giovedì 29 gennaio 2009

Italia dall'Estero - 15 anni di rabbia

Pubblico un articolo del Süddeutsche Zeitung del 27 gennaio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

15 anni di rabbia

Marco Travaglio è il più tenace osservatore di Silvio Berlusconi

Due ore dopo questa intervista Marco Travaglio salirà sul palco in una sala dell’ostello della gioventù di Monaco di Baviera. Circa 200 persone lo accoglieranno calorosamente, la maggior parte di queste sono italiani trasferitisi in Germania.

E Travaglio non li deluderà. Racconterà aneddoti per quasi due ore: sul Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, sul suo partito il Popolo delle Libertà e sul sistema politico italiano, secondo lui disastroso.

Farà ridere i suoi ascoltatori fino a farli piangere, e qualche volta riderà anche lui. Sembrerà una serata divertente, ma questo è il modo in cui Travaglio si batte contro Berlusconi. Si batte contro l’uomo che è capo del governo e imprenditore nel campo dei media, e un motivo di vergogna per l’Italia, come ritiene Travaglio.

Prima dello spettacolo è diverso. In un locale italiano nel quartiere di Haidhausen siede un uomo piccolo e magro con i suoi capelli grigi incontrollabili, e non si comporta affatto come un giullare. Racconta delle mancanze di Berlusconi come capo del governo su: corruzione, concussione, nepotismo, potere incontrollato dei media, così prosegue tra una pausa e l’altra. Il politico utilizza il suo potere mediatico per imporre ai giornalisti il modo in cui fare informazione. E utilizza il suo potere politico per tenersi fuori dai processi. Travaglio dice tutto questo già da tempo, da 15 anni, da quando Berlusconi è diventato per la prima volta Presidente del Consiglio.

Finalmente di nuovo delle interviste

Marco Travaglio è uno dei più famosi giornalisti d’inchiesta in Italia ed è uno dei pochi che si oppone al potere di Silvio Berlusconi. Il qurantaquattrenne scrive anche su testate minori, “che in realtà non potrebbero permetterselo”. La maggior parte delle volte scrive di Berlusconi. Prima delle ultime elezioni politiche nel 2008 ha pubblicato, insieme al giornalista Peter Gomez, un libro dove ha raggruppato meticolosamente i nomi dei politici italiani pregiudicati. Il risultato della ricerca è allo stesso tempo anche il titolo del libro: “Se li conosci li eviti”. Un libro del genere non c’era mai stato, ma non ha aiutato. Travaglio appare anche in televisione, e da poco è anche cabarettista e fa battute. Su Berlusconi. “A volte è faticoso” dice.

Ma finchè c’è Berlusconi non c’è un argomento più importante per lui. Occasionalmente Travaglio parla anche della sinistra italiana. Che è divisa e debole: “Se non ci fossero, Berlusconi li avrebbe inventati esattamente così”. E’ colpa della debolezza dell’opposizione se Berlusconi siede così sicuro sulla poltrona di Presidente del Consiglio. Ed è sempre colpa delle sinistra se a Travaglio tocca costantemente ribadire tutte queste cose.

Gli spettacoli di Travaglio girano per l’Italia, i suoi libri vendono bene. Dovrebbe essere quasi riconoscente a Berlusconi. “Se ad un certo punto lui se ne andrà, non ne sentirò la mancanza” dice. A quel punto scriverà di altre cose, in televisione parlerà d’altro. “Ma questo succederà solo quando Berlusconi sarà acqua passata”. Il fatto che negli ultimi 15 anni il potere di Berlusconi sia cresciuto lo ha reso stanco e con poca speranza. “Quando se ne sarà andato, io ci sarò ancora” dice Travaglio. Allora darà una grande festa. E la sua missione sarà conclusa.

Il giornalista non ha mai ottenuto un’intervista con Silvio Berlusconi. Non gli è mai stato permesso di fare domande durante una conferenza stampa. Che cosa chiederebbe, se potesse? Travaglio ci pensa su. Le azioni di Berlusconi parlano da sole, dice infine. “Non ci sono questioni da chiarire”.

