giovedì 8 ottobre 2009

Italia dall'Estero - Berlusconi perde il suo scudo giudiziario

Pubblico un articolo de Le Figaro del 7 ottobre 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi perde il suo scudo giudiziario

La corte costituzionale, riportando il presidente del Consiglio al rango di semplice cittadino, lo espone a dei processi.

Grave risvolto per Silvio Berlusconi: mercoledì sera, al termine del secondo giono di delibera, la corte costituzionale, con nove voti contro sei, ha decretato incostituzionale lo scudo giudiziario di cui beneficiava durante il suo mandato. L’istanza suprema della magistratura dichiara che solo una legge costituzionale approvata con i due terzi del Parlamento avrebbe potuto esentare le quattro più alte cariche dello Stato (oltre al presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica ed i presidenti delle due camere del Parlamento) da processi giudiziari nell’esercizio delle loro funzioni. (sic)

La legge di luglio 2008, denominata “lodo Alfano”, dal nome del Guardasigilli, Angelo Alfano, era stata approvata a maggioranza semplice, contro l’opposizione dichiarata della sinistra. I giudici hanno dichiarato che questa legge violava il principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, frase scritta sui muri dei tribunali italiani.

Questa sentenza potrebbe modificare fortemente l’avvenire politico di Silvio Berlusconi ed il proseguio della legislatura. Prima che la sentenza venisse resa pubblica, il presidente del Consiglio ostentava la sua determinazione a governare anche in caso di giudizio sfavorevole della consulta.

[Berlusconi, N.d.T.] dovrà ora trovare qualche espediente per non sottoporsi alla sequela di processi che non mancheranno di aprirsi. “Dovrò sottrarre del tempo al paese per difendermi nei tribunali”, aveva dichiarato.

Si sa che Silvio Berlusconi aborra l’idea di un ritorno alle urne, ritorno dal quale potrebbe tuttavia uscire nuovamente vincitore. “Il capo del governo non darà le dimissioni”, ha immediatamente dichiarato il portavoce di Silvio Berlusconi. Ha giudicato il verdetto come “politico”. “Riforme, non elezioni anticipate”, hanno detto nuovamente in coro i suoi alleati, Umberto Bossi e Gianfranco Fini. Secondo un sondaggio Ipsos pubblicato lunedì, il suo governo avrebbe perfino guadagnato due punti di gradimento in questi ultimi giorni: 55.9% invece del 54.1%.

“Danni irreparabili”

Per il quotidiano La Stampa, quasi il 69% degli italiani hanno fiducia nelle capacità di Berlusconi e nella sua competenza al governo: “È l’unica persona che sia in grado di portare avanti dei progetti per l’Italia”, riporta il quotidiano torinese. Il Corriere della Sera dichiara che Silvio Berlusconi “può contare su di una maggiornaza ampia e coesa”.

La corte costituzionale, composta da quindici magistrati (quattordici uomini ed una donna), è rimasta riunita senza interruzione da martedì mattina. Non ha accettato l’argomentazione formulata il 16 settembre dall’avvocatura generale dello Stato, che aveva messo in guardia contro dei “danni irreparabili”, che potevano arrivare “fino alla dimissione del primo ministro”, in caso di abrogazione del lodo. [L'avvocatura, N.d.T.] giudicava tale legge “non soltanto legittima, ma necessaria” per proteggere un presidente del Consiglio da una “esposizione mediatica eccessiva”. Tesi ripresa ieri durante la seduta dagli avvocati di Silvio Berlusconi. Per Niccolò Ghedini “se la legge è uguale per tutti, la sua applicazione non lo è” di fronte ad un presidente del Consiglio “vittima” di ciò che lui chiama un “accanimento giudiziario”.

(Articolo originale di Richard Heuzé)

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