martedì 3 novembre 2009

Italia dall'Estero - I giudici del processo a Dell’Utri convocano il pentito chiave

Pubblico un articolo di El País del 30 ottobre 2009 (traduzione da Italia dall'Estero):

I giudici del processo a Dell’Utri convocano il pentito chiave

Il braccio destro di Silvio Berlusconi era stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa

Il sicario siciliano Gaspare Spatuzza, che ha confessato di essere stato l’autore dell’attentato al magistrato Paolo Borsellino ucciso nel luglio del 1992 da un’autobomba assieme ai sei uomini della sua scorta, sarà ascoltato dal Tribunale d’Appello di Palermo nelle prossime settimane.

I giudici che sono chiamati a decidere sull’appello proposto dal senatore Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, hanno deciso oggi di convocare il collaboratore di giustizia, accogliendo così la richiesta del Pubblico Ministero Nino Gatto.

Gli avvocati di Dell’Utri, cofondatore di Forza Italia con Silvio Berlusconi e oggi senatore del Popolo della Libertà, hanno rifiutato la convocazione del testimone, però i magistrati hanno considerato “assolutamente rilevante” procedere al suo interrogatorio prima di emettere il verdetto.

Le precedenti dichiarazioni di questo pentito hanno già reso necessaria la riapertura del caso Borsellino, il magistrato assassinato in via D’Amelio a Palermo, chiuso diversi anni fa con varie condanne passate in giudicato e tre sentenze della Corte di Cassazione.

Spatuzza, detenuto in un carcere di massima sicurezza, negli ultimi quattro mesi è stato interrogato dai Pm antimafia di Palermo, Caltanissetta e Firenze, e la sua versione dei fatti tira in ballo non solo Dell’Utri ma anche Silvio Berlusconi, l’attuale primo ministro.

Secondo Spatuzza, la mafia siciliana utilizzò la campagna stragista del 1992 contro i magistrati Falcone e Borsellino, e i successivi attacchi bomba a Milano e Firenze, per forzare una negoziazione politica con lo Stato. E furono proprio Berlusconi, Dell’Utri e Forza Italia ad incarnare, da quel momento fino al 2004, “il referente politico di Cosa Nostra”, sostituendo in questo compito la Democrazia Cristiana, ormai estinta.

Fu il boss Giuseppe Graviano a confermare i fatti a Spatuzza, in due incontri con altri due boss mafiosi: Cosimo Lo Nigro e Filippo Graviano, fratello di Giuseppe. Dopo aver interrogato Spatuzza, i magistrati di Palermo decideranno se convocare anche i Graviano e Lo Nigro.

Tempi e contenuti delle dichiarazioni di Spatuzza coincidono con le rivelazioni di Massimo Ciancimino, figlio del sindaco di Palermo (democristiano e mafioso) Vito Ciancimino. Massimo Ciancimino giovedì scorso ha consegnato ai Pm di Palermo il papello originale che Cosa Nostra fece arrivare a suo padre con 12 rivendicazioni della Mafia allo Stato.

Il senatore Dell’Utri (Palermo, 1941) è un collaboratore stretto di Berlusconi fin dagli anni settanta. Dopo aver cominciato a lavorare presso la Edilnord, l’impresa edilizia di Berlusconi, come segretario personale, nel 1974 Dell’Utri ingaggiò il mafioso Vittorio Mangano come presunto stalliere per la residenza di Arcore. In realtà, secondo il tribunale di Palermo, che condannò Dell’Utri nel 2004, Mangano fu ingaggiato per proteggere la famiglia Berlusconi da possibili sequestri, e sia il Cavaliere che lo stesso Dell’Utri conoscevano il suo “spessore criminale”.

La settimana scorsa Dell’Utri ha criticato il modus operandi dei giudici antimafia, sostenendo che vi sia “un’organizzazione per dare rilevanza mediatica a delle banalità: evidentemente ci sono obiettivi superiori”. Dopo di che si è chiesto: “Perché i magistrati, invece di perdere tempo con me, non indagano sugli autori degli attentati?”.

(Articolo originale di Miguel Mora)

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