mercoledì 17 dicembre 2008

Italia dall'Estero - Protesta sindacale di massa contro Berlusconi

Pubblico un articolo de El Pais del 13 dicembre 2008 (traduzione da Italia dall'Estero):

Protesta sindacale di massa contro Berlusconi

Centinaia di migliaia di persone manifestano in 108 città italiane

Nonostante il maltempo che affligge l’Italia da 3 giorni - due persone sono morte nelle ultime ore a causa dei problemi causati dall’intensa pioggia - il maggiore sindacato del paese, la Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori (CGIL) ha riunito ieri decine di migliaia di persone nelle piazze di 108 città per protestare contro la politica economica del Governo di Silvio Berlusconi. Il primo sciopero generale della legislatura, iniziata lo scorso marzo, ha ricevuto adesioni soprattutto nelle fabbriche del nord del paese. Bologna è stata scenario della manifestazione con maggiore partecipazione. Il leader del sindacato ex comunista, Guglielmo Epifani, ha capeggiato il corteo, che secondo l’organizzazione ha riunito più di 200.000 persone.
A Torino (80.000 manifestanti), Milano e Venezia (50.000), Roma e Napoli (40.000), ma anche a Firenze, Ancona, Bari, Palermo e Cagliari, hanno sfilato insieme operai, studenti, funzionari e professori. Lo sciopero generale, che non è stato convocato dalle altre centrali sindacali, rivendica “più lavoro, più salari, più pensioni e più diritti”, e nuove misure per riattivare l’economia del paese, ferma in recessione da un mese e verso la perdita dell’1% del PIL nel 2009.

La protesta ha coinciso con la notizia della decisione del Governo di rimandare di un anno la controversa riforma dell’Università e ha rettificato le misure annunciate per l’insegnamento nelle scuole elementari e medie, come l’inserimento del maestro unico, che ora si farà solo dove lo richiedano i genitori.

Secondo Epifani, la rettifica dimostra che “il mobilitarsi serve ed è necessario, perché obbliga Berlusconi a rivedere le sue politiche”. Il leader della CGIL si è definito “arciconvinto” che “la rilevanza della crisi costringerà il Governo a reagire seriamente”, e a prendere le sue decisoni di comune accordo con i sindacati.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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