Pubblico un articolo del Der Tagesspiegel del 29 aprile 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):
Marco Travaglio riceve il “Premio per la libertà di stampa”
I premi in onore della libertà di stampa normalmente vanno a giornalisti che operano in regimi non democratici o semi-democratici, piuttosto raramente a giornalisti di paesi fondatori dell’UE. Ma altrettanto fuori dal comune è l’uomo che martedì scorso è stato insignito del “Premio per la libertà di stampa” dall’Associazione dei Giornalisti Tedeschi.
Il giornalista italiano Marco Travaglio è temuto quasi ugualmente dalla destra e dalla sinistra. Si è inimicato il miliardario delle tv e presidente del consiglio Silvio Berlusconi facendo ricerche sulle origini oscure della sua ricchezza e continua ancora a infastidire gli uomini del suo entourage evidenziando i loro rapporti con la mafia. Ma si è fatto nemici anche a sinistra, quando ha pubblicato le intercettazioni telefoniche di alcuni dei suoi esponenti più in vista. E di recente il quotidiano di sinistra liberale “Repubblica” lo ha attaccato duramente. Il quarantaquattrenne torinese, che si considera liberale, ha iniziato la sua carriera nella stampa cattolica, è diventato il protetto del grande anziano del giornalismo italiano Indro Montanelli (di destra) e oggi cura delle rubriche su giornali nazionali e su internet. Si impegna costantemente per un giornalismo di precisione artigianale. Nel libro “La scomparsa dei fatti” ha documentato con dovizia di particolari il modo in cui nei media l’opinione e gli interessi sostituiscano sempre di più l’indagine. Un libro che meriterebbe di essere tradotto in tante lingue…
(Articolo originale)
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