mercoledì 8 luglio 2009

Italia dall'Estero - Accoglienza scettica per il G8 in alcune zone terremotate

Pubblico un articolo del Business Week del 6 luglio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

Accoglienza scettica per il G8 in alcune zone terremotate

L’AQUILA, Italia

Durante la settimana del G8, i leader alloggeranno in una caserma anziché nei soliti hotel di lusso. La strada per raggiungere la sede dell’incontro è disseminata di case fantasma danneggiate dal terremoto che ha colpito L’Aquila, città montana dell’Italia centrale, tre mesi fa.

Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha spostato il vertice da La Maddalena, isola snob della Sardegna, per dare sostegno alla popolazione in difficoltà dell’Aquila. Non tutti i terremotati apprezzano questa decisione.
Alcuni esprimono la propria rabbia per il lento ritmo della ricostruzione e iniziano a domandarsi se la decisione del governo di spostare il G8 delle democrazie industrializzate e della Russia, che durerà da mercoledì a venerdì, non comporti uno spreco di soldi, tempo e manodopera alla ricostruzione delle case distrutte.

Ad una rotonda, alcuni lavoratori sono impegnati a costruire un mosaico di mattoni colorati raffigurante un’aquila, emblema e omonimo de L’Aquila, e l’antico motto latino di una città a lungo colpita da terremoti: “Immota Manet” (“Rimane immobile”).
La frase coraggiosa infonde speranza ma alcuni sopravvissuti si domandano se le decorazioni per accogliere i leader mondiali siano le necessità più urgenti in una regione con migliaia di senzatetto che vivono nelle tende.

“Cosa mi importa del G8? Spero che porti un po’ di soldi per ricostruire L’Aquila,” dice Luciana Circi, casalinga cinquantasettenne che vive con la sua famiglia in una tendopoli costruita in un campo di atletica. “I miei problemi sono le code per mangiare, andare in bagno, la mancanza di carta igienica, le tende che si inondano quando piove.”
Le autorità ribadiscono che il vertice non interferisce con i soccorsi e la ricostruzione e che gli allestimenti realizzati per l’incontro, dai miglioramenti dell’aeroporto locale al letto in cui dormirà il Presidente Barack Obama, saranno utilizzati dai sopravvissuti al terremoto.

I leader del G8 e di altre nazioni parleranno di crisi economica, di violenza in Iran, di ambiente e di altri problemi internazionali in un esteso complesso di polizia nella campagna proprio fuori L’Aquila.
Gli organizzatori stanno anche programmando visite alle zone colpite dal terremoto e sperano che i leader “adotteranno” alcune delle numerose chiese, castelli e altri tesori culturali di questa città medievale gravemente danneggiata dalle scosse.

Il terremoto del 6 aprile ha raso al suolo interi quartieri a L’Aquila e nella circostante regione dell’Abruzzo, lasciando senza casa circa 54.000 persone e uccidendone 296.
“Qui c’erano cose da fare migliori del G8,” afferma Sandra di Renzo, una diciottenne che fa la volontaria in un asilo costruito in una tenda nel paese distrutto di Coppito, a meno di un chilometro dal luogo del vertice. “Ricostruire la città è una priorità, presto arriverà l’inverno e noi siamo ancora nelle tende.”

Il complesso di polizia fortificato e le aree limitrofe sono sotto stretta sorveglianza e i preparativi fervono: i muri crepati vengono risistemati e le caserme modeste sono ammobiliate per ospitare i capi di stato. Il piccolo aeroporto è stato ingrandito così come l’ospedale locale, che era stato gravemente danneggiato dal terremoto.

Le autorità affermano che i miglioramenti all’aeroporto aiuteranno in futuro a rilanciare il turismo nell’area, e anche le stanze che ospiteranno oltre 1.000 delegati e leader, tra cui Obama, in seguito ospiteranno gli abitanti delle tende che stanno aspettando il tetto promesso dal governo.

Altri preparativi rendono i residenti perplessi: costruzioni come l’emblema che decora la strada che porta alla sede del vertice, o la costruzione di una strada a due corsie per collegare l’aeroporto al luogo isolato - una strada, dicono gli abitanti locali, che difficilmente potrà essere usata in futuro.
“La popolazione de L’Aquila vede che vengono costruite strade e altre infrastrutture per il G8 e poi guarda le proprie case ancora in rovina,” afferma Alessandro Tettamanti, portavoce di 3:32, un’associazione di cittadini che prende il nome dall’ora in cui è avvenuto il terremoto.

Alcuni temono che il vertice possa distogliere l’attenzione dalla popolazione locale.
“Le telecamere saranno puntate sui capi di stato, non su di noi,” dice Fabrizio Pambianchi, un cuoco che vive in una tenda con sua moglie e due bambini. “Le risorse vengono spese per questo show e non per le vittime del terremoto.”

La Protezione Civile, l’agenzia di stato incaricata dei soccorsi e dell’organizzazione del vertice, nega che il G8 stia intralciando o danneggiando la causa dei sopravvissuti.
“Non c’è rischio di interferenza, abbiamo due strutture completamente separate che lavorano alla ricostruzione e al G8,” dichiara Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile. “Obama e gli altri leader verranno qui sapendo che non abbiamo dimenticato nemmeno per un minuto il nostro impegno verso i sopravvissuti.”

Berlusconi è stato molto apprezzato per l’efficace sforzo nei soccorsi dopo il terremoto, ma sta crescendo il malcontento verso i piani di ricostruzione. Il Presidente del Consiglio di destra si è impegnato a ricostruire L’Aquila e le altre città danneggiate, mentre proseguono i lavori 24 ore su 24 per costruire alloggi temporanei che, secondo quanto affermato da Berlusconi, entro novembre ospiteranno tutti i senzatetto che ora vivono nelle tende.

A giugno, migliaia di residenti hanno organizzato proteste a L’Aquila e a Roma, e le loro file probabilmente si ingrosseranno con gli attivisti italiani e stranieri attesi per le manifestazioni durante il vertice.
Il governo ritiene che i manifestanti esterni non oseranno compiere atti di vandalismo nella città danneggiata, e si augura di evitare o minimizzare i violenti scontri che finirono con la morte di un manifestante e la devastazione del porto della città di Genova l’ultima volta che l’Italia ospitò il G8 nel 2001.

In ogni caso, alcuni sopravvissuti cercheranno di evitare qualunque problema.
“Il G8 non risolverà i nostri problemi,” afferma Loretta Tobia, medico di 38 anni che ha perso la casa e vive con suo marito e i due figli nel garage. “Durante il G8 ce ne andremo, anche se non so dove.”

(Articolo originale di Ariel David)

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