venerdì 20 febbraio 2009

Italia dall'Estero - La lettera di David Mills al commercialista

Pubblico un articolo del Guardian del 17 febbraio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

La lettera di David Mills al commercialista

Il testo integrale della lettera dell’avvocato inglese a Bob Drennan, che descrive una delle tangenti ricevute.

Caro Bob,

in breve, i fatti rilevanti sono questi.

Nel 1996 mi ritrovai con un dividendo proveniente dalle società del signor B. di circa 1,5 milioni di sterline, al netto di tutte le imposte e le tasse. Era stata una mia iniziativa personale: avevo corso il rischio e tenuto fuori tutti i miei soci.

Saggiamente o meno, informai i miei soci di quello che avevo fatto e, dal momento che c’era stato un guadagno inatteso, proposi di dare ad ognuno di loro (credo) circa 50.000 o 100.000 sterline , cosa che pensavo fosse un gesto piuttosto generoso.

Il che dimostra quanto ci si possa sbagliare, dal momento che loro insistettero per trattare la transazione come un profitto della società. Per evitare controversie (ci eravamo appena fusi con la Withers) accettai di versare il denaro in un deposito nella mia banca fino a quando non fossero stati certi che non sarebbe stato richiesto da terzi.

Nel 2000 fu chiaro che nessuno lo avrebbe mai reclamato (cosa che avevo sempre saputo) e il denaro fu tolto dal deposito e versato; tenni poco meno di 500.000 sterline da una somma che allora aveva raggiunto quasi i due milioni.

Quindi tutti quei rischi e quei costi per ottenere ben poco. Il costo più grande fu lasciare la Withers. Non mi fu chiesto di andarmene, ma mi sentivo così a disagio, non ultimo per il fatto che i miei soci della Mackenzie Mills avevano ottenuto il massimo dei benefici con il minimo rischio, che davvero non potevo restare.

Ho passato il 1998, il 1999 e il 2000 lavorando come libero professionista ed era evidente che i processi stavano procedendo, che ci sarebbero stati avvocati da pagare e che c’era sempre il rischio di venire indagati per qualche motivo – cosa che effettivamente sta per succedere in conseguenza alle ultime indagini delle quali sei al corrente. Rimasi in contatto con la gente di B. e loro erano al corrente della mia situazione.

Sapevano in particolare in che modo i miei soci avevano preso la maggior parte dei dividendi, sapevano anche quanto il modo in cui avevo saputo testimoniare (non avevo mentito, ma avevo saputo evitare punti spinosi, per dirla in modo diplomatico) avesse tenuto il signor B fuori dai guai nei quali avrei potuto cacciarlo se avessi detto tutto quello che sapevo.

Verso la fine del 1999, mi fu riferito che avrei ricevuto del denaro, che potevo considerare come un prestito a lungo termine o un regalo. Furono messi 600.000 dollari in un fondo speculativo e mi fu riferito che erano lì se ne avessi avuto bisogno. (Il denaro fu versato nel fondo perchè ne avevo discusso in diverse occasioni con la persona legata all’organizzazione di B. ed era un modo indiretto di rendere il denaro disponibile.)

Per ovvie ragioni (in quel momento ero ancora un testimone dell’accusa, anche se la mia testimonianza era già stata resa) era necessario fare la cosa con discrezione. E questo era un modo indiretto di farlo.

Alla fine del 2000 volevo investire in un altro fondo e la mia banca mi fece un prestito dell’importo di circa 650.000 euro, garantito dalla mia casa, etc… come garanzia. Estinsi il prestito liquidando i 600.000 dollari. Ti allego una copia del conto in dollari.

Ho considerato il pagamento come un regalo. Cos’altro poteva essere? Non ero un loro dipendente, non stavo agendo per loro conto, non stavo facendo nulla per loro, avevo già reso la mia testimonianza, ma c’era senz’altro il rischio di futuri costi legali (che di fatto c’erano stati) e di una grande dose di ansia (che senz’altro c’è stata).

Tutto questo è andato avanti per più di otto anni fino ad oggi. Il mio contratto [sic, N.d.R. "contatto" o "contratto"?] era consapevole di quanto la mia capacità di guadagnare entrate fosse stata danneggiata e nel 1998 e 1999 ero riuscito ad inviare parcelle dal mio studio ad alcune compagnie, che erano state pagate e avevano aumentato le mie entrate. Ma questa era un’altra cosa. Siccome ero praticamente certo che la mia posizione CGT [Capital Gains Tax, tassa sugli utili di capitale, N.d.R.] fosse comunque negativa, stupidamente non ho dichiarato le mie transazioni. Se qualcuno controllasse (per esempio, da dove vengono i soldi per acquistare le azioni Centurion?) sono ovviamente preoccupato sul da farsi e su come gestire al meglio questa situazione.

Ti allego i documenti chiave.

Tuo,

David Mills


(Articolo originale)

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