giovedì 9 aprile 2009

Italia dall'Estero - La gaffe di Berlusconi: gli sfollati del terremoto dovrebbero prenderlo come “un weekend in campeggio”

Pubblico un articolo del Times del 8 aprile 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La gaffe di Berlusconi: gli sfollati del terremoto dovrebbero prenderlo come “un weekend in campeggio”

A quanto pare, Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio italiano, ha commesso una grave gaffe dichiarando ad una stazione televisiva tedesca che le 17000 persone rimaste senza casa dopo il terremoto in Abruzzo dovrebbero provare a considerare la situazione come un “weekend in campeggio”.

Durante un giro nei campi tenda allestiti per i sopravvissuti del disastro di lunedì, in cui sono morte almeno 250 persone, Berlusconi ha dichiarato ad un reporter di N-TV: “Hanno tutto quello di cui hanno bisogno, hanno cure mediche, cibo caldo… Naturalmente la loro sistemazione attuale è un po’ precaria, ma dovrebbero provare a prenderlo come un weekend in campeggio”.

La settimana scorsa, il 72enne Premier ha minacciato misure “dirette e dure” contro la stampa italiana per la copertura data alle sue buffonate durante il G20 a Londra, quando Berlusconi ha perso un servizio fotografico ufficiale e ha infastidito la regina durante un altro servizio, questa volta urlando per attirare l’attenzione di Barack Obama.

Ma le sue dichiarazioni alla stazione televisiva tedesca devono annoverarsi tra le meno diplomatiche di una lunga carriera che l’ha visto paragonare un membro tedesco del Parlamento Europeo ad una guardia di campo di concentramento e descrivere Obama, due giorni dopo l’elezione alla presidenza degli USA, come “giovane, bello e abbronzato”.

Berlusconi ha ricevuto lodi in Italia per la sua pronta reazione al terremoto in Abruzzo: ha immediatamente cancellato una visita ufficiale a Mosca, dichiarando lo stato di emergenza per sbloccare fondi regionali e ha visitato la regione per supervisionare lo sforzo dei soccorsi.

La maggior parte degli sfollati dopo il terremoto di lunedì ha passato la notte nei campi di tende che sono comparsi intorno a L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo. Ai residenti è stato proibito di dormire nelle proprie case per paura di altre scosse, mentre migliaia di altri stanno dormendo in macchina.

Allo stesso tempo forti scosse di assestamento hanno minacciato oggi, due giorni dopo il devastante terremoto, le ricerche sempre più disperate.

Le scosse hanno peggiorato una notte di miseria per più di 200 sopravvissuti senza casa, che non sono riusciti a trovare riparo nei campi predisposti intorno a L’Aquila. “Vergognatevi” ha urlato una donna verso una delle tendopoli. “La RAI (televisione di stato) dice che tutto è sotto controllo, mentre noi non riusciamo nemmeno ad avere una tenda”.

Almeno sette forti scosse hanno colpito la regione durante la notte, l’ultima intorno le 6:30 del mattino. Una nonna, accudendo la nipotina di tre mesi, ha dichiarato che sapeva che le scosse di assestamento non avrebbero potuto far loro del male nella tenda, ma ha aggiunto: “Fa sempre paura quando senti tremare la terra”.

Molti ospiti dell’albergo Federico II a L’Aquila, uno dei pochi ancora aperti nella città medievale entro le mura, hanno preferito passare la notte nella propria macchina dopo aver notato crepe lungo le pareti.

Berlusconi ha dichiarato ieri che la ricerca di sopravvissuti continuerà per “altre 48 ore finché non saremo certi” che nessuna persona viva sia sotto le macerie. Ha dichiarato che finora 150 persone sono state estratte vive dalle strutture crollate. Fra di loro la 98enne Maria D’Antuono, che e stata tirata fuori dalle macerie 30 ore dopo il terremoto dicendo ai soccorritori di essersi tenuta occupata lavorando all’uncinetto.

(Articolo originale di Philippe Naughton)

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