(Articolo originale di Angelika Slavik)

mercoledì 28 gennaio 2009

Italia dall'Estero - Silvio Berlusconi sotto attacco dopo la gaffe sugli stupri

Pubblico un articolo del Times del 26 gennaio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Silvio Berlusconi sotto attacco dopo la gaffe sugli stupri

Silvio Berlusconi si è trovato di nuovo al centro di polemiche dopo aver dichiarato, riferendosi ad alcuni casi di stupro avvenuti recentemente, che l’invio di più militari nelle strade non garantirebbe la sicurezza delle donne italiane poiché “avremmo bisogno di tanti soldati quante sono le belle donne in Italia - e non ce la faremo mai”.

Le femministe hanno accusato il Presidente del Consiglio italiano, non nuovo a questo tipo di gaffe, di non prendere sul serio il tema della violenza contro le donne. Walter Veltroni, leader dell’opposizione di centro-sinistra, ritiene che i commenti di Berlusconi denotino una “mancanza di sensibilità”.

Questo mese tre casi di stupro avvenuti a Roma hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani, l’ultimo dei quali si è verificato venerdì scorso ai danni di una ragazza e del suo fidanzato nella periferia di Guidonia ed è stato attribuito a cinque cittadini dell’Europa dell’est. L’aggressione, in cui la ragazza è stata violentata a turno dal gruppo dopo che il suo ragazzo è stato picchiato e chiuso nel bagagliaio dell’automobile, ha portato la polizia a fare dei controlli in un campo nomadi abusivo di immigrati rom nel fine settimana, e ad attacchi di vigilantes contro gli immigrati. In un altro episodio una donna di 41 anni è stata violentata da due uomini presso la fermata di un autobus a Roma.

Vittoria Franco, Ministro-ombra delle pari opportunità per il centro-sinistra, ha affermato: “Berlusconi avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che fare commenti offensivi nei confronti delle donne. Praticamente ha detto che se le donne andassero in giro da sole rischierebbero di essere aggredite o violentate perché è impossibile controllare l’intero territorio”. Luca Volonté dell’UDC, ha dichiarato “Forse Berlusconi pensa che tutti gli uomini italiani siano sessualmente irresponsabili e non riescano a controllare i propri istinti”.

C’è stato sconcerto anche quando si è saputo che un 22enne accusato di aver stuprato una ragazza di 23 anni durante una festa di Capodanno organizzata sul sito della mostra-mercato del comune di Roma ha ottenuto gli arresti domiciliari da un magistrato donna che avrebbe creduto alle sue dichiarazioni in cui si diceva pentito per il suo “comportamento violento provocato dall’uso di alcoolici e stupefacenti”.

Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha chiesto che l’uomo venga messo in prigione dopo aver ricevuto una telefonata della vittima scioccata che diceva di sentirsi “abbandonata dalle autorità”.

Sabato, Berlusconi ha detto di voler aumentare di dieci volte il numero di militari che collaborano con la polizia nel pattugliamento delle strade - portando il totale a 30.000 unità. Tuttavia ieri ha dichiarato che prenderà una simile decisione solo dopo essersi consultato con il Presidente Napolitano, capo delle forze armate.

Durante un comizio per le elezioni locali a Sassari in Sardegna, Berlusconi ha detto che “persino negli stati più militarizzati” crimini come lo stupro accadono comunque.

La sua coalizione di centro-destra è salita al potere dopo le elezioni tenutesi in aprile promettendo un giro di vite sulla criminalità. A questo ha fatto seguito una campagna mediatica contro i presunti crimini di strada compiuti da zingari e immigrati clandestini, dopo lo stupro e l’omicidio della moglie di un ufficiale di marina ad opera di un balordo rumeno nelle periferie di Roma nell’ottobre 2007. Dall’entrata in carica, il governo Berlusconi ha destinato 3.000 militari a compiti di polizia, incluso il pattugliamento delle strade e la sorveglianza di ambasciate e ministeri, elaborando nuove leggi contro gli immigrati clandestini.

