giovedì 1 ottobre 2009

Italia dall'Estero - Berlusconi, quello piccolo

Pubblico un articolo de L'Express del 16 settembre 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi, quello piccolo

Quale ruolo gioca Paolo, il fratello minore di Silvio, a capo del quotidiano di famiglia? Anche a lui piacciono le belle donne e il suo nome è stato immischiato nella cronaca giudiziaria.

All’ombra del fratello maggiore, c’è sempre stato quello piccolo: Berluschino, come lo chiamano. Paolo B. non ha mai sopportato questo nomignolo, lui che è nato tredici anni dopo Silvio e non ha mai disdegnato di fungere, in tempi bui, da parafulmine.

In questi giorni all’estero si scopre questo fratello sconosciuto, da quando il quotidiano di famiglia Il Giornale ha scatenato, in maniera inedita e poco pulita, un attacco pungente alla Chiesa, indignata dopo la telenovela estiva dei piaceri carnali di Silvio. Paolo è, infatti, il proprietario de Il Giornale. Ma lo è davvero?

Non è stato lui, ma Silvio che ha nominato nel ruolo di direttore della redazione, quest’estate, il polemista Vittorio Feltri, per lanciare la sua guerra totale contro la stampa, contro la Chiesa, contro tutti. Silvio aveva venduto il giornale a suo fratello nel 1992, al fine di sfuggire alla legge Mammì, che vietava ad un proprietario di canali televisivi di controllare, oltre a quelli, dei giornali…

“Alla redazione, nessuno sapeva che l’editore era Paolo Berlusconi e nessuno si è mai reso conto della sua presenza!” testimoniava, prima della sua morte, il grande giornalista Indro Montanelli, che nel 1994, durante l’ingresso di Berlusconi in politica, preferì lasciare Il Giornale, che aveva diretto per vent’anni.

Ed è a Montanelli che Paolo aveva confessato un giorno l’impietosa trama del suo destino. Al ritorno da una visita a sua madre, malata, aveva incrociato la custode del palazzo, che gli aveva gridato:”Ah, signor Paolo! Come sta la madre di suo fratello?” E Paolo a confessare: “È stato lì che mi sono reso conto di non contare per niente!”

Alla soglia dei suoi sessant’anni dunque, Paolo, che non parla con la stampa e ha rifiutato di ricevere L’Express, non è mai stato alla ribalta. Si sa che ama le belle donne e il Milan. E che per anni ha preso i colpi al posto del fratello maggiore. Allora, Paolo lo spaventapasseri di Silvio? “Nemmeno, perché Silvio e Paolo sono, in qualche modo, la stessa persona”, osserva Peter Gomez, giornalista all’Espresso. “Più di una volta, quando il gruppo Fininvest di Sivlio si è trovato nel mirino dei giudici, Paolo era in prima linea. Indagato a più riprese, una volta assolto e altre tre condannato per corruzione e finanziamenti illeciti ai partiti, ha riconosciuto di aver corrotto alcuni membri della Democrazia Cristiana per l’equivalente di 75.000 euro in mazzette, nello scandalo della discarica di Cerro Maggiore”.

Un affare che gli costerà molto più caro: nel 2002, in seguito ad una transazione versa la somma di 50 milioni di euro per sfuggire alla prigione. Paolo ha anche fatto parlare di sè durante l’affare Solari: aveva comprato in Cina uno stock di decoder che successivamente ha fatto passare per prodotti italiani. Essendo Silvio il presidente del Consiglio, ottiene anche aiuti dallo Stato, che sovvenziona in quel momento il passaggio dalla televisione analogica al digitale terrestre. Un bel conflitto di interessi per i Berlusconi! Se ci fosse solo questo…

Perché Paolo sarebbe anche stato vittima di un’estorsione combinata dal suo socio, che è sfuggito ad un tentativo di rapimento di Cosa Nostra, ordinato da sua moglie. Con i fratelli Berlusconi, il rocambolesco non è mai lontano.

Biografia: Paolo Berlusconi

1949 Nasce a Milano.

1978 Amministratore delegato del gruppo Fininvest.

1992 Silvio gli vende Il Giornale. Paolo prende anche il controllo del settore immobiliare ed edile di Fininvest.

1994 Tenta di coprire il fratello in un affare di corruzione.

1998 Assolto in primo grado.

2002 Condannato per corruzione.

(Articolo originale di Vanja Luksic e Delphine Saubaber)

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