mercoledì 3 novembre 2010

Italia dall'Estero - Bunga bunga

Pubblico un articolo dell'Economist del 1° novembre 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Bunga bunga

Gli avversari di Silvio Berlusconi hanno provato di tutto per liberarsene. Hanno manovrato contro di lui, screditato le sue politiche, condannato i suoi metodi e, come lui ripete da tempo, fomentato i magistrati di sinistra affinché lo processassero e lo mandassero in galera.

Ma dal 26 ottobre è emersa una nuova possibilità: che il 74enne Berlusconi venga semplicemente cancellato dalla scena politica italiana con una risata. Alcuni dettagli dell’ultimo scandalo che lo coinvolgono sono di tale portata che persino i più fedeli sostenitori devono essersi resi conto che fa dell’Italia un oggetto di derisione.

La ragazza al centro della vicenda – una 17enne marocchina scappata di casa – si fa chiamare Ruby Rubacuori. Su Facebook la ragazza indica tra le attività la danza del ventre e prima di entrare in contatto con il Presidente del Consiglio italiano sembra che abbia lavorato nei nightclub di Milano.

La natura del loro legame non è chiara. “Ruby” – il cui vero nome sembrerebbe essere Karima El Mahroug – ha dichiarato sabato in un’intervista di essere andata alla villa di Berlusconi appena fuori Milano solo una volta, per San Valentino di quest’anno. Rivela, inoltre, che, dopo aver parlato al premier delle sue sventure, lui le diede 7 mila euro e dei gioielli. Tuttavia, secondo indiscrezioni trapelate da un’inchiesta a Milano, la ragazza aveva raccontato in precedenza a polizia e magistrati di esserci stata tre volte, e che uno dei festini si era concluso con un gioco erotico chiamato “Bunga, Bunga”.

Come era prevedibile, questo ha scatenato un numero infinito di barzellette e persino una canzone eseguita sulla TV italiana a partire dalle note dell’inno ufficiale della coppa del mondo di Shakira, Waka waka.

Per quanto divertente per gli altri, la faccenda potrebbe rivelarsi molto seria per Berlusconi. Tre stretti collaboratori del Presidente del Consiglio sono ufficialmente indagati per favoreggiamento della prostituzione a partire dalle testimonianze della El Mahroug. Quest’ultima nega di aver avuto rapporti sessuali con il Presidente, ma gli inquirenti stanno lavorando per scoprire se altre persone ne abbiano avuti e abbiano ricevuto qualcosa in cambio per averlo fatto. Questo non incriminerebbe Berlusconi. Ma potrebbe essere sufficiente a produrre accuse nei confronti dei suoi collaboratori, su cui grava il sospetto di procurargli le donne.

Tra questi, Nicole Minetti, ex showgirl, ora consigliere regionale del partito di Berlusconi, che, nel maggio scorso, andò a prendere la El Mahroug al suo rilascio dalla questura. La giovane marocchina, arrestata per il furto di 3.000 euro, è stata poi rilasciata. Il 29 ottobre, il questore ha dichiarato in un’intervista che qualche tempo prima uno dei suoi funzionari aveva ricevuto una telefonata dagli uffici del Presidente del Consiglio che lo informavano, in maniera errata, che la El Mahroug era la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Questo, come prontamente hanno notato i politici di opposizione, potrebbe significare che Berlusconi abbia abusato della sua posizione commettendo un reato per la legge italiana. Invece di smentirlo, il Presidente del Consiglio sembra aver ripiegato sulla difesa.

Il 29 ottobre ha ammesso di aver mandato la Minetti a prestare aiuto a qualcuno che avrebbe potuto essere mandata non a casa o in prigione (…) ma data in affido”. Berlusconi ha aggiunto di non avere intenzione di cambiare il proprio stile di vita o di spiegare cosa sia accaduto a casa sua. Questa specie di faccia di bronzo lo ha accompagnato per l’ultimo periodo di scandali sessuali del 2009. Ma ci sono diverse ragioni per chiedersi se funzionerà anche questa volta.

Berlusconi è molto più debole ora. I suoi sondaggi sono crollati e gli italiani stanno sono sempre più scettici nei confronti delle sue sconsiderate rassicurazioni sullo stato dell’economia. E questo li ha resi meno tolleranti verso le riprove di corruzione nel governo. Dall’inizio di luglio inoltre, quando il suo ex alleato Gianfranco Fini ha dato vita ad un gruppo parlamentare autonomo, il presidente del Consiglio è rimasto senza una maggioranza sicura alla Camera.

L’anno scorso, la maggior parte dei sostenitori del presidente del Consiglio erano dalla sua anche quando ignorava le richieste di presentarsi in Parlamento, scrollava via le accuse di essersi esposto a ricatti e allegramente ammetteva di non essere un santo. Ma ci si aspettava che almeno li avrebbe messi al riparo da imbarazzi futuri con una condotta più discreta, se non più virtuosa. Berlusconi ha deluso quelle speranze, mettendo in discussione non solo la sua vita privata ma anche il suo buon senso.

(Articolo originale)

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