Tuttavia Marco Minniti, Ministro-ombra dell’interno per il centro-sinistra, ha detto che la mobilitazione su larga scala dell’esercito per compiti di polizia ordinaria era “senza precedenti, dispendiosa e tale da suggerire uno stato d’assedio”. Nicola Tanzi del SAP, un sindacato di polizia, ha detto: “Non basta mettere i soldati per le strade per combattere il crimine. Deve essere combattuto attraverso intelligence e indagini”.

Durante il fine settimana, 600 immigrati e rifugiati sono scappati da un centro di detenzione temporaneo di immigrati sovraffollato sulla piccola isola di Lampedusa di fronte alle coste del Nord Africa per unirsi alla manifestazione dei residenti del luogo contro le misure del governo che prevedono l’apertura di un altro centro sull’isola. Quasi tutti hanno successivamente fatto ritorno nel centro di accoglienza, una ex-base militare.

L’anno scorso più di 30.000 immigrati clandestini sono sbarcati a Lampedusa su imbarcazioni di fortuna, mentre qualcuno è annegato nel tentativo. Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, ha detto che, in futuro, gli immigrati saranno rimpatriati direttamente da Lampedusa, senza essere trasferiti in un altro centro del territorio italiano, come avveniva in passato. Secondo le dichiarazioni del ministro, questo avrebbe ridotto il rischio di evasione.

Secondo Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa, l’isola sta diventando “l’Alcatraz del Mediterraneo. Gli abitanti dell’isola non sono razzisti, non ce l’abbiamo con gli immigrati, ma non vogliamo una struttura che si trasformi in una specie di prigione, visto che la politica del rimpatrio forzato non è applicabile per migliaia di ragioni”.

Berlusconi ha detto che nessuno possiede una “bacchetta magica” per risolvere il problema dell’immigrazione clandestina. Il Presidente del Consiglio ha comunicato anche che è entrato in vigore un accordo tra Italia e Libia, appena ratificato dal Parlamento per arginare il flusso di immigrati controllando l’esodo attraverso dei “barconi” provenienti dalle coste libiche.

(Articolo originale di Richard Owen)

Italia dall'Estero - Berlusconi si considera troppo importante

Pubblico un articolo di El Mundo del 14 gennaio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi si considera troppo importante

Roma - Non si può dire che Silvio Berlusconi abbia cominciato con il piede giusto con Barak Obama. Prima se n’è uscito con quella che il nuovo presidente era giovane, bello e “abbronzato”, uno scherzo che non sembra aver ispirato molta simpatia e che gli è valso non poche critiche compresa l’accusa di razzismo. Però il Cavaliere, che difficilmente si scoraggia, è tornato alla carica.

Il primo ministro italiano il prossimo martedì non assisterà all’investitura di Barak Obama a nuovo presidente degli Stati Uniti. In realtà non è invitato alla cerimonia, come non lo è nessun capo di Governo straniero. Un dettaglio che in ogni caso Berlusconi ha evitato di dire, martedì scorso, quando un gruppo di giornalisti italiani gli ha chiesto alle porte del suo Palazzo a Roma se avrebbe partecipato alla cerimonia.

“Non sono stato all’investitura di Bush, per cui non andrò neanche a quella di Obama”, ha assicurato con spavalderia. E continuando in quello che sembrava un’altra delle sue irreprimibili burle, ha aggiunto sorridendo “E poi io sono un protagonista, non una comparsa”.

Sembra l’ultimo delirio di grandezza di un uomo che non ha esitato a paragonarsi a Napoleone o a Gesù Cristo. “Solo Napoleone ha fatto più cose di me”, se ne uscì a dire nel 2006, sottolineando in più che, a dispetto della sua altezza di 1,67 metri scarsi, è più alto dell’imperatore francese. “Sono il Gesù Cristo della politica, una vittima paziente e mi sacrifico per tutti”, ha detto in un’altra occasione.

