abbia invece condotto il Paese a questo punto.

La promessa fatta da Berlusconi per le elezioni di quest’anno – di riportare l’Italia alla stabilità –, non significa altro che l’Italia e il resto dell’Europa dovranno sopportarlo ancora per un po’.

(Articolo originale)

mercoledì 24 giugno 2009

Italia dall'Estero - Controllo in Spagna, miseria in Italia

Pubblico un articolo del Kathimerini del 21 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Controllo in Spagna, miseria in Italia

Due modelli diametralmente opposti per affrontare l’immigrazione clandestina in Europa

Mentre l’Italia di Silvio Berlusconi scivola verso misure sempre più estreme per la lotta all’immigrazione clandestina, o almeno per dare l’impressione di affrontarla, la Spagna di José Luis Rodríguez Zapatero adotta un modello diverso e più liberale con lo stesso obiettivo. In un teso incontro con il suo omologo italiano, il ministro spagnolo del Lavoro e dell’Immigrazione Celestino Corbacho lo scorso anno sintetizzò la loro differenza di approccio affermando: «Voi criminalizzate, noi sorvegliamo».

Nell’ultimo decennio la Spagna ha registrato una rapida crescita del numero di immigrati, che hanno trovato occupazione nel fiorente settore edilizio e adesso che la crisi sta colpendo duramente il paese, gli stranieri sono i primi a perdere il posto di lavoro. La disoccupazione, di per sé, ha portato molti immigrati a tornare a casa. Degli 800.000 rumeni che vivono in Spagna si stima che 80.000 siano rimasti senza lavoro e di questi la metà sarebbe già tornata in Romania.

Inoltre, per agevolare il rientro dei disoccupati latinoamericani nei loro paesi, la Spagna dallo scorso anno sta offrendo loro incentivi finanziari. Invece di ricevere l’indennità di disoccupazione ogni mese, gli viene fornita tutta insieme per un importo pari a 10.000 euro, a condizione che ritornino alla loro patria e che non tornino in Spagna nei successivi tre anni. Circa 5.000 immigrati disoccupati hanno beneficiato del programma per ricominciare una nuova vita in patria e molti di più sono coloro che vorrebbero beneficiarne ma non possono perché legati al mutuo delle loro abitazioni. Sempre per colpa della crisi del mercato immobiliare, non sono in grado di vendere i loro appartamenti e sono così costretti a rimanere in Spagna, anche se disoccupati.

Nel 2005 la Spagna aveva portato avanti un ampio programma per la legalizzazione degli immigrati, offrendo 600.000 permessi di soggiorno agli immigrati lavoratori, i quali così pagano regolarmente i loro contributi rafforzando i fondi pensione e le entrate fiscali. Le sei sanatorie di immigrati che si sono succedute dal 1985, vanno di pari passo con l’aumento delle multe volte a colpire il lavoro nero. Con la più recente legge sono aumentate ancora di più le multe ai datori di lavoro che impiegano immigrati privi di documenti e sono state rese più severe le condizioni per il ricongiungimento familiare. Allo stesso tempo, però, è stato concesso il diritto di voto alle elezioni comunali a mezzo milione di immigrati latinoamericani ed è stato stabilito l’obbligo dello Stato a fornire gratuitamente assistenza legale agli immigrati e l’educazione ai loro figli, indipendentemente dal fatto che i genitori abbiano i documenti o meno.

Pesanti multe

Al contrario, l’Italia ha deciso l’anno scorso di condannare gli immigrati a una condizione di miseria e di mettere anche a rischio la salute pubblica con un provvedimento che prevede che i medici debbano denunciare alle autorità coloro che cercano assistenza medica senza avere i documenti. La nuova legge non è diretta contro i trafficanti, ma contro gli immigrati stessi, affermando che chiunque sia trovato illegalmente nel paese debba pagare una multa fino a 10.000 euro. La legge prevede l’istituzione di «ronde di cittadini», che pattuglino le strade anche con stemmi di aquile sulle divise, come le camicie nere di Mussolini. In seguito all’accordo con la Libia, il governo Berlusconi ha cominciato a «rispedire» in Africa le barche con gli immigrati clandestini senza dar loro alcuna possibilità di presentare una domanda di asilo. Se davvero l’obiettivo è la riduzione del numero degli immigrati e non il sensazionalismo, questo metodo completamente illegale non è neanche molto efficace. Stando alle cifre ufficiali, il 95% degli immigrati clandestini non arrivano in Italia sulle barche dal sud, ma con diversi altri mezzi dai paesi dell’est, spesso camuffati da turisti.

