mercoledì 14 ottobre 2009

Italia dall'Estero - La Dolce Berlusconi

Pubblico un articolo del Washington Post del 13 ottobre 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La Dolce Berlusconi

Silvio Berlusconi è stato accusato di corruzione, evasione fiscale e sovversione della stampa . Sua moglie lo ha lasciato per via delle sue frequentazioni con prostitute e delle orge che organizza nella sua villa in Sardegna. Fa battute imbarazzanti (e le ripete, come nel caso dell’”abbronzatura” del Presidente Obama) e periodicamente sparisce per sottoporsi all’ennesimo intervento di chirurgia plastica. E’ in guerra con il sistema giudiziario italiano, con quasi tutti i giornalisti che non lavorano per lui e con la Chiesa Cattolica. La scorsa settimana la Corte Costituzionale ha revocato la sua immunità, per cui gli italiani si possono aspettare una nuova serie di avvisi di garanzia e scandali.

Ma la cosa più interessante del Presidente del Consiglio italiano è la seguente: gli italiani continuano a votarlo. La logora coalizione di cui è a capo – Il Popolo della Libertà – ha ottenuto una vittoria decisiva alle elezioni del 2008 e ha schiacciato l’opposizione durante le elezioni europee del giugno 2009. Che siate o meno d’accordo con le dichiarazioni di sua figlia, che dice che “verrà ricordato dai libri di storia come il leader più duraturo ed amato della storia della Repubblica” – non potete negare che sia stato lui la forza dominante nella politica italiana fin da quando divenne presidente del consiglio nel 1994. Ma perché?

Le risposte sembrano essere molteplici, alcune sono legate alla strana situazione di impasse che, in primo luogo, l’ha portato al potere. All’inizio degli anni ‘90 , il sistema politico italiano fu sconvolto da una serie di inchieste giudiziarie sulla profonda corruzione che permeava l’intera classe politica italiana. Come risultato, tutti i maggiori partiti politici e tutti i principali esponenti sparirono da un giorno all’altro, a volte letteralmente: Bettino Craxi, guida del Partito Socialista per quasi 20 anni, scappò in Tunisia per sfuggire all’arresto, per poi morire lì, in esilio.

Berlusconi si è infilato nel vuoto che si era creato, promettendo di affrontare questioni che nessun altro aveva osato avvicinare – specialmente l’immigrazione di massa dal Nord Africa – e di trattare problemi che nessun altro era stato in grado di risolvere, come il complicato sistema fiscale e la famosa burocrazia. Ma se si guarda indietro è ovvio che Berlusconi (che di fatto ha realizzato ben poche delle riforme promesse) ha anche creato la controrivoluzione: aveva fatto carriera nel vecchio sistema – come molti altri – e, una volta al potere, ha concluso l’epurazione iniziata dai giudici.

Gli italiani, mi ha raccontato Beppe Severgnini, “avevano paura del loro stesso coraggio”. Erano inoltre spaventati dal caos e in un paese che ha avuto, in media, un governo diverso ogni anno negli ultimi 60 anni, Berlusconi, una figura familiare da anni, è divenuto simbolo di una certa stabilità. La sinistra italiana è disorganizzata, il centro-destra è paralizzato e molte persone hanno preferito un male che conoscono già.

Naturalmente Berlusconi ha una marcia in più che nessun altro ha: la televisione popolare. Possiede e controlla tre canali principali e svariati canali digitali. Controlla di fatto la televisione di stato, in quanto Presidente del Consiglio. Ci sono giornali, riviste e talk-show trasmessi in tarda serata che lo criticano, ma non raggiungono lo stesso numero di persone. Proprio come il suo amico Vladimir Putin, Primo Ministro russo, non cerca di influenzare tutti i mezzi di comunicazione, ma solo quelli che raggiungono il maggior numero di elettori.

Tutto ciò può non essere determinante per una vittoria elettorale, ma di sicuro aiuta. Questa situazione ha fatto in modo che l’Italia diventasse il centro del più grande movimento per la libertà di stampa dopo l’ex Unione Sovietica.
Ma alla fine questa dominazione non può essere l’unica spiegazione a tutti i suoi voti. Ci deve essere qualcosa di attraente nello stesso Berlusconi. Severgnini lo ha definito uno “specchio” dell’Italia moderna, e puoi vederlo: un arricchito (come quasi tutti in Italia), sfacciato nel sbandierarlo (ricordate la villa in Sardegna); un amante delle donne e del calcio (possiede l’ A.C. Milan); leale con gli amici (al punto di proteggerli dalla legge); che chiaramente se la spassa a tutte quelle feste e sul suo yacht. Berlusconi rappresenta una caricatura dell’ideale di vita italiano.

E proprio perché lui è una caricatura, riesce a cavarsela in situazioni dove altri non riuscirebbero. Puoi vedere gli italiani che si intrattengono con le storielle di Berlusconi e poi si fanno grasse risate.
Tra l’altro, con Berlusconi come Presidente del Consiglio, non c’è bisogno di essere seri. Non ti devi preoccupare di geopolitica o dello stato del pianeta, di povertà o di stati falliti. Puoi startene a casa, rimanere sul leggero e discutere dell’ultimo scandalo legale. E forse, anche questo fa parte dell’attrattiva esarcitata da Berlusconi.

(Articolo originale di Anne Applebaum)

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