lunedì 1 giugno 2009

Italia dall'Estero - Noemi compromette la campagna elettorale di Berlusconi

Pubblico un articolo di Le Figaro del 28 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Noemi compromette la campagna elettorale di Berlusconi

Esortato giorno dopo giorno a spiegare le sue relazioni con una giovane napoletana, il presidente del Consiglio, capolista nelle cinque circoscrizioni italiane, rinuncia a tenere comizi.

Silvio Berlusconi possiede l’arte di complicarsi la vita. Non si dice di lui che è il peggior nemico di se stesso? Unico leader europeo a presentarsi alle elezioni europee, come capolista nelle cinque circoscrizioni italiane, poteva sperare, con un indice di popolarità che lui afferma essere del 73%, di trasformare le votazioni del 6 e 7 giugno in una marcia trionfale, addirittura un plebiscito. Ahimé, in due settimane, una sentenza giudiziaria e una vicenda privata gettata in pasto all’opinione pubblica hanno trasformato le elezioni europee in un calvario.

Dopo la sua partecipazione, il 26 aprile, al diciottesimo compleanno di una graziosa biondina napoletana, Noemi Letizia, Silvio Berlusconi è stato accusato da sua moglie, Veronica Lario, di “frequentare minorenni”. Una causa di divorzio è stata intentata. Una comuncazione sbagliata, silenzi incomprensibili e dichiarazioni contraddittorie hanno aumentato il malessere.

Dopo le “rivelazioni” dell’ex fidanzato di Noemi , un giovane condannato a due anni di prigione per furto, Benedetto Letizia, il padre della ragazza, ha deciso di raccontare come la sua famiglia ha conosciuto Silvio Berlusconi. Glielo avrebbero presentato nel maggio 2001 durante una riunione elettorale a Napoli. A luglio, avendo appreso della morte accidentale del suo figlio primogenito, il Cavaliere gli avrebbe inviato una lettera “toccante” prima di contattarlo telefonicamente per le condoglianze. Nel dicembre dello stesso anno, Benedetto sarebbe stato invitato a Roma, dove avrebbe presentato a Silvio Berlusconi sua moglie e sua figlia Noemi, all’epoca di soli 10 anni di età. La spiegazione, destinata a sollevare qualche ambiguità, appariva ben tardiva.
Accolto allo stadio al grido di “Papi!”

La veemenza della sua reazione alla campagna “infamante” alimentata giorno dopo giorno dal quotidiano di sinistra La Repubblica e rilanciata dal Partito democratico e dalla formazione radicale dell’ex-giudice Antonio di Pietro - “dei partiti malati di odio”, secondo Berlusconi - la dice lunga sui timori del Cavaliere. Domenica scorsa, allo stadio, è stato accolto dalle tribune al grido di “Papi! Papi!” (”Papi!”, il diminutivo con cui lo chiama Noemi). Per evitare di essere importunato, ha annullato tutti i suoi comizi elettorali.

L’altro problema è relativo ai guai di Berlusconi con la giustizia, anche se è da un bel po’ di tempo che la maggioranza degli italiani non vi presta più alcuna attenzione. La pubblicazione, il 19 maggio, delle motivazioni della sentenza di condanna dell’avvocato inglese David Mills, suo co-imputato in una vicenda di corruzione, è stata l’occasione per il presidente del Consiglio di attaccare con inedito vigore i “giudici estremisti”. Berlusconi era accusato di aver autorizzato il versamento da parte del suo gruppo televisivo di una tangente di 600 000 dollari a Mills come premio per le false testimonianze [da questi rese] in due vicende di corruzione risalenti alla fine degli anni ‘90.

Il presidente del Consiglio aveva tuttavia delle buone ragioni per pensare di poter trarre profitto da un anno di governo costellato di successi: la grave crisi sanitaria di Napoli è stata risolta in tre mesi. La crisi finanziaria è stata in parte attenuata dalle misure di budget prese in luglio. E nella gestione del sisma che ha distrutto l’Abruzzo il 6 aprile, lo Stato è stato presente come mai prima d’ora in un caso di calamità naturale. In un mese, Silvio Berlusconi si è recato undici volte a L’Aquila, la capitale abruzzese, sbloccando gli aiuti urgenti per soccorrere 65 000 sfollati. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che l’ha accompagnato il 19 maggio, si è meravigliato di una tale energia, e ha creduto di riscontrare “un’empatia senza pari rispetto agli altri leader”. La decisione del leader italiano di trasferire a L’Aquila la riunione del G8 a luglio è stata apprezzata in tutte le capitali.

Gli istituti di sondaggi attribuiscono al partito di Berlusconi, il Popolo della Libertà (PDL), una percentuale dal tra il 38 ed il 43% (aveva ottenuto il 37,4% alle elezioni politiche del 2008). Al Partito democratico, che aveva raggiunto il 33% un anno fa, non è attribuita che un incremento dal 25 al 27%. Il capo del governo italiano vede tuttavia ridursi tuttavia il consenso dell’elettorato cattolico. Tanto che l’episcopato lo ha invitato con toni abbastanza perentori a chiarificare la sua situazione e a conformare il suo comportamento alle idee che professa.

Questo non dovrebbe impedire al PDL, che affronta in posizione di forza le elezioni locali che si svolgeranno contemporaneamente alle europee in 4 281 comuni e 62 province, di divenire il primo partito conservatore a Strasburgo con probabilmente 32 deputati eletti su 72 eurodeputati italiani.
L’affare Noemi ha avuto un’altra conseguenza sulla campagna elettorale: tutti i temi sono stati relegati in secondo piano, dalla riforma di un parlamento pletorico alla regolazione dell’immigrazione. E dell’Europa, non ne parla più nessuno, tranne che sotto il profilo della sicurezza.

(Articolo originale di Richard Heuzé)

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