sabato 16 maggio 2009

Italia dall'Estero - “Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta”

Pubblico un articolo dell'ABC del 8 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

“Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta”

Il direttore delle Operazioni in Italia di Medici senza Frontiere, Loris de Filippi, ha espresso ieri la sua indignazione per l’accordo tra Libia e Italia. Il portavoce della ONG, intervistato da ABC, crede che il patto “violi il diritto internazionale”. Qualche mese fa hanno stabilito che l’Italia compenserà la Libia per le stragi del colonialismo in cambio una maggiore collaborazione nella lotta contro l’immigrazione clandestina.

- Il ministro dell’Interno Roberto Maroni considera l’accordo una grande strategia politica. Perché non siete soddisfatti?
- Non è una giornata storica per l’Italia, come vuole far credere il governo, è piuttosto una giornata nera. Stiamo aspettando una risposta dal Ministero dell’Interno alla richiesta di un incontro, perché non possiamo permettere che si neghi il diritto d’asilo a queste persone.

- Però in questo caso è stata Malta ad aver rifiutato di accogliere questi immigrati…
- Si. Infatti noi non accusiamo solo l’Italia. Il problema è la politica cinica tra Italia e Malta quando si tratta di accogliere queste persone.

- Maroni ha affermato che dal 14 (maggio, N.d.T.) entrerà in vigore l’accordo tra Italia e Libia che permette di “rispedire” le imbarcazioni al loro porto di origine.
- Un paese civilizzato non si può permettere decisioni di questo tipo. È pura demagogia. Il fenomeno dell’immigrazione non si combatte così.Vedremo che cosa succederà quando più di 5000 persone arriveranno sulle nostre coste a giugno, come succede ogni anno, sarà la disperazione generale.

- Dal suo punto di vista qual’è il problema principale di questa decisione?
- La Libia non ha ratificato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, per cui queste persone che fuggono dal proprio paese si trovano in un altro che non gli riconosce i diritti d’asilo e li rimanda a casa con le conseguenze che questo comporta. Noi abbiamo tentato di lavorare in Libia, ma le condizioni dei centri di accoglienza sono veramente al limite. L’Italia deve riflettere su questa decisione.

- Però non è la prima volta che l’Italia reagisce in questo modo.
- Si è vero, nel 2005 la Corte Europea ha denunciato l’Italia per avere espulso undici persone senza averle identificate. Speriamo che il clamore internazionale abbia conseguenze e che questa sia stata una decisione isolata.

- Quindi l’estate prossima il dramma si ripeterà.
- Si, torneremo a vedere scene drammatiche e forse azioni più disperate da parte di queste persone. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 30% dell’arrivo di persone provenienti dal Corno d’Africa che chiedono asilo. Inoltre abbiamo sperimentato un aumento nell’arrivo di “categorie vulnerabili”, come bambini e donne. Solo l’anno scorso sono arrivate sulle coste italiane 28.000 persone. Che succederà ora?

(Articolo originale di V. Becerril)

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