mercoledì 27 maggio 2009

Italia dall'Estero - Berlusconi dichiara guerra a La Repubblica

Pubblico un articolo di El País del 19 maggio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi dichiara guerra a La Repubblica

Il primo ministro italiano critica il quotidiano per come ha trattato lo scandalo che ha favorito il suo divorzio

Con l’opposizione disarmata e messa in gabbia, l’ultimo nemico che resta a Silvio Berlusconi è la stampa che ancora si mantiene critica nei confronti della sua forma populista di governare. Ciò è parso chiaro martedì, quando il primo ministro, durante la conferenza stampa svoltasi a L’Aquila, ha attaccato senza pietà La Repubblica e L’Unità, i due quotidiani che hanno il coraggio di criticarlo apertamente.

“La stampa italiana dovrebbe vergognarsi”, ha detto Berlusconi, “perché pubblicando notizie non vere nuoce al paese”. La preoccupazione è dovuta, in particolare, alla pubblicazione di notizie sulla sua presenza alla festa per il diciottesimo compleanno della giovane napoletana Noemi Letizia, che ha preceduto di poche ore il j’accuse lanciato da sua moglie Veronica Lario, e la sua pubblica richiesta di divorzio. La Lario ha sostenuto che Berlusconi frequenta minorenni, e che ha bisogno d’aiuto, perché “non sta bene”, ed ha criticato apertamente il sistema di sottomissione delle veline all’”imperatore” come mezzo di ascesa sociale, o persino di rinnovamento della politica.

La Repubblica ha messo in moto un’inchiesta per analizzare le conseguenze politiche di tali accuse, ed ha inviato un questionario di 10 domande a Berlusconi, alle quali si è rifiutato di rispondere. Martedì scorso, il primo ministro ha manifestato per la prima volta in pubblico la sua contrarietà: “Non rispondo a La Repubblica; se cambiasse atteggiamento potremmo cercare un accordo, però adesso non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che i malati siete voi, malati d’invidia ed odio politico. Riconfermo pienamente”.

Oltre al caso Noemi, Berlusconi cerca di svincolarsi dalla principale accusa che da anni gli viene imputata a proposito del suo regime personalistico: il conflitto d’interessi e le minacce alla libertà di stampa.
Berlusconi ha contrattaccato i suoi detrattori, dicendo: “non pensate di cadere nel ridicolo sostenendo che in Italia non c’è libertà di stampa? Se volete scherzare, scherziamo, ma all’estero certe affermazioni sono prese sul serio. E ciò fa male al nostro paese”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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