(Articolo originale di Irene Hdez. Velasco)

mercoledì 21 gennaio 2009

Carta canta - L'omonimo

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 21 gennaio 2009:

L'omonimo

"L'annuncio del ministro Tremonti è importante e positivo, ed è un ulteriore passo su una linea di saggezza tenuta dal Governo, che prima ha messo al sicuro i conti dello Stato con la finanziaria triennale, poi ha adottato misure concrete per le famiglie con la manovrina di dicembre (penso, in particolare, al bonus e alla social card), e ora potenzia le risorse per gli ammortizzatori sociali".
(Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, Apcom, 18 gennaio 2009)

"Berlusconi é come Vanna Marchi e Tremonti é come il suo Mago do Nascimento".
(Daniele Capezzone, all'epoca componente della direzione della Rosa nel Pugno, 31 marzo 2006).

lunedì 19 gennaio 2009

Italia dall'Estero - Gli italiani perdono, i francesi stravincono nella vendita di Alitalia

Pubblico un articolo del Guardian del 15 gennaio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Gli italiani perdono, i francesi stravincono nella vendita di Alitalia

Roma (Reuters) - Il governo italiano ha considerato il salvataggio dell’Alitalia una vittoria patriottica. Ma secondo gli analisti la vera vincitrice è la rivale Air France-KLM, mentre il conto da pagare è rimasto agli italiani.

L’Alitalia ha ripreso i voli martedì come compagnia aerea rinnovata di proprietà di investitori privati, dopo un difficile processo di vendita che l’anno scorso aveva visto il fallimento del tentativo di acquisizione da parte della Air France-KLM, in un momento in cui la compagnia aerea italiana era sommersa da debiti e perdite. Silvio Berlusconi, all’epoca in campagna elettorale per diventare Presidente del Consiglio, definì l’accordo umiliante nonché un tentativo di colonizzazione francese.

La compagnia aerea francese è tornata meno di un anno dopo con un accordo ancora più vantaggioso per essa, pagando meno di un quinto della sua precedente offerta per una quota del 25%, per un’Alitalia ripulita, liberata dai suoi debiti, dai problemi legati alla forza lavoro e dai reparti più problematici.

Gli italiani, nel frattempo, finiranno per pagare circa 4 miliardi di euro di tasse in più per le passività dell’Alitalia, delle quali si è fatto carico lo Stato in occasione del fallimento in agosto, così come per i sussidi sociali ai lavoratori licenziati, come dichiara l’economista dell’Università Bocconi Tito Boeri. Lo 0,3% del prodotto interno lordo annuale è stato dirottato per recuperare Alitalia, più o meno la stessa cifra che il governo ha speso per risollevare l’Italia dalla crisi finanziaria, ha dichiarato.

“La Air France-KLM è il vero vincitore in tutto questo” ha dichiarato Boeri. “Ottiene la Good Company in una posizione di monopolio per la tratta fondamentale Milano-Roma, senza pagare per i suoi debiti, mentre i contribuenti italiani saranno costretti a pagare per i debiti della Bad Company”.

Inoltre per gli italiani si prospettano tariffe maggiorate sulla trafficata tratta Roma-Milano nella quale Alitalia è dominante grazie alla fusione, all’interno della ristrutturazione, con la rivale minore Air One.

Indubbiamente Air France-KLM ha guadagnato un’ambita posizione sul mercato italiano sborsando 323 milioni di euro al posto dei circa 1,75 miliardi di euro offerti inizialmente, il tutto senza la necessità di accollarsi gli agguerriti sindacati di Alitalia e altri debiti.

Il precedente accordo, quando fu reso pubblico, prevedeva 1 miliardo di euro di quota capitale, 608 milioni di euro di obbligazioni convertibili e 10 centesimi di euro per ogni azione, o 138 milioni di euro. La Air France-KLM si sarebbe inoltre fatta carico di altri debiti per circa 1,37 miliardi di euro.

Il mercato sembra apprezzare l’accordo. Le azioni di Air France-KLM a novembre sono uscite da 52 settimane di ribasso e questo mese sono risalite del 3,7%, quando le voci sull’accordo Alitalia si sono intensificate. Per contro, le azioni si erano ribassate del 20% tra novembre 2007, quando la Air France-KLM era stata scelta come miglior compratore, e aprile 2008, quando l’accordo sfumò dando il via a una ripresa durata mesi.

