mercoledì 26 gennaio 2011

Italia dall'Estero - “Il Cavaliere” indecente

Pubblico un articolo di El Universal.mx del 18 gennaio 2011 (traduzione da Italia dall'Estero):

“Il Cavaliere” indecente

Era orgoglioso di essere un “casanova” finché gli scandali con minorenni lo hanno messo sotto la lente di ingrandimento.

Un nuovo scandalo di natura sessuale e abuso di potere minaccia la carriera politica di Silvio Berlusconi, tre volte primo ministro d’Italia. Si accusa il premier di aver pagato per avere relazioni sessuali con una minorenne e di aver usato la sua carica politica per nascondere l’accaduto.

L’ultimo scandalo coinvolge una bella ragazza marocchina conosciuta come “Ruby Rubacuori”, che partecipò alle feste nella villa del settantaquettrenne magnate ad Arcore, fuori Milano.

Karima El Mahroug, questo è il vero nome della ragazza, una ballerina esotica, ha confessato di aver ricevuto almeno settemila euro da parte di Berlusconi, che si sarebbe impietosito per la sua situazione difficile, tuttavia ha negato di avere fatto sesso con il Cavaliere e che quest’ultimo fosse a conoscenza che lei aveva meno di 18 anni quando partecipò alle feste descritte dalla stampa italiana come autentiche orgie.

Berlusconi, proprietario dell’impero di telecomunicazioni Mediaset che domina la metà della televisione italiana, dice di non aver mai pagato una donna per sesso, però la sua fama è quella di un Casanova narciso e irredento “almeno non sono gay” ha detto ironicamente.

La tormenta giudiziaria scatenata da “Ruby” è scoppiata venerdì scorso, appena un giorno dopo che la Corte Costituzionale ponesse limitazioni all’immunità di Berlusconi.
La “legge del legittimo impedimento” aveva permesso al premier di fermare tre processi penali in corso contro di lui per corruzione di giudici (caso Mills), appropiazione indebita (caso Mediatrade) e frode fiscale (caso Mediaset).

Come un gatto a pancia all’aria, con meno delle sue sette vite, Berlusconi si difende e dice che la nuova accusa è un “tentativo grottesco di distruggerlo politicamente”. Solo a dicembre, il primo ministro aveva superato una mozione di sfiducia in Parlamento.

A sua difesa, Berlusconi, grande comunicatore, è ricorso ad un video, con il quale ha voluto cancellare l’immagine di Latin Lover che le sue frequentazioni di donna in donna hanno costruito fin dagli anni ‘80 quando lasciò la moglie Carla Elvira Dall’Oglio per andare con la sua amante e successivamente seconda moglie, Veronica Lario, dalla quale ha divorziato quando si scoprì la sua relazione con una prostituta d’alto bordo, Patrizia D’Addario e con la minorenne Noemi Letizia, che lo chiamava “Papi”.

L’esagerato protagonismo di Berlusconi non sembra essere altro che l’esercizio della libertà che dà l’essere non solo tre volte primo ministro, ma anche il terzo uomo più ricco d’Italia e il 74esimo nel mondo, con una fortuna personale di nove miliardi di dollari.

Le sue feste, delle quali circolano fotografie e video piccanti, mostrano invitati sorridenti (l’attuale primo ministro russo Vladimir Putin è stato uno di loro, il leader libico Muhammar Gheddafi, un altro), gente felice, bella, con pochi vestiti o nulla; sprechi ed impudicizia, tutto il glamour che alcuni potenti possono permettersi e permettono d iraccontare per i più in serie televisive, telenovelas, concorsi televisivi o stampa sensazionalista.

Il potere di Berlusconi deriva in gran parte dal modello che il suo impero mediatico, Mediaset, ha costruito: la vita come una specie di grande festa alla quale si può entrare in maniera economica e libertaria attraverso lo schermo televisivo.

L’organizzazione politica attuale di Berusconi si chiama Partito del Popolo delle Libertà in contrasto per esempio, con il partito dell’Italia dei Valori, che raccoglie parte della tradizione liberale e della sinistra italiana e che si oppone decisamente a quella che è secondo la sua ottica, la democrazia perversa e corrotta instaurata dal Cavaliere.

Berlusconi è stato descritto dai politologi italiani come il politico che ha proclamato ai suoi elettori: “siate come me, godete del mio stile di vita”, anche se solo per televisione. Il problema è che Berlusconi ha governato l’Italia, culla del Diritto romano, patria del teorico della politica Antonio Gramsci e dello scomparso e temuto Partito Comunista Italiano, come se fosse un canale televisivo.

Questa è la sua esperienza, sicuramente di successo, e non sembra averne altra. Solo che non tutto quello che funziona nella gestione del piccolo schermo, dove possono inventarsi storie per divertire e distrarre, serve nella conduzione del governo italiano e di un paese afflitto dalla disoccupazione e dalla crisi economica, come si è visto nei tre periodi nei quali Berlusconi ha esercitato il potere (1994-95, 2001-2006 e dal 2008 ad oggi).

Il primo ministro ha già superato altri scandali, alcuni di natura sessuale e altri di corruzione e vincoli con la mafia, ma quello di cui è protagonista adesso con “Ruby Rubacuori” sembra catastrofico: si indaga il primo ministro in un caso di istigazione alla prostituzione di una minorenne.

Inoltre, è stato reso pubblico che il primo ministro ha utilizzato la propria influenza per far uscire dal carcere Ruby lo scorso maggio, quando fu accusata di furto soldi e gioielli ai danni di una prostituta. Per il premier in queste circostanze la sopravivenza politica è agli sgoccioli.

Migliaia di giovani italiani, che non sembrano essere attratti dalla sua televisione o dalle sue modelle da calendario, si sono mobilitati in tutta la penisola alla fine dell’anno scorso per ripudiare i tagli all’università.

Certo, rappresentano una minoranza nel contesto della debolezza delle organizzazioni sociali in un’Europa che ha sepolto il comunismo e ha messo al muro la democrazia e i sindacati, ma per lo meno lanciano un messaggio alternativo e di contestazione. “Ruby” con la sua ingenuità da Lolita non ha rubato tutti i cuori.

Dicendo che adesso ha una compagna e cerca stabilità emozionale, Berlusconi sembra far appello al sentimentalismo dei cittadini mediatici per ottenere il perdono dei suoi peccati, che i politici dell’opposizione non sono disposti a concedergli. Berlusconi sta scoprendo che la realtà sorpassa le storie della televisione e che le sue scarse virtù pubbliche non servono da contrappeso ai suoi vizi privati.

(Articolo originale di Eduardo Mora Tavares)

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