lunedì 20 aprile 2009

Italia dall'Estero - “La mancanza di libertà di stampa in Italia è una questione europea”

Pubblico un articolo di El Pais del 19 aprile 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

“La mancanza di libertà di stampa in Italia è una questione europea”

Tabucchi denuncia il controllo dell’informazione da parte di Berlusconi

Antonio Tabucchi (Pisa, 1943) è “molto preoccupato per il clima di censura e per gli attacchi alla libertà di stampa” che vive il suo paese. Secondo l’autore di Sostiene Pereira, un “grande velo di silenzio minaccia di coprire tutto” in Italia, dato il “controllo crescente e grottesco dell’informazione esercitato dal Governo di Silvio Berlusconi”. Tabucchi chiede ai giornalisti italiani di ribellarsi e di denunciare la situazione al Consiglio Europeo, affinché questo “prenda provvedimenti urgenti”.

Il detonatore è stata la censura da parte della Commissione di Vigilanza della RAI, questa settimana, contro il programma Annozero, diretto da Michele Santoro. Il suo vignettista satirico, Vauro, ha disegnato una vignetta che mette in relazione il nuovo Piano Casa dell’Esecutivo con l’elevato rischio sismico del paese dopo il terremoto in Abruzzo ed è stato sospeso dal programma. Dopo le critiche lanciate da Berlusconi e da Gianfranco Fini, Santoro è stato obbligato a trasmettere una puntata riparatrice dal Direttore della RAI Mauro Masi, che aveva giudicato la prima “poco equilibrata”.

“Viviamo una situazione molto preoccupante”, dice Tabucchi al telefono da Lisbona. “Lei s’immagina Zapatero che censura un programma critico nei confronti del suo Governo? È un mondo alla rovescia. In Italia il primo ministro è proprietario dell’80% dei mezzi di informazione. La UE ha obbligato i paesi dell’Est ad abbandonare le loro leggi comuniste per entrare in Europa e poi permette all’ Italia che il primo ministro controlli la RAI, le televisioni private ed una parte dei giornali. Non è un problema italiano, è europeo. Più della curva delle banane”.

Tabucchi sostiene che la Federazione della Stampa Italiana debba denunciare la RAI al Consiglio d’Europa per abuso di potere. “Già nel 2001 Berlusconi cacciò vari professionisti della RAI con il cosiddetto editto bulgaro come se fossero stati suoi impiegati. Nessuno fece niente. Adesso ha minacciato da Vienna di voler attuare “azioni dure” contro i giornalisti, si riunisce a casa sua per nominare i nuovi direttori della RAI e censura i programmi più critici.

È intollerabile, l’informazione in Italia è malata e nessuno muove un dito. In nessun paese europeo succede una cosa del genere. Se un politico spagnolo controllasse per esempio La Vanguardia, El País e sei televisioni, potrebbe essere primo ministro?”.

Lo scrittore si sente “minacciato personalmente” e chiede alla stampa internazionale di presentarsi il 7 maggio a Pisa, dove comparirà di fronte al giudice per difendersi da una citazione a giudizio di Renato Schifani, presidente del Senato italiano. “Mi chiede 1.250.000 euro per un articolo apparso su L’Unità per presunti danni all’immagine” spiega. Schifani è la seconda carica dello Stato italiano, dopo il presidente della Repubblica, e non puó essere processato.

“Lui gode dell’immunità giudiziaria perché il Governo ha approvato una legge, il cosiddetto lodo Alfano, che impedisce di processare le quattro più alte cariche dello Stato. Ed io sono solo perché la denuncia non coinvolge L’Unità. È stata fatta così con lo scopo di intimidire senza che si noti molto, perché non si dica che è contro la Stampa, perché si sappia il meno possibile”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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