sabato 10 ottobre 2009

Italia dall'Estero - La Corte Costituzionale cancella l’immunità di Berlusconi

Pubblico un articolo del De Volkskrant dell'8 ottobre 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La Corte Costituzionale cancella l’immunità di Berlusconi

Roma – Il premier italiano Silvio Berlusconi non è immune di fronte alla legge. Questo ha deciso mercoledì la Corte Costituzionale italiana.

I quindici giudici si sono espressi su una legge che era stata approvata, lo scorso maggio, dal parlamento nel tentativo di evitare a Berlusconi la condanna in un caso di corruzione del 1991. Questa legge, il Lodo Alfano, garantiva l’immunità alle quattro più alte cariche dello Stato: il premier, il presidente e i due presidenti delle camere. Illegalmente; la sua introduzione non ha seguito la giusta procedura, così hanno deciso i giudici dopo due giorni di consiglio.

Duro colpo
La sentenza è un duro colpo per Berlusconi. Il premier di centro-destra ha definito la Corte, in una reazione di ieri sera, “uno strumento della sinistra”. Ad inizio settimana aveva dichiarato che avrebbe potuto occuparsi meno delle questioni di governo se la legge fosse stata cancellata. Avrebbe cioè perso troppo tempo in questioni processuali.

Berlusconi prova già da anni a sottrarsi ai tentativi di giudizio. Ora che il Lodo Alfano è stato eliminato Berlusconi può essere subito perseguito per il suo coinvolgimento nella corruzione di un giudice da parte della Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi. Inoltre il 73enne premier/imprenditore può essere di nuovo citato in giudizio in un processo per l’utilizzo di prestanome che dovevano garantirgli il controllo di canali televisivi in Spagna e in Italia.

Stabilità
La sentenza della corte può avere conseguenze per la stabilità del governo italiano e del clima politico in Italia. Alcuni politici di destra hanno minacciato, i giorni scorsi, di volere elezioni anticipate se la Corte avesse respinto la legge e hanno invocato manifestazioni di massa “in sostegno di Berlusconi”.

Secondo l’avvocato di Berlusconi, Gaetano Pecorella, la sentenza non ha conseguenze per la sua politica. “La sentenza non significa che Berlusconi verrà condannato. Si tratta solamente della riapertura dei processi”.
La Corte Costituzionale ha procurato a Berlusconi la seconda sconfitta nel giro di una settimana. Sabato scorso è stato deciso che il suo impero dovrà pagare 750 milioni di euro per il controllo del gruppo editoriale Mondadori.

(Articolo originale di Linda Otter)

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