venerdì 20 febbraio 2009

Italia dall'Estero - David Mills dichiarato colpevole per corruzione nel processo collegato a Berlusconi

Pubblico un articolo del Guardian del 17 febbraio 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

David Mills dichiarato colpevole per corruzione nel processo collegato a Berlusconi

David Mills, l’ex-marito del ministro dei Giochi Olimpici, Tessa Jowell, è stato condannato oggi a 4 anni e 6 mesi di reclusione da un tribunale italiano, che lo ha dichiarato colpevole di aver ricevuto una tangente da $ 600.000 (£ 400.000) come ricompensa per il rifiuto di testimoniare in tribunale, favorendo in questo modo il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

La sentenza rischia di creare serio imbarazzo non solo per Berlusconi, ma anche per Gordon Brown perché mette nuovamente in luce il ruolo giocato nella vicenda da uno dei suoi ministri. La Jowell ha firmato un documento di importanza cruciale per la ricevuta di ciò che un tribunale straniero qualifica ora come una tangente.

Mills non ha assistito all’udienza in cui Nicoletta Gandus ha pronunciato il verdetto, ma ha reso noto di essere “molto deluso” dalla sentenza, annunciando che vi si opporrà in appello.

“Sono innocente, ma questo caso è altamente politico” ha affermato. “Spero che il verdetto e la sentenza saranno annullati in appello e mi è stato detto che avrò ottime ragioni”. La Jowell ha detto oggi: “Questo è un colpo terribile per David e, benchè siamo separati, non ho mai dubitato della sua innocenza”.

Il giudice Gandus ha condannato Mills a pagare un risarcimento pari a € 250.000 (£ 220.000) per l’alterazione del corso della giustizia causata dalla sua falsa testimonianza. Inoltre, è stato condannato a pagare le spese processuali che ammontano a €25.000.

L’avvocato difensore di Mills, Federico Cecconi, ha dichiarato alla stampa: “Questa è una sentenza basata su un’istruttoria dell’accusa tutt’altro che chiara . Essa è in contrasto con la logica e con la dinamica del processo”.

Berlusconi - che era stato citato in giudizio con Mills, già suo consulente legale per gli affari offshore - non è più imputato. L’anno scorso il suo governo ha approvato una legge che dà al primo ministro e ad altre cariche dello Stato italiano l’immunità giudiziaria.

Si ritiene che sia la prima volta in Italia in cui qualcuno è dichiarato colpevole di aver ricevuto una tangente in denaro senza che il corruttore sia identificato. Le motivazioni del verdetto verranno pubblicate in futuro per iscritto dal giudice Gandus.

La legge italiana consente a Mills di ricorrere in appello altre due volte e la questione decisiva adesso è se questi processi potranno essere conclusi prima che il reato di cui egli è imputato vada in prescrizione nel mese di febbraio 2010. Il pubblico ministero, Fabio de Pasquale, ha dichiarato: “E’ possibile, purché si proceda rapidamente”.

L’assenza di Mills durante le udienze è stata criticata dal giudice. Mills ha inizialmente ammesso di aver ricevuto la somma di denaro, considerandola un regalo o un prestito. Ma ha poi ritrattato la sua dichiarazione, lasciando all’accusa l’arduo compito di stabilire in che modo il denaro gli fosse pervenuto, attraverso una catena di società finanziarie estere e fondi speculativi.

Nel 2000, la Jowell e il consorte sottoscrissero un prestito, usando come garanzia la loro abitazione a Kentish Town, nella zona nord di Londra, e investendone i ricavi in un fondi di investimento . Il mese seguente, il prestito fu saldato con i 600.000 dollari al centro del processo.

Una volta scoperta la transazione, la Jowell affermò di essersi accorta soltanto dopo quattro anni - ad agosto del 2004 - del fatto che il marito avesse ricevuto del denaro che “considerava un regalo, secondo motivi ragionevoli”. Oggi Mills ha detto al Guardian: “L’intera faccenda è stata organizzata da me”. Il Primo Ministro di allora, Tony Blair, ha accettato la spiegazione della Jowell.

La questione dell’immunità di Berlusconi è all’esame della Corte Costituzionale in Italia. Il suo governo, di recente, ha blindato ancor di più la propria posizione, con un emendamento alla legge sull’ordinamento giudiziario. Se approvato dal Parlamento, questo significherebbe che, anche se la sua immunità fosse abolita, il magistrato non potrebbe automaticamente applicare a Berlusconi la sentenza del processo concluso in data odierna. Dovrebbe ricominciare tutto da capo, avviando da capo una nuova azione giudiziaria.

(Articolo originale di John Hooper)

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