martedì 30 giugno 2009

Italia dall'Estero - Le voci su Berlusconi diventano più insistenti

Pubblico un articolo del Financial Times del 25 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Le voci su Berlusconi diventano più insistenti

I sostenitori di Silvio Berlusconi negano che ci sarà un fuggi fuggi - una corsa verso l’uscita - sulla scia dei molto pubblicizzati scandali intorno alla sua vita privata, ma i più importanti alleati all’interno della coalizione di centro-destra italiana contemplano già un futuro politico senza il loro leader di lungo corso.

Sicure fonti governative, parlando in modo anonimo, sottolineano che non credono che il settantaduenne magnate dei media e tre volte Presidente del Consiglio rassegnerà presto le dimissioni. Nonostante ciò, ministri in posizioni chiave iniziano a preoccuparsi della possibilità che nuove dannose rivelazioni possano portarlo a chiedere le dimissioni.

“È uno scenario completamente nuovo. Le cose stanno cambiando,” ha affermato un funzionario, guardando indietro agli ultimi due mesi da quando è emersa l’amicizia di Berlusconi con una diciottenne aspirante modella e le successive dichiarazioni di sua moglie, Veronica Lario, che ha deciso di divorziare dall’uomo che “frequenta minorenni”.

Un collaboratore di Berlusconi - mantenendo la posizione ufficiale che gli “scandali” sono una macchinazione e una cospirazione dei partiti di opposizione, dei giornali e dei magistrati politicamente schierati - ha affermato che il governo teme che i magistrati annuncino un’indagine ufficiale sul Presidente del Consiglio proprio mentre ospiterà i leader mondiali in occasione del G8 del mese prossimo.

C’è ancora il ricordo del 1994, quando un tribunale ha notificato a Berlusconi che era sotto indagine per corruzione mentre stava tenendo una conferenza sul crimine all’ONU. Il suo governo è caduto un mese dopo quando la Lega Nord ha lasciato la coalizione.

I ministri stranieri del G8 in preparazione al summit iniziano questa sera un incontro di due giorni in Italia.

Berlusconi ieri ha risposto alle continue rivelazioni in un’intervista a Chi, che fa parte della sua schiera di riviste. Ha detto di non ricordare il nome o il volto di Patrizia D’Addario, la quale pare sia tra le donne pagate da un uomo d’affari per partecipare alle feste nelle residenze private di Berlusconi e abbia trascorso nella sua casa di Roma la notte delle elezioni del presidente degli Stati Uniti a novembre dello scorso anno. Berlusconi ha dichiarato di non avere mai pagato una donna per fare sesso.

Mentre avvenivano le intercettazioni delle telefonate di Giampaolo Tarantini, un imprenditore della sanità sospettato di corruzione nell’assegnazione di contratti nel settore, i magistrati nella città portuale di Bari hanno iniziato ad investigare sulla possibilità che avesse ingaggiato prostitute.

Tarantini ha negato le accuse, affermando di avere pagato loro solo le spese. Berlusconi ha affermato che Tarantini gli era stato presentato l’anno scorso come un rispettabile imprenditore.

I ministri temono che le dichiarazioni della D’Addario di avere fotografie e registrazioni del suo incontro con Berlusconi potrebbero rivelarsi vere e dannose o che le accuse contro Tarantini si possano estendere. Le dinamiche chiave sono cambiate, dicono le fonti governative. Primo, c’è la sensazione che le ambizioni di Berlusconi a diventare, da Presidente del Consiglio, Capo dello Stato, siano state infrante. Secondo, le elezioni europee di questo mese hanno mostrato che gli elettori si stanno allontanando. Infine, l’immagine internazionale dell’Italia è stata danneggiata, e la Chiesa cattolica sta facendo pressione.

Malgrado la sua immagine di anfitrione miliardario che vizia gli amici con regali e feste suntuose, gli alleati lo dipingono come isolato, senza nessuno che osi dargli consigli personali. Nella sua malinconica intervista a Chi, Berlusconi ricorda che nell’ultimo anno ha perso sua madre e sua sorella, e che ha perso la moglie che amava.

Carismatico e ricco, Berlusconi è la colla che ha tenuto unita la sua variegata coalizione. Non ha un evidente successore. Il suo nuovo partito, il Popolo della Libertà, non ha un sottosegretario. I ministri si schierano su posizioni diverse. Coloro il cui futuro dipende dalla sopravvivenza di Berlusconi sono i difensori più accesi - tra loro Maurizio Sacconi (Lavoro), Claudio Scajola (Sviluppo Economico) e Franco Frattini (Esteri). Le donne scelte da Berlusconi - tra cui Mara Carfagna (Ministro delle Pari Opportunità) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente) - gli sono leali, ma trovano difficile parlare nelle attuali circostanze. Poi ci sono figure chiave che sono state in silenzio o hanno preso le distanze, vedendo un futuro oltre Berlusconi e sperando che ci sia una ordinata successione.

Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è il più vicino a Berlusconi e sta già da ora agendo da Presidente del Consiglio, seguendo gli affari mentre il suo capo è costretto a combattere con i propri problemi. Giulio Tremonti, Ministro delle Finanze, ha il vantaggio di avere stretti legami con la Lega Nord. Gianfranco Fini, portavoce del Parlamento, sta coltivando un’immagine da statista rispettabile.

Ma come un potentato del Medio Oriente che non può accettare di lasciare le scene, i funzionari vedono un serio ostacolo alle dimissioni, oltre alla nota testardaggine di Berlusconi. La sua immunità dalle azioni giudiziarie, garantitagli dalla sua larga maggioranza in Parlamento, dura solo finché mantiene la carica.

(Articolo originale di Guy Dinmore)

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