giovedì 13 novembre 2008

I sacrifici dei politici

In questo periodo di crisi mondiale, i nostri politici chiedono a tutti i cittadini sacrifici effettuando tagli indiscriminati da tutte le parti, anche dove non sarebbe cosa buona, istruzione in testa. Non è bene effettuare tagli indiscriminati all'istruzione perché non è così che si risolvono i problemi dell'università, per esempio. Non dico che riformare l'università (ma con una riforma che si possa chiamare tale) sia sbagliato, anzi, è evidente che ci sono degli sprechi: vedi per esempio quei corsi di laurea con 2 o 3 studenti o le sedi distaccate in piccoli comuni che non servono praticamente a nessuno. Per non parlare poi dell'infallibile Ministro Brunetta, lui sì che sa come punire i "fannulloni" della pubblica amministrazione. Con un piccolo dettaglio, la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici lavora, lavora duramente. E se per disgrazia (perchè ora funziona così) si dovessero ammalare, non si possono permettere di andare in malattia per il semplice motivo che i loro stipendi verranno decurtati significativamente.
Loro invece, i nostri cari politici, per il loro assenteismo, mica sono puniti! Anzi...
Quando poi si tratta di risparmiare, loro che chiedono sacrifici, mica li fanno: oggi l'On. Di Pietro, oltre a denunciare l'ennesimo colpo di mano della maggioranza di Berlusconi sulla nomina della presidenza della vigilanza RAI, durante la dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori alla legge finanziaria 2009, ha detto:

"...Anche questa legge finanziaria 2009 viene votata con il trucco. Lo dico non tanto al Presidente del Consiglio, che non c'è, ma a chi ci ascolta. In molti casi, in questi giorni la maggioranza necessaria in Aula non c'era, in quanto molti parlamentari dello schieramento politico del Presidente del Consiglio hanno fatto come fa lui tutti giorni: non erano nemmeno presenti in Aula.
Eppure questi signori risultano aver votato, autentici imbroglioni che fanno questo per ottenere la diaria senza averne diritto, ed ancor più imbroglioni quei loro complici che hanno votato e votano tutti i giorni anche al loro posto, stravolgendo ed umiliando così, per trenta denari, il risultato democratico del voto parlamentare.
Sa, signor Presidente del Consiglio che non c'è, anche per queste ragioni il bilancio dello Stato va a rotoli, come va a rotoli se accade quel che è successo ieri, quando è stato bocciato da tutta l'Assemblea, ad eccezione di Italia dei Valori che l'ha proposto, il nostro emendamento alla legge finanziaria che si prefiggeva di abolire il doppio rimborso elettorale ai partiti. Quella legge varata dalla sua maggioranza parlamentare, signor Presidente del Consiglio, con il concorso, purtroppo, di buona parte dell'opposizione, permette ai partiti di ottenere il rimborso elettorale per tutta la legislatura, anche se nel frattempo il Parlamento viene sciolto, come è avvenuto per il Governo Prodi, così che oggi ogni partito prende, ogni anno, due volte lo stesso rimborso elettorale, quello per la legislatura interrotta e quello per la nuova legislatura. Stiamo parlando di 300 milioni di euro - lo dico a chi ci ascolta - da qui al 2011: altro che bazzecole, come quei minimi aumenti che sono stati negati, con questa legge finanziaria, ai pensionati al minimo ed ai morti di fame!
Signor Presidente del Consiglio, se proprio aveva bisogno di soldi, invece di prenderli all'amministrazione della giustizia, come ha fatto, perché non li ha stornati dalla famigerata «legge mancia» che proprio lei e la sua maggioranza, nell'altra legislatura, avete emanato per una miriade di piccoli interventi di natura clientelare, sollecitati da questo o quel parlamentare per il proprio feudo elettorale? Anche in questo caso noi dell'Italia dei Valori abbiamo presentato un emendamento a questa legge finanziaria per recuperare circa 70 milioni di euro, ed anche in questo caso è stato bocciato. Sa, questi soldi potevano servire per comprare un po' di computer per i tribunali o per mettere un po' di benzina alle volanti e alle macchine dei carabinieri.
Insomma, signor Presidente del Consiglio che non c'è, questa legge finanziaria che lei ci ha proposto è proprio un imbroglio, ed è anche un sopruso, anzi il solito sopruso, perché ancora una volta ci è stata somministrata una pietanza bella e pronta senza alcuna possibilità, per il Parlamento, di modificarla.
A dire il vero, c'era poco da modificare in questa legge finanziaria: non ha previsto nulla per il rilancio dell'economia reale e per i bisogni dei più deboli, ha disposto solo un'infinità di proroghe di provvedimenti già presi, soprattutto dal precedente Governo. Dimenticavo, qualcosa con questa legge finanziaria è stata fatta: si è dimenticato totalmente di finanziare le infrastrutture e si sono ridotti ulteriormente gli investimenti, soprattutto quelli per l'agricoltura e per la tutela dell'ambiente..."
(tratto dal resoconto stenografico della dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori alla legge finanziaria 2009)


In due parole: a noi i tagli, a loro i rimborsi.

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