lunedì 22 giugno 2009

Italia dall'Estero - Il saluto fascista di una ministra di Berlusconi

Pubblico un articolo di El Mundo del 17 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Il saluto fascista di una ministra di Berlusconi

Un video mostra come Michela Vittoria Brambilla, del partito conservatore Popolo della Libertà (PDL), recentemente nominata ministra del Turismo, solleva il braccio per qualche secondo dopo aver ascoltato l’inno nazionale italiano, nel tipico gesto del saluto fascista.

Tale gesto, secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” che ha pubblicato il video in questione sul proprio sito, è stato catturato durante una festa dei Carabinieri di Lecco.

Nella registrazione si vede come la ministra, al termine dell’inno nazionale, solleva per qualche secondo il braccio destro teso verso il cielo, gesto che ripete suo padre, l’uomo con la barba che appare sulla sinistra.

“Conclusione, sembra molto fascista. E, se sono esatte le ricostruzioni familiari, parecchio fascista pare anche il gesto del papà che dallo stesso palco, ma dal lato opposto della figliola, ha reclamato a sé lo stesso saluto e l’ha mostrato con medesima forza e uguale emozione”, scrive La Repubblica.

Come spiega la testata e come si può vedere nel video, sia il padre che la figlia hanno ascoltato l’inno nazionale italiano con la mano sul cuore e, un istante dopo, “sembra che la Brambilla faccia buon uso, diciamo così, del saluto fascista”, scrive il quotidiano.

Questo video è stato preceduto da alcune fotografie della cerimonia scattate dal reporter del quotidiano locale “Gazzetta di Lecco” che ritraggono il gesto dopo l’inno, immagini che la stessa ministra ha potuto visionare e che ha commentato affermando, secondo “La Repubblica”, che fa ridere soffermarsi “sull’angolo del suo gomito”.

Brambilla, politica e imprenditrice, dal 12 maggio 2008 era sottosegretaria al Turismo della Presidenza del Consiglio ed è diventata ministra il mese scorso, quando l’Esecutivo di Silvio Berlusconi ha creato il ministero competente.

(Articolo originale di Efe)

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