mercoledì 7 aprile 2010

Italia dall'Estero - Il Berlusconi show – recensione

Pubblico un articolo del Guardian del 18 marzo 2010 (traduzione da Italia dall'Estero):

Il Berlusconi show – recensione

Provate a immaginare. È il giorno delle elezioni, il 6 maggio o giù di lì. La Gran Bretagna sta andando a votare. Arriviamo al seggio, guardiamo le schede e la noia ci assale. I Laburisti, sbadigliamo. I Conservatori, russiamo. Chi vuole Gordon Brown o David Cameron alla guida del paese, quando si interessano solo di politica? Così cancelliamo tutti i nomi e ne scriviamo altri: gente di spettacolo, magnati dei media, razzisti, cantanti da crociera, playboy, donnaioli, criminali, evasori fiscali, e così via. Persone che renderanno la Gran Bretagna un po’ più divertente.

Poi, allo spoglio delle schede, ci si rende conto – senza grosse sorprese, è il caso di dirlo – che nessuno ha una maggioranza definita. Vabbè, nessun problema, quello di parlamentare è un lavoro che si può condividere. E così il 6 maggio 2010 o giù di lì, vengono eletti Rupert Murdoch, Peter Stringfellow (“Mi sembra che questo sia ufficialmente un governo con le palle” direbbe al momento di prendere servizio), Jane McDonald, Bruce Frosyth, Ron Atkinson, Lord Ashcroft e i Kray Twins per governare il paese. I Kray sono morti? Pazienza, gli altri possono prenderne il posto, pace all’anima loro.

Bene, il governo ha bisogno di proporre alcuni candidati in parlamento. Rupert seleziona un po’ di soubrettes. Peter sceglie alcune delle sue ballerine di lap-dance preferite. Jane, che ha viaggiato un po’, si candida. Ah! Questa è buona! Jane, veramente cara, guardati un po’ allo specchio, sei ormai quarantenne! Al suo posto viene invitata Shilpa Shetty del Grande Fratello, anche se Ron ha alcune riserve…

Vi sembra che tutto questo sia un po’ improbabile? È successo, e succede ancora, proprio dietro l’angolo, in Italia. Più o meno, esattamente come descritto sopra. Con l’eccezione del posto condiviso, perché loro hanno un tipo che fa tutto da solo. Meno male che Silvio c’è. Questa è il titolo della canzone ufficiale del suo partito.

Nel “Berlusconi Show” (andato in onda su BBC2) – un buon titolo – il giornalista Mark Franchetti, che ha vissuto lontano dal suo paese d’origine per 20 anni, vi è ritornato per capire come cavolo sia riuscito questo pagliaccio a governare una democrazia europea nel XXI secolo. Ad essere onesti, l’approccio di Franchetti è ancora migliore: lui parla con molte persone di entrambi gli schieramenti e analizza il contesto storico dell’ascesa al potere di Berlusconi. Un giornalismo giusto e bilanciato. Tuttavia, per lo spettatore, quello che emerge è qualcosa che fa rabbrividire. Non è che non lo avessimo saputo da prima: il controllo dei mezzi di comunicazione, i presunti legami con la mafia e la corruzione, i legami con l’estrema destra, i processi, le modifiche delle leggi, le prostitute e le ragazzine, la chirurgia estetica, i partiti, le gaffes, la maleducazione con Angela Merkel, il riferirsi a Obama come “abbronzato”. È solo che, quando tutto questo ci viene presentato tutto insieme, si resta a bocca aperta. Come cavolo è potuto succedere? Eppure è stato eletto 3 volte.

“Per 15 anni gli italiani lo hanno sostenuto democraticamente con il voto”, dichiara un giovane membro del partito. “Ci sono due spiegazioni: o gli italiani sono stupidi e non si rendono conto per chi votano o per 15 anni hanno continuato ad avere fiducia in lui.” Non sono sicuro che le due cose si escludano a vicenda, che ne dite? B potrebbe avvenire a causa di A. E non tutti gli italiani, solo molti di loro. O forse sono solo davvero molto tolleranti. In ogni caso, questo è stato un programma straordinario, affascinante e preoccupante allo stesso tempo.

(Articolo originale di Sam Wollaston)

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