lunedì 8 febbraio 2010

Italia dall'Estero - Gli investimenti mafiosi “offrirono a Silvio Berlusconi la sua grande opportunità”

Pubblico un articolo del Telegraph del 3 febbraio 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Gli investimenti mafiosi “offrirono a Silvio Berlusconi la sua grande opportunità”

L’accusa che il ramo siciliano di Cosa Nostra aiutasse a finanziare il progetto è stata mossa in un tribunale di Palermo da Massimo Ciancimino, figlio di un esponente mafioso, il quale era vicino al capo, al “boss dei boss” della mafia siciliana, Bernardo Provenzano. Ciancimino ha dichiarato in tribunale che suo padre, Vito Ciancimino, insieme a due mafiosi collegati all’industria edilizia, investivano il “denaro sporco” tramite società di copertura nelle proprietà immobiliari in pieno sviluppo nella periferia di Milano.

Nel corso degli anni ci sono state molte speculazioni su come Berlusconi, proveniente da una modesta famiglia della media borghesia, avesse trovato il capitale per finanziare la costruzione dell’ambizioso complesso residenziale, noto come Milano 2, che includeva laghi, campi da tennis, scuole e negozi.

Ciancimino ha riferito in tribunale: “Mio padre diversificò i suoi investimenti onde evitare gli ispettori antimafia. Considerava il mega progetto a Milano un po’ faraonico ed esitava, ma poi decise di participarvi attraverso varie società.”

L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ha negato categoricamente che il Presidente del Consiglio italiano abbia mai accettato denaro dalla mafia, aggiungendo che avrebbe citato in giudizio Massimo Ciancimino per diffamazione. “Tutti i flussi finanziari verso Milano 2 erano trasparenti e furono soggetti a più di un esame”, ha affermato l’avvocato Ghedini. I profitti che Berlusconi ricevette da Milano 2 fecero sì che egli diventasse uno degli uomini più ricchi d’Italia.

Ciancimino sta testimoniando nel processo di un alto ufficiale dei carabinieri accusato di aver dato protezione a Provenzano, aiutandolo ad evitare la cattura, cosa che da tempo ha destato sospetti riguardo al fatto che lo Stato italiano avesse concluso una “trattativa” con il crimine organizzata, che è durata per decenni.

Provenzano venne infine trovato e arrestato nell’aprile del 2006 in un rifugio per pastori diroccato, nella campagna corleonese, dopo essere stato incredibilmente latitante per 43 anni.

Vito Ciancimino padre nacque a Corleone, la roccaforte mafiosa nelle zone montuose dell’entroterra siciliano, famosa per i film de Il Padrino.

(Articolo originale di Nick Squires)

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