Mentregli analisti si preoccupavano del fatto che la vecchia struttura dell’Alitalia potesse danneggiare quella dell’Air France-KLM con l’accordo precedente, molti sono invece ottimisti questa volta, sottolineando sinergie attese per 720 milioni di euro in tre anni, per entrambi i membri dalla nuova alleanza. “La nuova Alitalia deve affrontare rischi minori della precedente compagnia di proprietà dello stato” hanno dichiarato gli analisti di Exane in una nota ai clienti. “Questo potrebbe finire per essere un investimento molto buono per la Air France-KLM sia in se stesso, sia per l’accesso continuo ed esteso che porta al grande mercato italiano.”

La Air France-KLM non può aumentare la sua quota di partecipazione per quattro anni per via di un accordo bloccato, ma potrà farlo dopo o se la compagnia deciderà di riquotarsi sul mercato dopo tre anni.

PROTESTA POLITICA

Tutto questo ha fatto arrabbiare l’opposizione di centro-sinistra italiana, che aveva appoggiato la precedente acquisizione da parte di Air France-KLM, poi sfumata. Massimo Donadi, uno dei leader del partito italiano di centro-sinistra Italia dei Valori (IDV) alla Camera dei Deputati, ha sventolato in Parlamento una copia del quotidiano francese Les Echos, con il titolo “Grazie Silvio” in prima pagina chiedendo come il governo avesse potuto permettere un accordo così “scandaloso”.

“L’Italia dei valori non è contro Air France-KLM che è senza dubbio un’ottima compagnia, in grado di rivitalizzare l’Alitalia” ha dichiarato Antonio Borghesi, parlamentare dell’IDV. “Il problema è che adesso i francesi non pagheranno quello che avrebbero pagato con il precedente governo, per la semplice ragione che gli italiani sono già stati costretti a pagare 4 miliardi di euro”.

Il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ha negato che la Air France-KLM abbia avuto profitti eccessivi, mentre il governo di Berlusconi nega che gli italiani abbiano finito per fare un cattivo affare, sostenendo che i suoi sforzi abbiano impedito che l’Alitalia rimanesse a terra per sempre.

“Abbiamo salvato l’Alitalia con un gruppo di investitori privati”, ha dichiarato mercoledì il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ai corrispondenti stranieri. “Abbiamo costruito da zero una soluzione italiana”.

(Articolo originale di Deepa Babington)

lunedì 12 gennaio 2009

Carta canta - Si è frainteso di nuovo

Riporto l'intervento di Marco Travaglio sulla sua rubrica "Carta canta" del 12 gennaio 2009:

Si è frainteso di nuovo

"L'uso delle intercettazioni telefoniche deve essere previsto solo per reati gravissimi come terrorismo, associazione mafiosa e per i reati che prevedono una pena di oltre 15 anni".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, 18 dicembre 2008)

"La situazione delle intercettazioni è inaccettabile. Devono essere fatte solo per i reati più gravi. In Parlamento in un emendamento è stata inserita la possibilità di fare intercettazioni anche nelle indagini su reati contro la Pubblica amministrazione. Un disegno di legge così fatto, sul quale mi sono detto subito insoddisfatto, non cambierebbe di molto una situazione inaccettabile. I cittadini non devono essere intercettati rispettando il loro diritto alla privacy. Ho la certezza che questo mio convincimento sia condiviso da tutta la maggioranza".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, Corriere della Sera, 21 dicembre 2008)

"Le intercettazioni dovranno essere consentite solo per le indagini riguardanti i reati più gravi, per quelli con pene previste sopra i 15 anni, come il terrorismo internazionale e il crimine organizzato di stampo mafioso".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, Il Giornale, 31 dicembre 2008)

"Berlusconi non ha mai messo in dubbio la possibilità di intercettare contro la corruzione".
(Angelino Alfano, ministro della Giustizia, corriere.it, 10 gennaio 2009)

"Non mi è mai venuto in mente di vietare le intercettazioni per reati come la corruzione. Io non ho mai escluso la corruzione".
(Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, al telefono con la manifestazione "Neveazzurra", Agi, 11 gennaio 2009).