lunedì 8 febbraio 2010

Italia dall'Estero - Il Governo italiano si mette al sicuro dalla giustizia per 18 mesi

Pubblico un articolo de El País del 3 febbraio 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Il Governo italiano si mette al sicuro dalla giustizia per 18 mesi

Passa all’esame del Senato la legge sul “legittimo impedimento”, che garantisce al primo ministro di non essere processato finché occuperà il suo posto

La Camera dei deputati ha approvato mercoledì la legge sul “legittimo impedimento”, una norma transitoria e retroattiva che risparmierà a Silvio Berlusconi i processi nei quali è imputato – e di riflesso proteggerà il suo Governo – finché non sarà approvata una legge costituzionale riguardante l’immunità, il che dovrebbe avvenire entro 18 mesi.

La proposta di legge, che ora passa al Senato, contiene soltanto due articoli e garantisce che il capo del governo e i suoi ministri non possano essere processati finché saranno in carica “allo scopo di consentire loro un sereno espletamento delle loro funzioni”. Dopo la votazione – 316 voti a favore, 239 contrari, e 40 astensioni – ci sono stati fischi, lanci di oggetti, cartelli (”Casta di intoccabili”, “Costituzione violata”) e una rissa generale.

Considerata la fretta di nel voler ratificare la norma, la maggioranza di centro-destra si è vista costretta ad accettare decine di emendamenti alla legge, proposti in modo provocatorio e fantasioso dall’opposizione. Così vengono escluse le feste patronali e le date festive di ogni provincia italiana, le riunioni di partito, vari tipi di conferenze stampa o il raduno annuale di Comunione e Liberazione. Tutti questi appuntamenti non costituiranno un legittimo impedimento e non potranno essere invocati per spostare i processi. La legge non intende nemmeno bloccare i processi in cui Berlusconi e i suoi ministri siano parte lesa.

Il leader dell’opposizione Pierluigi Bersani ha usato toni insolitamente duri per spiegare il voto contrario del suo gruppo. “Fino ad oggi un primo ministro imputato che non si presentava a un processo doveva giustificarlo. Da domani potrà non presentarsi in tribunale perché deve lavorare serenamente. La verità è che Berlusconi non vuole essere processato e intanto lascia il paese incagliato, bloccato nel suo scontro con la giustizia. Queste scorciatoie su misura generano in molti italiani repulsione e indignazione”.

Fabrizio Cicchitto, portavoce della maggioranza, ha replicato che “la legge risponde a una vecchia questione italiana: l’uso politico della giustizia. La sinistra crede sia un’arma in più per liquidare l’avversario politico. Berlusconi ha subito continui attacchi fin da quando è entrato in politica; il problema non sono le sue cause private bensì l’accanimento della magistratura”.

Il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, si è rivolto all’assente Berlusconi: “Lei e la sua maggioranza approvate oggi una leggina che è l’ennesima decisione immorale e incostituzionale. Solo in un paese barbaro e dittatoriale succedono cose simili. Anche i bambini se ne rendono conto. È una legge umiliante per le istituzioni, il Parlamento, il paese e i cittadini. Per raggiungere il suo scopo, obbliga a venire a votare i suoi ministri, che non vengono quasi mai in Parlamento. L’infermità etica di Berlusconi ha contagiato il Governo e può contagiare il paese intero”.

L’Unione di Centro (UDC), che aveva sostenuto la legge-ponte definendola il male minore per evitare l’approvazione della norma sul processo breve che cancellerebbe migliaia di processi in corso, ha deciso di astenersi perché la maggioranza non ha ritirato la proposta approvata in Senato. “In un paese normale questa legge non verrebbe discussa. Ma questo non è un paese normale, ahimé”, dice il portavoce Vietti. “Il primo ministro si considera vittima di una persecuzione giudiziaria, e il Parlamento si preoccupa dei suoi processi. Il re è nudo, ed essendo sotto processo mette sotto scacco le istituzioni. Questo consente di accantonare i suoi processi, non li cancella. Senza quest’alibi, dovrà governare e affrontare i problemi gravi del paese, non potrà sfuggire dalla crisi con i suoi processi, e dovrà riformare la Giustizia”.

Secondo il capogruppo della Lega Nord Roberto Cota non vi è motivo di scandalo. “La Francia, gli Stati Uniti, la Spagna e la Germania hanno leggi simili. Il Governo deve poter governare perché è stato eletto dal popolo per questo”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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