venerdì 26 giugno 2009

Italia dall'Estero - Italia: lo stile Berlusconi

Pubblico un articolo del Guardian del 23 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Italia: lo stile Berlusconi

Editoriale.

Se fosse indetto un concorso per scegliere il politico più sessista d’Europa, senza dubbio vincerebbe Silvio Berlusconi. Fu proprio lui a definire la squadra di governo spagnola, composta in egual numero da uomini e donne, “troppo rosa”. E fu sempre Berlusconi ad affermare che non ci sono abbastanza soldati nell’esercito per prevenire gli stupri, dal momento che le donne italiane sono troppo belle; suggerì che le aziende straniere si stabilissero in Italia, dove avrebbero trovato le segretarie più attraenti del mondo.

E, se qualcuno dovesse obbiettare che queste sono solo parole – innocue battute, per dirla con il presidente stesso – anche il suo atteggiamento nei confronti delle donne è stato ampiamente criticato, non per ultimo da sua moglie.

Così sarebbe opportuno che un crescente scandalo che coinvolge una serie di donne giovani e belle causasse un certo imbarazzo, e forse qualcosa di più ad un leader che, fino a questo momento, ha continuato a sperare che l’attenzione rimanesse focalizzata sui suoi doveri di uomo di stato, come anfitrione del G8 del mese prossimo.

Quando sua moglie annunciò di volere il divorzio, annoverando tra le motivazioni anche la relazione tra il Presidente e la modella diciottenne Noemi Letizia, Berlusconi prese la solita via di fuga – alternando battutine sprezzanti a veri e propri attacchi alla stampa, e rifiutando nel frattempo di rispondere a qualsiasi domanda – e per un momento sembrò che potesse cavarsela così.

Ora gli sono state mosse nuove accuse riguardo la presenza continua di altre ragazze a feste esclusive organizzate nella villa di Berlusconi. Ha l’aria d’essere più un’infatuazione che una scappatella.

Il suo atteggiamento verso le donne è solo una tra le miriadi di motivazioni per cui gli italiani non avrebbero dovuto eleggere per ben tre volte Berlusconi. Il rifiuto di riconoscere un conflitto tra i suoi interessi di imprenditore e di magnate dei media con la sua posizione politica, i ripetuti attacchi al parlamento e alla magistratura, l’uso della maggioranza di governo per ottenere immunità giudiziaria, il fallimento nel combattere la malavita organizzata, la sua pessima politica economica e le riforme illiberali che sta progettando sono tutte ragioni che competono per il primo posto.

Ma il successo di Berlusconi, tristemente, è conseguenza piuttosto che causa, del crollo del sistema politico italiano, un crollo che ha fatalmente indebolito sia la sinistra sia il centro, lasciando libero il campo a opportunisti e xenofobi. E’ una tragedia che l’inchiesta giudiziaria mani pulite, che negli anni ‘90 sembrava promettere un grande rinnovamento della classe politica italiana, abbia invece condotto il Paese a questo punto.

La promessa fatta da Berlusconi per le elezioni di quest’anno – di riportare l’Italia alla stabilità –, non significa altro che l’Italia e il resto dell’Europa dovranno sopportarlo ancora per un po’.

(Articolo originale)

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