martedì 16 novembre 2010

Italia dall'Estero - Berlusconi ignora l’ultimatum di Fini in un clima di crisi

Pubblico un articolo di El País del 9 novembre 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Berlusconi ignora l’ultimatum di Fini in un clima di crisi

La Lega Nord mantiene il suo appoggio a un Governo in bilico

Il crollo di tre giorni fa della famosa Casa dei Gladiatori a Pompei “è diventato la metafora che descrive l’Italia dopo 17 anni di berlusconismo”, secondo il governatore della Puglia Nichi Vendola. Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha definito il crollo di questo edificio millenario in cui si allenavano gli atleti “una vergogna per il paese”.

I dati e il clima generale sembrano avvalorare questa sensazione di declino. Perseguitato dagli scandali sessuali e dalla crescente divisione interna, il Governo diretto da Silvio Berlusconi sembra sul punto di cadere a pezzi. Anche i vescovi, ferrei alleati di Berlusconi, la vedono in questo modo. Il presidente della Conferenza Episcopale Angelo Bagnasco, ieri ha affermato: “Siamo angustiati per questa Italia bloccata mentre il paese sembra attonito e si guarda intorno disorientato”.

Nelle parole dell’alleato di Berlusconi e presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, l’Esecutivo “non deve durare un minuto di più”. In riferimento all’espressione di Berlusconi, che suole dire che il suo non è un governo del parlare ma del fare, Fini ha detto: “Ora è il Governo del far vedere che va tutto bene”. Il suo ultimatum di domenica, quando ha chiesto le dimissioni del primo ministro entro 48 ore, ha portato la legislatura ad un punto di non ritorno.

Berlusconi ha risposto all’alleato di presentare una mozione di sfiducia in Parlamento, se osa. Ieri il primo ministro si è riunito con la dirigenza della Lega Nord per tentare di cercare una via d’uscita dalla crisi. Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha portato con sé l’indignazione delle basi del movimento, che hanno visto chiudere il loro forum su Internet per il tono amaro delle critiche alla vita privata del capo del Governo. All’uscita, la consegna è stata quella di sempre: “Il Governo va avanti”.

La Lega Nord ha deciso ieri di continuare la sua alleanza con il Governo fino a che non saranno ultimate le misure sul federalismo fiscale, per provare successivamente ad anticipare le elezioni. Ma questa decisione dipende da Napolitano, che ieri ha avvertito che il Governo deve durare almeno fino a che non venga approvata la finanziaria.

Mentre la disoccupazione continua ad aumentare, nel sud il crollo di Pompei può costare il posto al ministro della Cultura Sandro Bondi. È stato un colpo all’immagine simile a quello della crisi della spazzatura di Napoli e del Vesuvio. A Brescia sei immigrati africani hanno trascorso una settimana su una gru a 36 metri di altezza per reclamare il diritto a essere regolarizzati, e ieri la polizia ha sgombrato l’accampamento base. In risposta, a Milano, un altro gruppo di africani è salito su una ciminiera.

Non è facile prevedere che cosa succederà, né quando. Secondo Massimo Giannini, de La Repubblica, “Fini ha messo Berlusconi di fronte al suo 25 aprile”, il giorno del 1945 in cui gli italiani si ribellarono contro Benito Mussolini e l’occupazione nazista. Per l’analista Giancarlo Santalmassi “la situazione è disperata, ma in questi casi la creatività italiana non ha rivali. Berlusconi proverà di tutto per non andarsene a casa. Potrebbe addirittura tentare un colpo di stato moderno, forzando una crisi di Governo per sostituire i finiani con gente del suo partito, cosa che sarebbe proibita dalla Costituzione”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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