(Articolo originale di Evridiki Bersi)

Carta canta - Vittoria assicurata/2

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 24 giugno 2009:

Vittoria assicurata/2

"Sostengo la Porchietto a Torino perché farà meglio dell'amministrazione uscente del Pd Saitta. Chi mi ama mi segua: ho 22.420 elettori che mi hanno votato!".
(Emanuele Filiberto di Savoia in dissenso con il suo partito, l'Udc, che a Torino ha scelto Saitta; Il Giornale, 18 giugno 2009. Risultato: Saitta al 57,4% e Porchietto al 42,6)

"Padova, anche il muro di Zanonato ora si sgretola".
(Il Giornale, 9 giugno 2009. Risultato: Zanonato del Pd al 52% e Marin del Pdl al 48%)

"Non ho ancora vinto, ma confido di vincere".
(Antonio Baldassarre, candidato Pdl a sindaco di Terni, Il Giornale, 7 giugno 2009. Risultato: vince il candidato del Pd col 53% dei voti).

martedì 23 giugno 2009

Carta canta - Vittoria assicurata/1

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 23 giugno 2009:

Vittoria assicurata/1

"A Firenze si sta sgretolando l'asse tra sinistra e borghesia. I fiorentini sono insofferenti, c'è grande voglia di cambiamento. Renzi è vecchio politicamente, il volto nuovo è Giovanni Galli. L'ex portiere è quadrato, uno che sente forte l'impegno per la sua città. Ce la farà. La vittoria a Firenze è nell'aria".
(Paolo Bonaiuti, Pdl, Il Giornale, 5 giugno 2009)

"Firenze, l'Obama del Pd finisce al ballottaggio. Renzi non conquista nemmeno il suo feudo rosso".
(Il Giornale, 9 giugno 2009. Risultato: Renzi al 60% e Galli al 40)

"La gente torinese ha capito la qualità del nostro programma elettorale".
(Claudia Porchietto, candidata Pdl alla provincia di Torino, Il Giornale, 27 maggio 2009. Risultato: Saitta del Pd al 57,4% e Porchietto al 42,6).

lunedì 22 giugno 2009

Italia dall'Estero - Nuovo scandalo nella la vita privata di Berlusconi

Pubblico un articolo de Le Figaro del 18 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Nuovo scandalo nella la vita privata di Berlusconi

La stampa italiana rivela che alcune accompagnatrici sono state pagate per partecipare a delle serate in casa del Cavaliere. Quest’ultimo nega le accuse.

Non c’è tregua per Silvio Berlusconi. Dopo la questione dei suoi rapporti con una ragazza di 18 anni, eccone un’altra, quella delle accompagnatrici presenti a delle feste nelle sue residenze. Indagando su un uomo d’affari, Giampaolo Tarantini, sospettato di corruzione, i magistrati hanno scoperto che quest’ultimo aveva pagato alcune ragazze per accompagnarlo a delle cene organizzate nelle residenze private di Silvio Berlusconi a Roma e in Sardegna. Ecco quanto ha rivelato il quotidiano La Stampa: “Tempesta sulle feste di Berlusconi. Quattro donne alla procura di Bari: siamo state pagate per parteciparvi”, scrive il giornale.
Una di queste donne, Patrizia D’Addario, ha affermato al Corriere della Sera, il quotidiano piu’ venduto in Italia, di essersi recata due volte nella casa romana di Slvio Berlusconi in cambio della promessa di essere pagata 2000 euro ogni volta.
La stampa riporta che la D’Addario ha asserito d’aver registrato le sue conversazioni con il Cavaliere e queste registrazioni sono state consegnate ai magistrati incaricati dell’inchiesta.
“Immaginare che Berlusconi paghi una donna 2000 euro per avere rapporti con lui mi sembra esagerato. Penso che potrebbe avere molte donne, e gratis”, ha replicato giovedi’ sul Corriere Niccolò Ghedini, avvocato del capo del governo.
“L’inchiesta non riguarda il capo del governo. Se voglio fare bella figura con Silvio Berlusconi e se mi presento a casa sua con una bella accompagnatrice che ho pagato, lui non puo’ saperlo”, ha dichiarato. “E se una di queste donne dovesse avere rapporti con lui, quest’ultimo continuerebbe ad ignorarlo e non puo’ quindi essere implicato né giuridicamente, né moralmente” ha concluso.
Di fronte a questa nuova mazzata per la sua immagine a sole tre settimane dal summit del G8 che si svolgerà in Italia, Silvio Berlusconi ha presentato l’ipotesi di un “complotto” che mirerebbe a cacciarlo via dal potere. Ha definito queste informazioni “spazzatura” che non gli impedirà di “continuare il suo lavoro”.
Questa nuova vicenda scoppia dopo il “Noemigate”, dal nome della ragazza di 18 anni con la quale Silvio Berlusconi è sospettato di avere avuto una relazione, cosa da lui formalmente smentita.

(Articolo originale)