mercoledì 1 luglio 2009

Italia dall'Estero - Berlusconi non dovrebbe guidare il G8

Pubblico un articolo del Times del 30 giugno 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi non dovrebbe guidare il G8

Silvio Berlusconi è nato nel 1936, lo stesso anno in cui Hitler ospitò le Olimpiadi estive. Sarebbe opportuno affermare che lo stuolo di donne che ora rivelano le notti bollenti trascorse con il leader italiano probabilmente non ricorda nemmeno Italia 90, figurarsi quello che accadde prima dell’annessione dell’Austria alla Germania. Così la Commedia dell’Arte prosegue, con l’avvocato di Berlusconi che recita la parte del buffone di corte non autorizzato.

Potrebbe trattarsi soltanto di un’altra squallida storia se non fosse per il fatto che il Presidente del Consiglio italiano non dirige solo questa allegra giostra, ma guiderà il summit del G8 che si terrà la prossima settimana a L’Aquila.

Nonostante Berlusconi sia il leader del G8 da più tempo in carica, questo club di vecchi ragazzi delle nazioni ricche dovrebbe sentirsi imbarazzato dal fatto che sarà il leader italiano ad ospitare l’incontro.

Non tanto perché paesi come Francia, Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Russia e Germania abbiano preso moralmente le distanze dal pasticcio pornografico in cui è finito. Bensì per un motivo molto più importante: i temi principali dell’agenda del G8 saranno l’Africa e lo sviluppo, temi su cui Berlusconi non è stato in grado di mantenere le promesse fatte. Il magnate si è invece concentrato sugli interessi privati, compromettendo la statura internazionale dell’Italia. Il fallimento morale rappresentato dal suo trascurare il lato povero del mondo in favore di quello “festaiolo” dei suoi party in piscina, dovrebbe comportare la messa in discussione del suo posto al tavolo delle decisioni.

Quattro anni fa a Gleneagles i leader mondiali promisero di raddoppiare gli aiuti da destinare all’Africa aumentandoli di 25 milioni di dollari entro il 2010. Persino prima della crisi finanziaria il governo italiano aveva mostrato uno scarso impegno, con stanziamenti pari solo al 3 %, quando sarebbe necessario il 145 % per raggiungere gli obiettivi legati agli aiuti. Inoltre, l’Italia ha annunciato recentemente l’intenzione di tagliare pesantemente i fondi destinati agli aiuti, imputando la colpa alla crisi finanziaria. È probabile che l’Italia stanzierà meno di tutti gli altri membri del G7 in termini di percentuale del Pil.

L’ingannevole tattica italiana è una nuova iniziativa definita approccio “globale”, che prevede di accorpare la somma che il governo destina agli aiuti, con i contributi allo sviluppo degli enti di beneficenza, di privati e aziende. L’Italia vorrebbe che anche gli aiuti del Vaticano fossero inclusi nel nuovo calcolo.

Svezia, Paesi Bassi e Spagna, che non sono membri del G8, donano più dell’Italia, mostrando un approccio più progressista verso altre problematiche legate allo sviluppo e un analogo livello di influenza globale. Se si vuole organizzare un G8 che sia credibile, l’Italia dovrebbe mantenere le sue promesse oppure uno di questi lungimiranti paesi dovrebbe spodestare Berlusconi dal suo trono.

(Articolo originale di Joanne Green)

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