giovedì 28 gennaio 2010

Italia dall'Estero - Sanremo esclude la canzone “Tanto paga papi”

Pubblico un articolo de El País del 19 gennaio 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Sanremo esclude la canzone “Tanto paga papi”

Il festival adduce motivi discriminatori, però la cantante Janet de Nardis fa riferimento a “severe ragioni di censura” e “all’uso del nomignolo ‘Papi’”.

L’eterno festival di San Remo torna alla carica e quest’anno porta con sé una polemica politica niente male. La canzone Tanto paga Papi, della giovane provocatrice Janet de Nardis, non è stata ammessa al concorso nella categoria Nuova Generazione, secondo la cantante per “motivi esclusivamente di censura”.

De Nardis, che si presenta come una specie di clone di Patrizia D’Addario, ha dichiarato che la sua canzone, un country ritmato e che entra velocemente in testa, é stata esclusa dalla commissione di selezione del festival ed è stata censurata dalla pagina della RAI dove si presentano i candidati, in teoria per il carattere discriminatorio della canzone. Il regolamento di Sanremo prevede di escludere canzoni che attentano all’uguaglianza di sesso, religione, razza o nazionalità, ma la De Nardis non crede che questo sia il suo caso.

Il testo, in breve, suona così: “Il debito che sale, la droga che fa male, il fumo che ti uccide, il monopolio ride. La scuola l’abbandono, le tette come dono, e senza un parrucchiere, lo sai potrei morire… le leggi io le frego, non credo più allo Stato, Governo e opposizione, una banda in coalizione, veline in parlamento, il popolo è contento”.

“Sembra che il problema sia l’uso del nomignolo Papi, anche se si tratta solo di un’ironia, di una satira politica che non discrimina nessuno”, afferma la cantante nella sua pagina web (www.janetdenardis.it), dove si può ascoltare la canzone. “La parola è diventata un tabú, ma Tanto paga Papi l’ho scritta vedendo la televisione e usando gli stessi argomenti, gli stessi luoghi comuni, gli stessi annunci pubblicitari che troviamo sui giornali o in televisione”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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